Al 31 dicembre 2022 il nostro Paese ha certificato alla Commissione Europea una spesa pari a 35 miliardi di euro (il 54%), del totale delle risorse assegnate per il periodo 2014-2020 (circa 64,9 miliardi di euro dopo la riprogrammazione di REACT-EU).
Questo significa che, seppur tutti e 51 i programmi hanno superato il “target di spesa” per il 2022, entro la fine del 2023, quando si chiuderà definitivamente questo ciclo di programmazione, restano da spendere complessivamente ancora 29,9 miliardi di euro.
È quanto emerge da un’elaborazione della UIL Servizio Politiche del Lavoro, Coesione e Territorio, sul monitoraggio della spesa rendicontata dei Fondi Strutturali Europei e di Investimento Europei per il 2014-2020 analizzando i dati che si riferiscono al Fondo Sociale Europeo (FSE), e al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
“Se dovessimo leggere le percentuali, dichiara Tecla Boccardo, il Molise, titolare del Programma plurifondo, è in linea con le percentuali nazionali, siamo però di fronte a un’attività di spesa che procede troppo lentamente e non produce benefici: in 9 anni il Molise ha speso solo il 67% ed entro un anno dovrebbe spendere il restante 33%.
Se guardiamo nei fatti, poi, le somme finora rendicontate non hanno prodotto nuovo sviluppo né i risultati attesi e necessari.
Spendere non significa necessariamente buona spesa. E non lo dice la UIL ma, ad esempio, i dati statistici sulla qualità della vita che vedono i nostri territori scendere di anno in anno, tranne che in qualche eccezione, agli ultimi posti nelle classifiche nazionali.
Ecco, quello è un dato che guardiamo perché racchiude offerta sanitaria, trasporto pubblico, servizi ai cittadini, assistenza alle categorie in difficoltà, condizioni di vita nelle aree interne, opportunità imprenditoriali.
Dunque, quanto speso non ha risposto alle esigenze dei molisani e del territorio che continua a spopolarsi.
Quella dei fondi comunitari e nazionali è sempre un’occasione da cogliere perché permette di potenziare e finanziare, oltre che iniziative per i cittadini, le imprese per interventi diretti nei settori della ricerca e dell’innovazione, delle telecomunicazioni, dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti. È necessario accelerare la spesa, ma non spendere tanto per spendere, bensì concentrare le risorse su pochi obiettivi realizzabili e soprattutto sul lavoro di qualità per i giovani e le donne.
Il prossimo 31 gennaio a Campobasso, annuncia la Segretaria UIL, approfondiremo alla presenza della nostra Segretaria Confederale Ivana Veronese, e dei funzionari dei servizi competenti, lo stato dell’arte e le ricadute sul territorio del PNNR in complementarietà con i fondi europei, con l’intento di elaborare una nostra, ennesima, proposta, che indirizzeremo alla politica.
Queste risorse ancora da utilizzare possono proiettare il Molise verso uno sviluppo complessivo, maggiore attrattività e competitività che producano lavoro e ricchezza per l’intera regione, conclude la sindacalista.