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Boccardo: con l’uomo solo al comando,andiamo a sbattere

Le preoccupazioni di chi in questi giorni e a lavoro crescono, è assolutamente necessario, e non più rinviabile, che la Regione adotti provvedimenti, secondo le linee guida internazionali, a tutela della salvaguardia dei nostri operatori sanitari, rendendo possibile l’effettuazione dei tamponi sul personale che opera nelle strutture sanitarie che abbia delle condizioni di alto rischio di infettività, individuate sulla base delle recenti linee guida OMS, anche asintomatici. È necessario inoltre dotare il personale del Servizio Sanitario Regionale, sia delle strutture pubbliche che private, e il personale dei servizi appaltati che opera all’interno delle strutture, di idonei dispositivi di protezione. Prevedendo una dotazione, soprattutto per i lavoratori a contatto diretto con pazienti COVID19 positivi, che sia in linea con il rischio infettivo e in linea con i protocolli di protezione più recenti indicati dalle linee guida dell’Istituto superiore di Sanità e dagli Organismi internazionali. Ancora una volta mi appello alla Regione per attivare la massima allerta anche sul versante della protezione degli operatori della sanità e di chiunque altro dentro gli ospedali ci lavora.

Nelle fasi di presa in carico dei potenziali casi positivi, nelle condizioni in cui siamo, il personale sanitario si trova ad operare con le sole mascherine chirurgiche. Ricordiamo come la protezione non sia limitata solo alle mascherine, ma sia un sistema integrato. In considerazione dell’estrema diffusività dell’agente patogeno va previsto addestramento e formazione nell’utilizzo di tale materiale. La dotazione, sempre secondo le linee guida internazionali, va stabilita dopo la valutazione del rischio e la singola condizione operativa. Questo per evitare che i lavoratori stessi, inconsapevolmente, possano essere veicolo di contagio verso i cittadini e per evitare l’uso non appropriato di tali materiali oggi scarsi e quindi preziosi.

In questa grave emergenza sanitaria internazionale, la diffusione dell’epidemia di COVID-19 tra il personale sanitario, dal personale del 118 al personale delle strutture sanitarie pubbliche o accreditate, sta assumendo proporzioni preoccupanti anche in Molise. Donne e Uomini impegnati nell’emergenza sanitaria che si ammalano, il virus colpisce chiunque! Difendiamo gli operatori sanitari, la loro sicurezza è la nostra salvezza: questa è una delle battaglie che la UIL sta portando avanti in queste settimane. Difendere tutti gli operatori sanitari e metterli nella condizione di operare in sicurezza significa, come l’esperienza cinese e sud-coreana ci hanno insegnato, limitare la diffusione di questa terribile malattia ed avere quindi tempi più rapidi per l’uscita da questa crisi.

Per far fronte all’emergenza servono uomini e mezzi. Per questo come UIL Molise pur apprezzando il lavoro messo in campo dalla macchina della Protezione Civile, spingiamo anche su altri fronti: liberare e incrementare i posti letto, accelerare il piano straordinario delle assunzioni,in una realtà già fortemente depauperata di risorse umane,contare sul sostegno delle strutture private pur se diventa sempre più difficile, e non ricorrendo solo all’incremento orario, a prestazioni aggiuntive o ad una maggiore flessibilità operativa, di un personale già stremato.

Va bene far conto sul responsabile comportamento delle persone e sul rispetto delle ordinanze regionali, ma è necessario accelerare nel potenziamento delle strutture di ricovero e cura per gli infetti. E, invece, da noi si balbetta: Larino e Venafro si, cioè non proprio, privati si ma poi vediamo, Termoli riapre ma non del tutto, ospedali da campo ci stiamo pensando.

Al Sindacato, per la tranquillità di tutti, dobbiamo essere pronti a fronteggiare il potenziale incremento dell’epidemia in atto,a noi al momento pare una gestione dell’emergenza non sufficientemente all’altezza dell’evoluzione della situazione perché troppo improntata su logiche organizzative che rispondono a una burocrazia regionale inadatta ad affrontare questo tipo di emergenze,in una situazione che giorno dopo giorno scricchiola,con il venir meno di prezioso personale sanitario contagiato dal COVID-19, è questa purtroppo l’emergenza nell’emergenza. Se “l’uomo solo al comando”, che tutto sa, tutto vede e a tutto provvede, che comunica, conforta, monitora e programma, se si facesse affiancare e consigliare da esperti in epidemie e di gestione dell’emergenza, e,se dialogasse con tutte le strutture coinvolte nel sistema con chi sta in prima fila fra i lavoratori e con i cittadini, staremo tutti più sereni.

Altrove, a palazzo Chigi come in ogni Regione, nei gruppi permanenti di consultazione e nelle task force, per gli accordi per la cassa integrazione in deroga e per la stabilizzazione e incremento del personale nella sanità, ovunque, ci si creda: ovunque!, c’è dialogo, partecipazione, consultazione di esperti, ricerca di composizione dei diversi interessi e delle diversificate posizioni. Da noi no. Da noi, con l’uomo solo al comando, corriamo il rischio di andare a sbattere.

 

CGIL, CISL E UIL a Toma: “subito l’attivazione di una task force inter-istituzionale”

Il quadro normativo nazionale è chiaro, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto che contiene misure per il potenziamento del Servizio Sanitario e di sostegno per le famiglie, i lavoratori e le imprese, le ordinanze nazionali e regionali sono conosciute e quasi unanimemente apprezzate.

Si manifestano, al contempo, chiaramente le difficoltà in cui si dibattono le imprese dei diversi contesti produttivi ed i lavoratori stessi, quelli messi forzatamente a casa e coloro che stanno invece in produzione.

Lo stato di attivazione della Sanità molisana è in atto da giorni e, soprattutto, da sempre sono gli operatori sanitari, gli addetti alla logistica delle diverse strutture a fronteggiare le difficoltà di oggi e le emergenze che da un momento all’altro potrebbero presentarsi. Non c’è più tempo da perdere! 

Il quadro, seppur necessita di approfondimenti interpretativi che avverranno solo con l’esperienza sul campo rispetto ad una fase inedita per tutti, è abbastanza chiaro. E questo è il momento dell’azione, evidenziano i Sindacati confederali locali che con una nota al Presidente Toma sollecitano un’azione concreta.

Azione che è tanto più efficace se è corale, come richiama il Capo dello Stato, come si è fatto e si sta facendo a livello nazionale, come si sta impostando in molte Regioni, come il Sindacato è impegnato a praticare in tutti i luoghi di lavoro e dimensioni di vita della popolazione.

Da qui l’invito di CGIL, CISL e UIL rivolto al Presidente della Regione, Donato Toma, perché si faccia protagonista di un diverso e più partecipato modo di affrontare l’emergenza sanitaria, le necessità di intervento nel mondo del lavoro, il bisogno di tutela delle famiglie, dei lavoratori, dei soggetti più deboli.

Una task force inter-istituzionale, (già chiesta con una del 07 marzo) un luogo permanente del confronto fra Istituzioni, Forze sociali datoriali e sindacali, Associazioni dei lavoratori autonomi e dei professionisti, Forze dell’ordine e responsabili della Sanità, mondo della comunicazione, autorità morali, civili e religiose. Questo propongono i Sindacati.

In questo modo, evidenziano, le scelte saranno condivise, più facilmente praticabili, meglio monitorate. L’impegno corale e il coinvolgimento ampio di tanti soggetti, pur diversi ma accumunati dalla volontà di reagire e di agire subito, può senz’altro contribuire a rendere meno drammatico questo particolare momento per migliaia di lavoratrici e di lavoratori, ma anche per tutti cittadini del nostro territorio.

Ancora: Si deve puntare a dialogare fra molti, a valorizzare le capacità dei singoli, ad enfatizzare l’orgoglio dei molisani “che tante ne hanno viste”.

Assieme, andrà tutto bene!

Appena dopo, ci sarà ancora tanto da fare. CGIL CISL UIL ci sono e ci saranno sempre!

Lettera Presidente Regione Molise – Donato Toma

 

 

Commercio: il commento del segretario generale della UIL Molise, Tecla Boccardo e del segretario generale della UilTucs Molise Pasquale Guarracino

«In questo periodo va necessariamente approfondita la questione del commercio», esordiscono  Tecla Boccardo, Segretario Generale della UIL Molise e Pasquale Guarracino, Segretario Generale della UILTuCS Molise, «tutti i cittadini hanno, logicamente, necessità di recarsi a fare la spesa e, quindi, ciascuno di noi necessariamente passerà per la cassa di un supermercato o di un negozio del commercio per pagare i propri acquisti. Comprendiamo benissimo, dunque, di che portata sia il rischio che tutti i giorni corrono gli operatori del commercio in questo momento storico: bisogna, perciò, condividere alcune riflessioni. Innanzitutto, sino alla fine di febbraio i molisani hanno coltivato l’abitudine sbagliata di fare la passeggiata domenicale all’interno dei centri commerciali, invece che godere con la propria famiglia di tutte le bellezze che offre il territorio: oggi, che questo è precluso dai decreti del Presidente del Consiglio, noi chiediamo fortemente che tutti i negozi del commercio, anche la grande distribuzione organizzata, siano chiusi la domenica ed i festivi. Chiediamo anche, con forza, che la chiusura di tutti gli esercizi commerciali sia sempre anticipata alle ore 18 – continuano Boccardo e Guarracino – non è assolutamente necessario esporre gli operatori del commercio a rischi maggiori di quelli che già corrono l’intera settimana. Bisogna, inoltre, che tutti i clienti stiano bene attenti a rispettare la distanza di  sicurezza di almeno un metro e bisogna garantire il rispetto da parte delle aziende del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento delle diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro e dotare tutti i lavoratori del commercio di adeguati dispositivi di protezione, quindi guanti, mascherine, visiere e gel disinfettanti, perché sono proprio loro i più esposti al rischio contagio, essendo quotidianamente a contatto con l’intera popolazione. Ci vogliono più accortezze e più rispetto per questi lavoratori: l’appello è alla politica tutta, alle Forze dell’Ordine, alle aziende ed alle Associazioni datoriali. Vigilate, vigilate, vigilate: noi vi aiuteremo a segnalare gli abusi, perché anche così fermeremo il contagio. Solo col rispetto di tutti e per tutti, andrà tutto bene», concludono Tecla Boccardo e Pasquale Guarracino.

Tecla Boccardo (UIL): non vanificare il sacrificio di chi resta a casa

“L’accordo che abbiamo sottoscritto consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Nell’accordo è previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze per garantire una piene ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa raggiunta.

Non possiamo vanificare il sacrificio di tanti cittadini che restano a casa per ridurre il rischio di contagio, bisogna perciò adottare misure di tutela della sicurezza anche per chi deve andare a lavorare.

Lo stesso vale anche per il trasporto pubblico, in particolare per le corse dedicate agli operai. Ci aspettiamo anche per questo settore un’ordinanza regionale. Ognuno faccia la sua parte a tutela di tutti, solo insieme ne usciremo presto e bene”.

Coronavirus, siglatto accordo sindacati-governo per la sicurezza dei lavoratori

Ore e ore di trattativa per definire un accordo che non poteva essere più rimandato. Tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso misure di contenimento della diffusione del COVID-19 e salvaguardare i livelli occupazionali con un utilizzo imponente degli ammortizzatori sociali. Adesso tocca alle aziende attivarsi per mettere in campo tutte le azioni necessarie e ai lavoratori contribuire attivamente nella loro attuazione.

Avviso attività uffici Patronato e Caf

A seguito dell’emergenza sanitaria e in ottemperanza del DPCM dell’11 marzo 2020, gli uffici del Patronato e del Caf della UIL Molise rispetteranno il periodo di chiusura al fine di arginare il contagio da COVID-19.
Caf e Patronato vogliono comunque garantire a tutti voi la propria assistenza. Pertanto si invita, nel rispetto delle misure adottate, di concordare appuntamento solo per urgenze e atti in scadenza contattando le nostre sedi:

Sede Campobasso – 0874 98741

Sede Isernia/Venafro – 3358743511

Sede Termoli – 3405811708

Sede San Martino in Pensilis – 3475866661

Si invita ad effettuare le chiamate nei seguenti orari:
Dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00.

 

Piano di azione contro il virus: le proposte della UIL Molise

“Ognuno di noi dice: ‘Andrà tutto bene, ne usciremo!’, perché sa che sta dando il proprio contributo con grande responsabilità rispettando le misure e le indicazioni, sta a casa ma guarda con attenzione quello che accade fuori, si aspetta che altrettanta cura e impegno venga posto dalle Istituzioni per fronteggiare l’emergenza. E, davvero, è indispensabile l’apporto e l’impegno di ciascuno. E, davvero, è necessario, da parte delle Istituzioni locali, avere uno sguardo lungo, una capacità di programmazione e di azione immediata. Questo sollecitiamo.”Così la Segretaria generale della UIL molisana.
“Chi oggi ci sta salvando, chi agisce in prima linea sono le “competenze” dei professionisti della salute: ricercatori, medici, infermieri, operatori sanitari, operatori del 118 del nostro sistema sanitario, uomini e donne impiegati nell’emergenza e tutti i lavoratori dei servizi collegati. Gli stessi lavoratori che in questi anni hanno subìto le scellerate politiche dei tagli, dei mancati rinnovi contrattuali, della precarietà a vita. Gli stessi operatori della salute troppo spesso lasciati soli ad affrontare le giuste rimostranze dei cittadini che un servizio adeguato lo pretendono, talvolta persino aggrediti. Sempre un pensiero di gratitudine a loro, prima di impostare qualsiasi ragionamento.”
Ed eccolo qui il ragionamento della Boccardo: “L’abbiamo già detto nel corso degli anni e ora lo constatiamo: serve una rivoluzione ospedaliera, un ripensamento complessivo, la creazione di un sistema a rete. Dobbiamo rinforzare la Protezione Civile e il sistema sanitario entrambi hanno subito tagli negli ultimi anni per tenere dietro ad una falsa riorganizzazione che ora mostra tutti i suoi limiti. Finalmente, dopo giorni che se ne parla, si riapriranno le porte degli Ospedali di Larino e di Venafro. Ma è una corsa contro il tempo, abbiamo pochi giorni di vantaggio sul virus, sfruttiamoli lavorando al massimo, intervenendo con dinamicità e progettualità. È, questo, il primo tassello del “Piano Marshall” di cui la sanità molisana ha bisogno. Per affrontare l’emergenza, per non doversi ritrovare, superata l’emergenza, con i problemi di sempre.”
“Il Dottor Arcuri abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo in occasione del CIS. Ora che a livello nazionale in lui è stata individuata l’autorità che si occupa degli approvvigionamenti sanitari, non tardiamo a farci vivi, a rappresentargli le necessità (non ho scritto esigenze, ho scritto necessità!). E non dobbiamo, una volta tanto, arrivare ventesimi fra le regioni italiane. Non c’è tempo da perdere, il Governo ha già stanziato ingenti risorse, si sa come e chi le gestirà, muoviamoci noi, ora!”
Per questo la UIL ritiene indispensabile che la Regione invii a Roma una “mappatura ragionata” del fabbisogno necessario al Molise per la spesa di attrezzature, apparecchiature e assunzioni.
“Ma, in parallelo con questa attivazione con il livello nazionale, se davvero questa regione vuole passare dal “DIRE” al “FARE” la prima decisione da prendere è di costituire e mettere a disposizione un ‘Fondo regionale per l’emergenza’ a cui attingere per anticipare e far fronte alle spese straordinarie, per l’attivazione dei due ospedali e per l’approntamento della macchina organizzativa complessiva.”
Perché le cose da fare con immediatezza sono molte. Ecco che la Sindacalista ne mette in fila alcune: “Reclutiamo velocemente nuovo personale, attingendo medici anche nella specialistica ambulatoriale sospesa o ridimensionata, accelerando le stabilizzazioni. Facciamo accordi per l’impiego straordinario di personale sanitario da utilizzare negli ospedali pubblici per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 che ha già dimezzato il già scarso personale sanitario impiegato. Come già stabilito, riattiviamo gli Ospedali dismessi di Larino e Venafro, con relativo pronto soccorso,e dedichiamoli al COVID-19, ma rimettiamo subito in piena operatività il presidio ospedaliero di Termoli, vitale per la popolazione del Basso Molise che attualmente è senza assistenza e ha il numero maggiore di casi di infetti. E, ovunque approntiamo strutture dedicate al virus: molta serietà per garantire la sicurezza dei lavoratori lì impegnati.”Tutto questo, la Boccardo, lo definisce “la fase A”.
“Ma non basta: serve contemporaneamente e con urgenza avviare anche una ‘fase B’, per fronteggiare un eventuale picco dell’epidemia in Molise e nelle regioni limitrofe. Per aumentare subito e presto i posti letto disponibili: liberiamo gli attuali posti ovunque, partendo dal contingentamento degli afflussi per le patologie programmabili, mettiamo in pronta disponibilità i posti letto sia nel pubblico che nel privato accreditato. Ognuno deve fare la propria parte, non è il tempo delle divisioni, utilizziamo tutte le strutture e le eccellenze sanitarie presenti sul territorio, condividendo l’unico obiettivo: che a tutti i malati possa essere garantito un posto letto! E, anche con questa “caccia” ai posti letto in tutti gli ospedali, cominciamo a realizzare quella “Rete unica integrata” di assistenza sanitaria che da tanto tempo invochiamo come riprogettazione della sanità molisana.”
Con una valutazione finale, da parte della leader della UIL Molise, caratterizzata da speranza e fiducia: “Perché, prima o poi, questa vicenda del Coronavirus sarà finita. Se sappiamo attivarci ora, se ci impegniamo ad usare al meglio le risorse economiche nostre a cui affiancare quelle straordinarie nazionali, se apriamo strutture e sperimentiamo la rete di tutela socio sanitaria, se inseriamo forze lavorative fresche e valorizziamo la professionalità degli operatori della salute. Se se se… Ci ritroveremo un po’ più avanti rispetto a dove siamo oggi, avremo sperimentato un modello e fatto un po’ di esperienza, avremo una vera opportunità di realizzare una sanità all’altezza dei tempi e rispondente alle reali esigenze delle nostre genti. Questo vuol dire cavare qualcosa di positivo da un evento tragico e spaventoso come quello che stiamo vivendo in queste settimane.”