Il Rapporto SVIMEZ, pubblicato oggi, mette in evidenza che se riparte il Sud cresce l’intero Paese. Si tratta di un cambio di passo particolarmente significativo -commenta l’Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno – in quanto interviene dopo un settennio di ininterrotta riduzione del livello del prodotto rilevabile in tutte le regioni.Tutte le regioni meridionali interrompono la recessione, ma la notizia che più ci fa piacere è questa: è il Molise, con la Basilicata e l’Abruzzo, che guida la ripresa. Da noi il ritmo di crescita nel 2015 è stato pari al 2,9 %. La crescita e’ dovuta al turismo, all’agricoltura ma anche all’accelerazione della spesa dei fondi comunitari 2007-2013. E’ ancora alto il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, tant’è che da noi la disoccupazione è ancora troppo alta, specie quella giovanile, e molte sono le famiglie di lavoratori che tirano avanti con ammortizzatori sociali. In Molise la povertà morde ancora e i segnali di ripresa, che pure la SVIMEZ coglie, riguardano pochi settori economici e limitati contesti. Si consideri, poi, che anche in Molise ci vorrà molto tempo ancora prima di recuperare quanto perso negli anni scorsi, in termini di economia reale e di reddito prodotto e a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie.Va sostenuta in ogni modo la ripartenza del Sud, attraverso una politica di crescita globale di tutto il territorio italiano, in cui deve impegnarsi la politica nazionale. Ma occorre anche un impegno più deciso da parte degli amministratori locali per non disperdere le opportunità che pure oggi sembrano esserci, fra Aree di crisi complessa e non complessa, patto per il Sud firmato di recente con Renzi, distribuzione di finanziamenti per il sostegno all’agricoltura o impegni di spesa per la sistemazione della rete viaria.E’ necessario introdurre subito la decontribuzione per le nuove assunzioni, accelerare gli investimenti, spendere presto e bene le risorse dei fondi comunitari del 2014-2020, dare pieno avvio al nostro Masterplan per il Sud.E, ancora, per la ripresa del Molise è fondamentale il rilancio dell’industria manifatturiera e qui il riferimento più immediato è alla GAM e allo Zuccherificio. Ma come UIL vogliamo anche la tempestiva individuazione, anche nella nostra Regione, di una o più ‘Zone Economiche Speciali’, ovvero delle zone con tassazione diretta e indiretta inferiore, al fine di attrarre investitori e sostenere la ripresa economica e occupazionale (il solo modo per salvaguardare anche la coesione sociale e la stessa esistenza del Molise).