Temo che stiamo buttando via la più grande opportunità che è stata data al Molise in questi anni perché possa riprendersi, creare economia, offrire occasioni di lavoro, salvaguardare la sua stessa esistenza!” Non va certo sul leggero la UIL Molise a proposito dell’Area di Crisi complessa Venafro-Isernia-Bojano.
Siamo a metà del percorso: agosto se n’è andato e resta esattamente un mese di tempo perché tutti i soggetti che hanno una qualche intenzione ad investire nell’area di crisi complessa del Molise si facciano vivi e “manifestino il loro interesse”. Si potranno, così, meglio definire i fabbisogni di sviluppo dell’area e, quindi, la gamma dei relativi strumenti agevolativi da attivare, ma si potrà anche addivenire ad una preliminare valutazione di quali imprese italiane o estere potrebbero davvero venire in Molise ad operare.
“Ci saremmo aspettati una intensa campagna pubblicitaria, un battage informativo diffuso per far capire alle imprese italiane ed estere che ‘ il Molise esiste ’, che qui ci sono le condizioni per produrre e investire, che gli aiuti economici e i supporti per la creazione di economia e rilancio dell’occupazione sono concreti. Invece le settimane stanno passando e non si vede nulla del genere: tranne qualche uscita sulla stampa locale e l’informativa sul sito di Invitalia, delle opportunità di sviluppo e per la creazione di iniziative imprenditoriali nell’Area di crisi non se ne parla quasi per nulla.” Questa la pesante accusa di Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana.
Le manifestazioni di interesse devono riguardare iniziative imprenditoriali, da localizzare nell’area di crisi industriale complessa, finalizzate alla realizzazione di programmi di investimento e occupazionali . Ci si aspetta, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Molise e dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (“Invitalia”), programmi di investimento produttivo (creazione di nuova unità produttiva, ampliamento/riqualificazione/diversificazione di unità produttiva esistente), programmi di investimento per la tutela ambientale, progetti di innovazione dei processi della organizzazione, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
“Se non vogliamo che siano solo le poche imprese già presenti che puntano ad un supporto economico per acquistare tre camion nuovi o ristrutturare vecchi capannoni (di fatto non incrementando l’occupazione né innovando più di tanto i processi produttivi), dobbiamo pensare in grande, con fantasia, e muoverci coralmente. Occorre subito uno scatto d’orgoglio e un po’ più di fantasia, per l’appunto, nel ricercare tutte le strade e cogliere tutte le occasioni perché di questa opportunità si discuta, perché di Molise si parli anche oltre i nostri confini.”
Boccardo fornisce anche qualche suggerimento: “ Il Presidente della Regione vada a parlarne sulle televisioni nazionali, si invitino qui le tante trasmissioni televisive che si occupano di agricoltura e ambiente. Si scriva a tutti i molisani che oggi abitano in altre regioni italiane, si attivi la rete dei molisani nel mondo, molti dei quali hanno fatto fortuna proprio come imprenditori. Si concordi con il quotidiano confindustriale una pagina speciale tutta dedicata al Molise in cui illustrare opportunità e contesto produttivo potenziale. Si organizzi da parte delle Organizzazioni imprenditoriali locali (dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura) un qualche evento con dirigenti, visibilità ed impatto nazionale. La Camera di Commercio, anch’essa, può attivarsi: possibile che sul sito istituzionale non si trovi un forte richiamo a questa opportunità ed alla prossima scadenza? E perché non pensare da subito ad uno specifico marchio di qualità, tipo ‘ Made in Molise ‘, con cui caratterizzare i nostri prodotti enogastronomici e agroalimentari, il turismo più qualificato, le ricettività alberghiere di buon livello, gli stessi prodotti manifatturieri realizzati nelle nostre imprese e da maestranze qualificate, siti culturali e ambientali che davvero potrebbero richiamare l’attenzione dei cittadini alla ricerca del bello. Lanciamo un concorso fra gli studenti ed i giovani per definire una nuova immagine del Molise anche sui social, che sono il vero e nuovo canale della comunicazione non solo fra le giovani generazioni.”
“Insomma, diamoci da fare, subito, con decisione e con fantasia. È pur vero che le “manifestazioni di interesse” non implicano, di per sé, che poi gli imprenditori arrivino davvero o che ad ognuno si eroghino benefici e agevolazioni, ma dobbiamo fare di tutto perché queste arrivino.” Mette le mani avanti il Segretario generale della UIL: “Se, per disgrazia, il 30 settembre ci trovassimo a considerare pochi contatti ed un numero limitato di attivazioni, l’Area di crisi complessa potrebbe diventare l’ennesima delusione per i molisani che tanta fiducia hanno riposto in questo strumento.
Tecla Boccardo