A poco meno di una settimana dalla firma dell’accordo riguardante il riavvio della contrattazione nel pubblico impiego, si sono riuniti a Roma gli Esecutivi di tutte le categorie del pubblico impiego della UIL. L’odierna riunione ha avuto come scopo quello di affrontare ogni aspetto relativo l’accordo suddetto. In questo senso cade in maniera molto precisa la riunione odierna, soprattutto per quanto riguarda il peso della sconfitta referendaria subita da Renzi, con le conseguenti dimissioni del Governo, che mediaticamente ha generato tra i pubblici dipendenti preoccupazione sul futuro dell’accordo.
In questo senso molto importanti le rassicurazioni arrivate nell’intervento del Segretario Generale della UIL, Carmelo Barbagallo che ha giudicato come corretta la decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella di “congelare le dimissioni del Presidente del Consiglio, proprio per consentire l’approvazione della legge di bilancio, altrimenti avremmo avuto molti più problemi di quanti ne possiamo immaginare. Io sono determinato – ha proseguito Barbagallo – non preoccupato; determinato a che siano rispettati gli accordi stipulati. È importante che il Senato approvi la legge di bilancio nella quale sono state postate le risorse relative agli accordi sulla previdenza e sui contratti per i lavoratori del pubblico impiego. A quest´ultimo proposito, se il Governo riuscisse a dare anche le direttive all’Aran, faremmo meglio e presto. Inoltre, sempre in quel provvedimento, ci sono le risorse per gli ammortizzatori sociali, per gli esodati, per la garanzia donne. Insomma, è una legge di bilancio nella quale, finalmente, dopo molti anni ci sono soldi per lavoratori e pensionati. L’unica nostra preoccupazione – ha concluso Barbagallo – è metterla al sicuro.”
A prescindere, comunque, dalle valutazioni e dalle spiegazioni dell’accordo raggiunto con il Governo, a questo punto dimissionario, comunque ci teniamo a dire che che il Sindacato non ha alcuna intenzione di indietreggiare rispetto all’accordo raggiunto, un accordo di merito trovato dopo una lunghissima ed estenuante trattativa e dopo anni ed anni di blocco illegittimo. Sottolineiamo, dunque, che chiunque succederà a Renzi dovrà assolutamente mandare avanti il lavoro iniziato mercoledì scorso, dando ciò che è giusto a tutti i pubblici dipendenti e cioè un nuovo contratto.
Tecla Boccardo