Con deliberazione n. 746 del 29 giugno 2021 il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, ha accettato le dimissioni di Virginia Scafarto e ha nominato il nuovo direttore sanitario nella persona di Evelina Gollo. Una professionista, piemontese, che prenderà servizio domani 1 luglio.
Naturalmente a lei i nostri migliori auguri di buon lavoro e massima disponibilità al confronto e al dialogo. Tuttavia, qualche breve riflessione viene spontanea.
La Uil FPL riscontra ancora una volta come la politica molisana sia abile a trovare occupazione a professionisti non molisani, nonostante riteniamo che anche dalle nostre parte vi siano donne e uomini altrettanto degne e preparate alle quali attribuire importanti e delicate responsabilità.
In Molise, crediamo, che se davvero si vuole risanare il sistema sanitario sarebbe utile ricorrere innanzitutto alle professionalità “interne” che ben conoscono il nostro territorio, il suo sistema sanitario e le difficoltà delle nostre genti.
Purtroppo, però, sempre più spesso, le scelte ricadono su professionisti esterni frutto di decisioni che nulla hanno a che fare con la volontà di risolvere il problema velocemente.
La logica del seguire indicazioni verticistiche o del potente di turno sulle nomine come su altre questioni, però, non ha sinora premiato e non ha permesso di raggiungere primati in sanità…anzi!
L’unico primato che confermiamo è la mobilità passiva, soprattutto verso alcune regioni del nord. Ancora una volta stiamo aspettando il piano aziendale del nuovo Commissario, un deficit ormai routinario nel fornire informazioni che porta a perdere tempo prezioso per il rilancio del sistema sanitario.
Il prezzo da pagare è diventato insopportabile per il Molise, sia in termini economici che di risultati e che si traduce in una sequenza ormai permanente di alti costi e bassi benefici, con uno squilibrio di bilancio sempre maggiore e con un debito che continua a crescere.
Ricordiamo alla politica e al commissario De Grassi che per conoscere il sistema sanitario serve il confronto con i lavoratori della sanità – preferibilmente del posto – e che dietro i numeri sciorinati, i tagli indiscriminati e l’attribuzione di costosi incarichi, ci sono persone malate che aspettano da troppo tempo di ricevere un servizio degno, visto che le tasse le pagano.
E le pagano più alte di tutta Italia!