Era il 20 dicembre quando plaudivamo alle parlamentari molisane dopo che venne approvato in Commissione bilancio l’emendamento alla Manovra, da noi sollecitato a vari livelli, con l’inserimento del Molise (incomprensibilmente escluso), tra le Regioni che avrebbero potuto finanziare con risorse nazionali la stabilizzazione del personale che opera da anni nel cratere. Un riconoscimento per i nostri precari molisani, lo ricordiamo, stabilizzabili, che hanno lavorato per la ricostruzione post-sisma dal 2002 e che continuano ad operare in diversi uffici, con disparate mansioni”. Queste le parole della Segretaria generale della UIL, Tecla Boccardo, non appena ufficializzato il provvedimento.
“Oggi, a distanza di 5 mesi, possiamo affermare che quei precari saranno finalmente stabilizzati grazie a quel percorso previsto dalla legge di bilancio nazionale. Dopo anni di lotte, dunque, siamo soddisfatti per questo epilogo e ci aspettiamo che presto si apra uno spiraglio di luce anche per altre categorie di lavoratrici e lavoratori che da anni operano negli uffici pubblici, ma nei confronti dei quali nessuno si assume la responsabilità di parlare di stabilizzazione, nonostante gli strumenti normativi ed economici già lo permettano”.
“Adesso, prosegue la sindacalista, serve che si prosegua con le stesse modalità, attraverso le economie messe a disposizione dallo Stato, sia per potenziare i Centri per l’Impiego che per rafforzare gli uffici regionali, valorizzando e stabilizzando tutti i precari che vi operano all’interno, per i quali lo stesso decreto ‘ Madia’ prevede un percorso di stabilizzazione e autofinanziamento”.
“La politica ha il dovere di eliminare discriminazioni e diseguaglianze, valorizzare le competenze, offrire opportunità ai giovani anche per evitare lo spopolamento e l’emigrazione di giovani talenti, sul quale in tanti si riempiono la bocca di parole, ma che sui fatti nessuno – o quasi – fa nulla.
La stabilizzazione, infatti, nel nostro caso, non solo rafforza il sistema pubblico ma ha anche lo scopo migliorare la vita lavorativa di centinaia di lavoratrici e lavoratori della regione e l’economia della regione stessa”.
“Dare dignità al lavoratore significa anche avere la capacità di valorizzarne il lavoro di qualità, per questo da anni siamo contro la precarizzazione e lottiamo per la stabilizzazione dei precari e riteniamo indispensabile la valorizzazione delle professionalità interne, anche attraverso le necessarie progressioni verticali già programmate, perché con la valorizzazione e la stabilità del capitale umano possiamo avere un servizio pubblico più efficiente e pronto ad affrontare le sfide che oggi dobbiamo saper cogliere e mettere in campo per quel cambio di passo che i molisani aspettano da troppo tempo”.
“Lavorare sui fondi europei e il PNRR, anche in considerazione dei tempi ristretti a disposizione, non può lasciare spazio a leggerezze e distrazioni, puntualizza la leader UIL. Per questo proponiamo che per lavorare su queste ingenti risorse si utilizzino le competenze formate in anni di precariato dei tanti lavoratori a contratto dell’assistenza tecnica regionale, o dei servizi regionali e di protezione civile, piuttosto che procedere all’esternalizzazione dei servizi che indebolisce i lavoratori e i servizi, promuovendo e programmando anche per loro un concreto processo di stabilizzazione”.
“Riteniamo, conclude Boccardo, che una congiuntura economica, sociale e di complessità politica come questa, che dopo anni permette di stabilizzare pezzi importanti di servizi pubblici, oltre che di bandire concorsi, sia da sfruttare al massimo delle possibilità offerte”.