Pagina 16

Boccardo: “Ci è andata bene, finora. Ma qualcosa dovremo pure impararla”

“Sarà che siamo pochi, che il nostro è un territorio poco antropizzato, sarà che qui di inquinamento non ce n’è, sarà che il tutto è partito e si è sviluppato in aree del Paese dove si viaggia di più, si commercia (con la Cina o con la Germania, non importa) intensamente, si lavora in modo assiduo sarà per molti fattori, incrociati fra loro, e anche per un pizzico di fortuna. Ma da noi il virus ha colpito con molta meno intensità e non sappiamo se, il nostro Molise, con la sanità  che si ritrova, con “le capacità di pronto intervento” delle autorità amministrative regionali che può vantare e con il clima di resa che talvolta leggo anche sui volti dei suoi abitanti, se la sarebbe cavata davanti alla diffusa tragedia che ha colpito altre regioni e falcidiato altre popolazioni.” Questa la cruda e sintetica analisi della Segretaria generale della UIL Molise, che precisa di “non essere l’unica a pensarla così, anche se troppi preferiscono tacere, adattarsi alle giravolte della politica, abbarbicarsi a qualche bisticcio fra le stesse forze sociali (che sono il sale del pluralismo sindacale, lo dico senza polemica alcuna)”.

“Questa, della pandemia, è davvero una situazione ribaltata: prima ti fa l’esame, poi ti da una lezione”. Bello l’aforisma della Boccardo che così argomenta: “Almeno cogliamo l’occasione, almeno impariamo noi una lezione da un severo esame a cui altri sono stati sottoposti.”

E fa tre esempi concreti, che sono un po’ una piattaforma per il dopo coronavirus, “per non farci trovare impreparati alla prossima ondata (che speriamo tutti non arrivi) o alla prossima emergenza.”

“Primo: la Protezione civile. Ovunque, per aiutare la popolazione e per gestire la fase 2, per supportare i servizi sanitari allo stremo e per presidiare le città, si è fatto affidamento sulla Protezione civile e sulla capacità di questa di mobilitare e mettere in rete le tante iniziative di volontari e professionisti. Peccato che da noi questa struttura non è assolutamente organizzata per fronteggiare questo tipo di situazioni (la pandemia per carità, ma avete presente le intense nevicate, che quest’anno ci sono state evitate?): carente di risorse umane (sta in piedi solo grazie all’abnegazione e al senso di responsabilità dei pochi addetti, spesso precari e volontari), con poche e obsolete strumentazioni e mezzi, tagliata nei bilanci, una prateria talvolta utile solo per le scorribande della lottizzazione partitica. Occorre, per la Protezione civile molisana, una nuova stagione di governo (qualcosa, per la verità, si comincia a vedere…), di impostazione delle capacità di intervento, di finanziamento, di incremento di personale e di qualità strumentali. Se non lo facciamo, siamo tutti colpevoli e vuol dire che non abbiamo capito nulla di quanto sta accadendo.” La leader sindacale è concreta ed un poco minacciosa.

Ma ecco un’altra suggestione: “Secondo: diagnosi e mappatura. Sono queste le parole d’ordine che si rincorrono in attesa dell’applicazione che scaricheremo sui nostri cellulari. La UIL propone, e chiede a chi ha la responsabilità delle decisioni in Molise, che l’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, che ha già attivato in parte le sue considerevoli capacità in materia di diagnostica virale e attivati i sistemi informativi geografici (GIS), mappi con accuratezza i casi accertati di COVID-19 passati e futuri. Questa eccellenza del nostro territorio metta a disposizione strumenti e competenze informatiche per costruire una base dati ad integrazione delle altre fonti, attivando un maggior sistema di sorveglianza epidemiologica, rafforzando e re-indirizzando le priorità del proprio call-center verso il COVID-19. Il Molise, peraltro, deve rivolgersi a questo Istituto per farsi aiutare a predisporre e sperimentare Piani per le emergenze epidemiche e non, ed anche per la creazione dei relativi manuali operativi, per la costituzione di scorte di materiali e di attrezzature.”

E poi la sanità, il pezzo forte della Boccardo, che da anni batte e ribatte sul tasto della riqualificazione della sanità molisana. “Ora, grazie alle ingenti risorse che sembra verranno messe a disposizione (anche) del Molise (confermando implicitamente la pochezza di chi intende destinare alla salute solo le briciole dei 57 e passa milioni della riprogrammazione POR-FESR), non si deve perdere l’occasione per una vera riorganizzazione della sanità molisana, una adeguata riqualificazione del sistema sanitario, una “rivoluzione ospedaliera” – come l’abbiamo già chiamata – in difesa del diritto alla salute, con una visione etica della medicina: al centro il malato e i suoi bisogni.”

Più nel dettaglio di questo terzo punto di azione, come lezione appresa dalla vicenda del virus: “Chiediamo non solo l’apertura di una struttura “COVID dedicata” utilizzando gli ospedali dismessi per le malattie infettive ma anche il potenziamento degli ospedali e soprattutto della intera rete sanitaria. Questo va fatto con risorse e mezzi a sostegno di un sistema regionale unico, che valorizzi tutte le articolazioni decentrate della medicina territoriale, della specialistica ambulatoriale, della medicina della prevenzione, dei medici di medicina generale e pediatri. È proprio puntando su questa presenza capillare e sulla loro capacità di conoscenza individuale dei pazienti, che si può rafforzare il sistema dell’assistenza a distanza e della teleassistenza, del servizio del 118, delle guardie mediche. A proposito di questo importante presidio del territorio occorre subito pensare anche alla riqualificazione e ristrutturazione delle loro sedi, dotandole di attrezzature adeguate e idonee, e garantire nel frattempo la sicurezza notturna di quei presidi, spesso scenario di sopraffazione e violenza, attraverso l’implementazione di dispositivi di video sorveglianza e ronde notturne di guardie giurate.”

C’è, poi, la gigantesca questione del personale. “Abbiamo tutti appreso che i tagli e i vuoti in pianta organica si pagano cari. Occorre allora procedere stabilizzando e assumendo nuovo personale sanitario – di tutte le qualifiche –  nel comparto, oltre che medico e medico veterinario, per garantire la salute l’assistenza e la cura, attraverso la celere conclusione delle procedure di stabilizzazione. Così come è indispensabile l’assunzione di personale anche nella gestione amministrativa del sistema sanitario della Regionale, dell’ASREM e della Protezione civile.”

“Noi che, come Sindacato, spesso non abbiamo condiviso le strategie e le scelte operative dei decisori regionali e delle autorità sanitarie (anche perché di confronto costruttivo con le Parti sociali, neanche a parlarne) osiamo sperare che ora ci si renda disponibili a ragionare su quanto è successo e sui pericoli scampati. Cosicché, al di là delle sterili polemiche e dei vuoti proclami, alcune decisioni si possano assumere, alcuni impegni si impostino, si dimostri di avere imparato la lezione.”

25 aprile e 1 maggio ai tempi del COVID, Opportunità di riflettere su valori democratici e sicurezza sul lavoro

Non è stato il solito 25 aprile, come non sarà il solito 1 maggio. Due ricorrenze tanto care per noi del Sindacato, ma che quest’anno stiamo vivendo in maniera differente a causa del Covd-19.
Non siamo potuti andare a Monte Marrone, dove con CGIL, CISL, ANPI e altre Associazioni, ogni anno portiamo l’omaggio al cippo funebre di Giaime Pintor, onoriamo i caduti della resistenza e festeggiamo la liberazione dal regime fascista. Così come non si sono celebrate le numerose iniziative legate a questa importantissima ricorrenza, in tantissimi altri luoghi.
Purtroppo sarà così pure per il 1 maggio, la Festa dei Lavoratori.
Anche in questo caso, non si potrà essere nelle piazze delle città a festeggiare i lavoratori, dalla grande piazza San Giovanni di Roma, in cui musica e riflessioni ci accompagnano da anni, alle piccole piazze dei comuni in cui annualmente ci si riunisce per festeggiare una data così significativa.Quest’anno, tutto questo non sarà possibile da fare fisicamente uniti, l’uno accanto all’altra.
Ma lo si potrà fare a distanza, diversamente VICINI, sui social o in tv, seguendo le iniziative che anche i sindacati stanno mettendo a punto per onorare comunque le ricorrenze. E tra queste segnalo la più importante, che vedrà su RAI 3 dalle ore 20, alternarsi musicisti importantissimi dare il loro contributo alla giornata.
Nessuno, nonostante l’attuale situazione, ci proibirà di poter rivolgere un pensiero a quanti sono caduti sul lavoro anche quest’anno, a partire dalle decine di medici e operatori sanitari morti compiendo la loro missione sociale, oltre che professionale.
Senza dimenticare quanti hanno perso la vita sui cantieri, nelle fabbriche, sugli impianti. Si parla puntualmente di sicurezza nei luoghi di lavoro, si prova a stringere protocolli, accordi, introdurre nuovi strumenti di controllo e protezione, ma il bilancio si conferma sempre catastrofico. E anche quest’anno diciamo a gran voce che NON CI SIAMO!
Una strage silenziosa che ha visto nel 2019 e nell’inizio del 2020 aumentare i caduti sul lavoro, specialmente, nell’industria, nei servizi, nell’agricoltura. Dunque, anche alla luce di questo nuovo e triste primato, le due giornate resteranno più evocative dei valori che rappresentano: una Liberazione da riscoprire, stavolta rispetto a un nemico nuovo e che era tanto sconosciuto, quanto inaspettato. E’ una Festa del Lavoro in cui rimarcare con forza il valore dell’operato delle lavoratrici e dei lavoratori, con un doveroso ringraziamento a tutti quanti coloro che, mettendo a rischio anche la loro salute, hanno fatto si che non ci mancasse assistenza sanitaria, cibo sugli scaffali, merci consegnate a domicilio e tanto altro ancora.
Saranno ancora giorni difficili, questi, ma caratterizzati da uno sguardo all’imminente futuro, che desideriamo essere di ripartenza economica e sociale. Nell’attesa che ciò avvenga, però, abbiamo l’opportunità di riscoprire i valori fondanti della nostra democrazia, partendo da quanti sognarono al termine della guerra uno stato libero, tra stati liberi, autonomi ma uniti, commemorando quanti hanno permesso che ciò avvenisse, anche a costo della loro vita.
E con loro, fermiamoci a riflettere sui “caduti moderni” , quelli che per portare a casa il pane, spesso senza tutele e protezioni, perdono la loro vita sui cantieri, nelle campagne, nelle fabbriche.
Questa pausa forzata ci regalerà qualche minuto in più per riflettere su questi principi, tanto basilari, quanto fondamentali come la democrazia e il diritto a un lavoro dignitoso e tutelato.
Buon 1 Maggio!

#bellaciaoinognicasa

Sarà una festa Festa della Liberazione quest’anno, che non si potrà celebrare nelle piazze e nelle strade come siamo abituati a fare da decenni a questa parte. Ma questo giorno resta comunque di grande importanza, specialmente in una fase complicata come quella attuale.

Difatti, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, a giudicare dalla difficoltà del momento che stiamo attraversando, abbiamo davvero tanto bisogno di celebrare la nostra libertà, tornando a guardare al futuro con speranza e coraggio. Da diverse settimane siamo costretti all’isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un po’ più soli, ma possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci. Vogliamo riconoscerci gli uni negli altri, tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio e, soprattutto, ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile.

Questa pausa forzata ci ha permesso di riflettere con più accuratezza sui grandi temi che ricorrono spesso nei dibattiti, nei documenti, nei programmi, ma che nella maggior parte dei casi non sono adeguatamente seguiti da azioni concrete. E questa potrebbe essere l’occasione, appunto, per rimettere in moto un sistema migliore, in un Paese migliore.

Occorre porre fine a inutili scontri dialettici e “lotte di posizione” condotte a fini personalistici, per unirci nell’unica lotta contro il virus e le disuguaglianze socio-economiche che  la crisi pandemica ha fatto emergere con ancora più drammaticità. Stringiamoci intorno alle nostre realtà quotidiane per ridare forza alla comunità locale e a quella nazionale.

Quest’anno le celebrazioni avranno sicuramente caratteristiche diverse, come differenti saranno le modalità di realizzazione. Ma saremo comunque uniti nel celebrare l’ anniversario della Liberazione.

Il 25 aprile 2020  alle ore 15 partecipiamo tutti a #bellaciaoinognicasa: l’iniziativa nazionale lanciata dall’ANPI a cui aderiscono, tra gli altri CGIL, CISL, UIL, Associazioni combattentistiche e partigiane e Unione degli Studenti. In Molise per non far cadere una consolidata e partecipata tradizione – con Monte Marrone nel cuore – alle ore 11:00, saremo sui nostri balconi, a cantare “Bella ciao”, dedicheremo un pensiero a Giaime Pintor e ai caduti della resistenza e onoreremo i partigiani che ci liberarono dal regime nazifascista.

Un buon 25 aprile a tutte e a tutti noi, un 25 aprile resistente, oggi come non mai!

Un nuovo servizio per le tue pratiche fiscali

DA CASA TUA puoi ricevere assistenza per tutti i tuoi servizi.

Con un semplice clic, all’interno del cassetto del cittadino, puoi:

  • Accedere ai servizi.
  • Prenotare un appuntamento ed essere contattato da un operatore.
  • Trasmettere ed Archiviare in qualsiasi momento della giornata i tuoi documenti.
  • Consultare le tue pratiche.
  • Essere aggiornato sulle novità.

    GUARDA IL VIDEO SOTTOSTANTE CHE TI SPIEGA COME E’ SEMPLICE ACCEDERE E UTILIZZARE IL CASSETTO DEL CITTADINO

L’Europa favorisce la spesa dei Fondi, Boccardo: “Subito il tavolo di partenariato”

Accogliamo con favore l’annuncio del Presidente Toma rispetto alla riprogrammazione  delle risorse europee che dovranno essere messe in campo a sostegno della ripresa. Per quanto fin ora si era tentato, attraverso alcuni interventi, di porre argine alla crisi, occorre una vera scossa e questa potrebbe essere quella giusta.

Così la Segretaria generale della UIL, Tecla Boccardo.

 La pandemia da Coronavirus ormai ha generato, parallelamente all’emergenza sanitaria, quella economica e quella  sociale, probabilmente la più rischiosa.

Adesso, per tamponare queste difficoltà, è opportuno accelerare i tempi e rendere disponibili queste somme, molto consistenti.

 La Commissione Europea, ricorda la sindacalista della UIL,  per sostenere le economie a vario livello, ha modificato alcuni Regolamenti Europei relativi alla (Ri)programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento 2014-2020, così che gli Stati e le Regioni potranno utilizzarli con maggiore flessibilità e saranno in grado di mobilitare maggiori risorse per aumentare e ampliare i programmi di lavoro a breve termine.

 Alcuni giorni fa, a riguardo, si è tenuto un incontro tra le nostre Confederazioni e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, per approfondire “i contorni” di un piano nazionale per la riprogrammazione e l’accelerazione della spesa dei fondi europei.

Sul tavolo, circa 10 miliardi di euro di fondi comunitari (7,1 miliardi di euro di risorse allocate a livello regionale e 2,9 miliardi di euro di risorse allocate a livello nazionale), già stanziati per il 2014-2020 da destinare all’emergenza sanitaria, economica e sociale. 

Il piano da condividere con le Regioni si basa su 5 priorità: 1.emergenza sanitaria (acquisto di materiale sanitario, assunzione di personale a tempo determinato, infrastrutture sanitarie); 2. istruzione e formazione con lo sviluppo del “digital divide”; 3.risorse per le imprese per far ripartire il sistema economico; 4.lavoro con interventi per il sostegno al reddito; 5.aiuti alimentari e sostegno per la cura delle persone e per le fasce sociali a rischio.

 Adesso, prosegue Boccardo, anche in Molise bisogna replicare questa attività di dialogo istituzionale, attivando il necessario tavolo di partenariato economico e sociale per discutere della riprogrammazione delle risorse, concordando insieme le priorità sulle quali intervenire, nel perimetro delle 5 linee di azione definite a livello nazionale.

 Ora che l’Europa concede maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse disponibili, anche grazie al lavoro del Governo Conte, acceleriamo sulla riprogrammazione di economie fondamentali per il Molise con percorsi e progetti di qualità, affiancati a una spesa virtuosa.

 Non abbiamo più scuse e non dobbiamo cercare alibi, conclude Boccardo: subito un Patto per il Rilancio del Molise, che preveda una riprogrammazione delle risorse, una velocizzazione della spesa, la riduzione della burocrazia e un utilizzo dei fondi verso obiettivi precisi, come lavoro, politiche sociali, sanità, ambiente, infrastrutture.

La nostra  capacità di definire presto, concordare le azioni e spendere bene le risorse farà la differenza. E mai come adesso ne abbiamo bisogno.

Ammortizzatori sociali nell’artigianato, prova di efficienza. Soddisfazione della UIL

La macchina del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, a cui compete il pagamento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dipendenti del Comparto sospesi dal lavoro in ragione del Coronavirus, gira a tutto regime. Intrecciando le azioni con gli Enti bilaterali regionali per raccogliere le domande, verificare la regolarità contributiva delle aziende (o prendere nota che la regolarizzazione partirà dal gennaio prossimo, per un triennio, per quelle che a posto non sono), registrare le effettive assenze dei lavoratori, fare i calcoli e… pagare le prestazioni!

Così dal Coordinamento nazionale UIL dei lavoratori dell’Artigianato.

Sono già stati acquisite nel sistema FSBA più di 130.000 domande da parte delle imprese artigiane per mettere in protezione più di 500.000 lavoratori dipendenti. Al momento si fa conto di impiegare le risorse economiche accantonate negli anni dal Fondo (anche se parte di quelle somme vanno preservate per l’ordinaria attività di sostegno al reddito nelle situazione di crisi produttiva) e i 60 milioni di euro conferiti con decreto qualche giorno fa. Ma molti più soldi serviranno per pagare gli ammortizzatori sociali a tanti soggetti per le 9 settimane previste e versare, in parallelo, i contributi previdenziali: chissà se basteranno due miliardi. E, non per nulla, il Fondo e le parti sociali costitutive, Associazioni Artigiane o Sindacati che siano, hanno cominciato a battere cassa al Ministero dell’Economia. Servono tanti soldi e, soprattutto, servono subito.

Anche in Molise, proseguono dal Coordinamento locale della UIL, stiamo lavorando all’unisono, Sindacati e Associazioni datoriali, al fine di erogare ai lavoratori le somme spettanti, bypassando quanti più passaggi burocratici e facendo sì che le spettanze arrivino direttamente ai dipendenti delle aziende.

Anche quello artigiano, in Molise, è un settore in forte difficoltà, difatti sono quasi 300 le domande di accesso al Fondo di solidarietà da parte di aziende pervenute al nostro Ente Bilaterale e che daranno copertura a circa 900 lavoratori. E, una volta tanto, i lavoratori dipendenti del comparto artigianato arrivano prima di altri a vedere realizzati i loro diritti, a dimostrazione che la bilateralità, se ben messa in campo, funziona ed è fondamentale.

In realtà, proseguono da via Crispi, i numeri reali sono molto diversi rispetto agli attuali che risultano impiegati nel settore artigiano, ma pian piano anche le aziende che erano fuori dalla bilateralità, cominciano a farsi vive e regolarizzare le posizioni così da accedere agli ammortizzatori sociali che gli spettano.

L’auspicio è che in Molise, al termine dell’emergenza, anche il comparto artigiano cominci ad avere la giusta adesione alla sua bilateralità, che potrà mettere a disposizione loro e dei lavoratori le coperture e l’assistenza contrattualmente previste. Strumenti che oggi stiamo confermando essere fondamentali.

Coronavirus, la Uil Fpl chiede riconoscimenti economici a medici, infermieri e operatori sanitari

Da ogni parte del Paese sentiamo indirizzare agli operatori sanitari complimenti, applausi, esortazioni di ogni tipo. Per carità, segnali di stima e affetto che fanno bene in momenti tragici come questi. Ma adesso, dopo la sempre benaccetta gratificazione morale per medici, infermieri, OSS e personale sanitario,  è l’ora di un riconoscimento economico e contrattuale significativo e reale.

Come UIL FPL – ci si permetta un piccolo tecnicismo.

Ricordiamo che il Governo per l’anno in corso, allo scopo di incrementare le risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale sanitario dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale, direttamente impiegato nelle attività di contrasto alla emergenza epidemiologica, ha previsto un incremento di 250 milioni di euro.

Per il Molise, il fondo da destinare a questo specifico personale è quantificato in 1.292.027 euro. Insomma, una somma non trascurabile, specialmente in una fase complicata come questa in cui l’economia nel suo complesso sta subendo un forte rallentamento.

Alcune Regioni, molto rapidamente, hanno anche già stipulato gli accordi per destinare le somme alla platea dei lavoratori impegnati nell’emergenza in corso. Purtroppo, però, constatiamo che in Molise nessuna iniziativa è stata attivata per dare risposte con trattamenti straordinari ai nostri lavoratori  che, oltre ad una gratificazione morale, come dicevamo poc’anzi, attendono anche un giusta e significativa ricompensa .

Come Organizzazione sindacale, dunque, chiediamo che vengano attivate con urgenza tutte le procedure per la distribuzione di queste importanti risorse da destinare a quanti ne hanno diritto e chiediamo all’Azienda sanitaria regionale un’urgente convocazione delle OO.SS. firmatarie del CCNL per la sottoscrizione di un accordo che preveda proprio la distribuzione di queste economie.

Boccardo, UIL: “In Molise servono misure a forte impatto sociale ed economico”

“Da parte della Regione Molise riscontriamo i primi interventi, sicuramente positivi, a sostegno delle imprese, ai quali però devono essere immediatamente aggiunti aiuti a  microimprese, artigiane, commerciali o industriali, attraverso l’erogazione di un contributo una tantum”.

Questa la prima idea della Segretaria della Uil molisana che immagina altri strumenti: “Si potrebbe costituire un Fondo per la concessione di garanzie su operazioni di credito attivate da microimprese operanti in Molise, siano esse dell’artigianato, del commercio, del settore turistico e culturale, dei servizi, che non riescano ad accedere a Fondi o strumenti di sostegno finanziario, per evitare un vero e proprio tracollo di centinaia di attività.

E poi, ricordiamoci dei professionisti e lavoratori autonomi con piccoli fatturati, che certamente con quanto disposto dal Governo con l’aiuto dei 600 euro, non riusciranno a fronteggiare alle spese di forniture, affitti, leasing..

 “Premesso che occorre salvaguardare il mondo produttivo nella sua interezza, sollecita poi Boccardo,  serve elaborare immediatamente un piano per l’emergenza sociale, che non può più sostenersi soltanto attraverso la solidarietà delle persone e con l’intervento delle associazioni di volontariato.

Ci sono problemi ai quali urge rispondere ORA e che non sì possono rinviare, come quelli legati all’intero sistema sociale, a cui si potrebbe far fronte iniziando ad  anticipare le risorse di competenza agli ambiti sociali.

C’e tanta gente che comincia ad aver problemi a nutrirsi, in attesa che i buoni spesa entrino a regime  e sarebbe vantaggioso anche il recupero dei beni alimentari in via di deperimento o prossimi alla scadenza, che potrebbero esser distribuiti da volontari,  in accordo con i supermercati.

 Ricordiamoci delle famiglie numerose, con figli minori e magari con disabili, che anche a causa delle misure restrittive sulla mobilità, vedono complicarsi ancor di più pure la semplice vita quotidiana.

Pensiamo agli studenti che non hanno la possibilità di acquistare beni e strumenti informatici per la didattica a distanza, siano essi i dispositivi e le connessioni a internet.

E poi, come sollevato da più parti, anche da noi contiamo tanti lavoratori “fantasma” che sono ancora senza nessun aiuto, in attesa che entri a regime uno strumento statale  a loro dedicato.

Queste sono le tragiche conseguenze del lavoro nero!

 Attenzione ai lavoratori somministrati, ai lavoratori stagionali delle imprese turistico-alberghiere, ai collaboratori e ai precari in genere, ai quali è stato sospeso il contratto e forse non sarà più rinnovato alla scadenza degli ammortizzatori sociali, sempre se previsti!

 Ancora, ci contattano tante famiglie che sollecitano misure di sostegno al pagamento del fitto o del mutuo per la prima casa, perché non riescono più a fronteggiare anche questa spesa, assieme alle utenze domestiche.

 Insomma, conclude la sindacalista, questo è lo scenario economico e sociale a cui rivolgere attenzione immediata, sforzandoci tutti a salvaguardare quel motore, oggi ridotto al minimo dei giri, ma che non possiamo far spegnere.

Non si vive di solo pubblico impiego e pensioni in Molise, per quanto siano essi a forte impatto.

Anzi, proprio per il fatto di essere una minoranza nel panorama economico complessivo, le piccole imprese e i nostri professionisti vanno aiutati con convinzione e va fatto adesso.

Fin quando non saremo dinanzi a misure strutturali che abbracciano tutti quanti ne hanno bisogno, la Regione, al massimo delle sue possibilità, dovrà tamponare questo periodo drammatico.

 

 

UILTuCS UIL FPL Molise e UIL PENSIONATI: subito tamponi nelle strutture per anziani ed in tutte le strutture

I Segretari della UILTuCS Molise, della UIL FPL Molise e della UIL PENSIONATI Molise Pasquale Guarracino, Tecla Boccardo e Giuseppe Aurisano lanciano il grido di allarme per gli ospiti e per gli operatori di tutte le strutture per anziani della regione Molise, oltre che per tutti coloro che lavorano a qualunque titolo nelle strutture sanitarie e negli ospedali: “In Molise siamo tra le poche regioni, purtroppo, in cui si continua a sentir parlare di dati in crescita; la prospettiva dunque per il Molise sembra ancora lunga prima di poter parlare di flessione della curva dei contagi. Bisogna sottoporre a tampone coloro che orbitano nelle strutture per anziani della regione, nelle strutture sanitarie e negli ospedali, sia ospiti che pazienti che operatori per isolare al nascere i focolai e spegnerli immediatamente, se si vuole invertire la tendenza e sconfiggere il virus. La battaglia contro il virus si fa SI’ dal “fronte” della terapia intensiva, ma anche attraverso ospedali COVID dedicati e sul “fronte” del territorio, con tutte le sue articolazioni sanitarie.
E’ necessario intervenire con misure di prevenzione pragmatiche e veloci anche nelle microcomunità presenti sul nostro territorio, per evitare che chi popola queste strutture – e sono numerosissimi – si senta trattato come cittadino di serie B.
Sì ai tamponi al personale sanitario, senza limiti, ma anche agli ospiti delle case di riposo, delle residenza protette, delle R.S.A. presenti in Molise, sì ai tamponi al personale che svolge i servizi negli ospedali, nelle strutture sanitarie, nelle case per anziani, come pulizie, mensa, vigilanza, portierato, manutenzione.
Sono tutti molisani ad alto rischio di contagio ed abbiamo il dovere di proteggerli il più possibile, anche verificando con i tamponi eventuali casi di contagio di covid-19.
La politica regionale accolga il nostro appello e faccia il possibile – ed anche l’impossibile- per far sì che tutte le categorie sopra menzionate siano sottoposte a tampone: anche così si rallenta il contagio e si protegge l’intera popolazione del nostro Molise.
In questa maniera, inoltre, si trattano con il dovuto rispetto e con la dovuta attenzione tutti coloro che non hanno la fortuna, in questo momento di poter restare a casa, o di stare nelle proprie case. Siamo tutti cittadini, abbiano lo stesso diritto a veder protetta la nostra salute” – concludono Pasquale Guarracino, Tecla Boccardo e Giuseppe Aurisano.

Covid 19, i sindacati della sanità chiedono un piano urgente per l’esecuzione di tamponi

“Fare tutto il possibile, senza risparmio di risorse, per garantire un aumento sostanziale, anche in Molise, delle capacità di effettuazione dei test, quale misura essenziale, in combinazione alla fornitura di adeguati dispositivi di protezione, per garantire la riduzione dei rischi di contagio”.

Questo richiedono i segretari regionali di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl al presidente della Giunta regionale Donato Toma.

Le priorità. “In particolare, spiegano i sindacati, chiediamo di attivare, senza ulteriore ritardo, un piano urgente che preveda immediatamente l’effettuazione di test rapidi Covid-19 in tutte le situazioni in cui l’attività svolta non agevoli il mantenimento del distanziamento sociale. Priorità deve essere data a tutto il personale degli ospedali, dei servizi territoriali, delle strutture socio sanitarie e assistenziali, degli istituti penitenziari nonché per tutti i lavoratori impiegati nei servizi appaltati o in concessione in tali ambiti; alle Polizie Locali e alle altre forze dell’ordine; ai ricoverati e ai pazienti assistiti stabilmente dai servizi territoriali e dalle strutture socio sanitarie e assistenziali. Quanto accaduto in alcune RSA, poi, deve essere da monito su come attivarsi sin da subito per evitare che quanto si è già verificato accada di nuovo, soprattutto nella nostra Regione, in cui di RSA ce ne sono diverse. Insomma, dobbiamo tamponare “l’emergenza nell’emergenza” che si sta creando in tutte le strutture sanitarie e assistenziali.

Su questo tema, anche il Ministero della Salute si è particolarmente concentrato con propri decreti, proprio al fine di proteggere sia cittadini particolarmente fragili, sia quanti quotidianamente prestano la loro opera professionale al loro fianco.

Tamponi al più ampio numero di cittadini. “Appena la capacità di effettuazione dei test lo consenta, proseguono CGIL CISL UIL, sarà necessario ampliare tale misura di prevenzione al più ampio numero di cittadini, a partire da chi è entrato in contatto con coloro che hanno avuto ‘contatti stretti’ con casi confermati di Covid-19 (come i contatti di contatti, attualmente esclusi) e per chi lavora al pubblico (personale addetto all’erogazione dei servizi di pubblica utilità, come commessi, cassieri e corrieri, nonché in generale i lavoratori impegnati in generale con utenza). Dobbiamo cercare di individuare, il più presto possibile, gli asintomatici positivi e provando ad anticipare il contagio, non concentrandoci solo sulle zone rosse.