La UILCOM, è il caso di dire “HA SBARAGLIATO IL CAMPO”!
Ringraziamo tutti i lavoratori che hanno accordato la loro fiducia ai nostri rappresentanti.
Questi i risultati del voto UILCOM voti 95 2 eletti (52%) FISTEL CISL voti 37 1 eletto UGL voti 25 SLC CGIL voti 22 Grazie al serio lavoro di tanti anni siamo arrivati a questo bellissimo risultato. Ancora una volta rappresentanti della UILCOM, Gianni Andreola (primo eletto con 49 voti) ed Antonella Gallo (voti 29) rappresenteranno i lavoratori nelle trattative aziendali; un importante risultato ottenuto grazie al costante impegno del gruppo dirigente della UILCOM che opera in 3g. Un ringraziamento va anche gli altri candidati non eletti Italina (per noi Lina) Piccoli e Michele Campopiano che hanno arricchito e qualificato con la loro presenza la nostra lista. L’augurio è quello di continuare nel solco già tracciato in tanti anni nella costante difesa degli interessi di tutti i lavoratori
Brillante risultato per la UILCOM nelle elezioni RSU della 3g a Campobasso
Boccardo, UIL: “a Roma per portare la voce del Molise e pretendere un maggior impegno per tutto il meridione”
“Di Molise si parla a Roma. Il Molise parla a Roma. Oggi è toccato a me.” Così Tecla Boccardo a margine dell’intervento che questa mattina ha tenuto agli Esecutivi nazionali di Cgil, Cisl e Uil. In pratica l’organismo più autorevole di direzione politica dei Sindacati confederali.
“Ho ricordato, ai dirigenti sindacali di tutta Italia, come gli effetti del divario storico e della crisi economica nel Mezzogiorno si manifestano soprattutto attraverso il perdurare di una grave crisi sociale, fatta di carenza di lavoro marginalità ed esclusione, povertà diffusa. E oggi, con lo spettro di un regionalismo differenziato che mette in discussione i principi costituzionali dello Stato rispetto all’unità, parità di servizi e uguale dignità dei territori, si rischia che il divario già accentuato tra Nord e Sud, aumenti. Il rilancio del Mezzogiorno, dunque, richiede con urgenza una politica economica non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far ripartire la produzione e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni.”
La Segretaria generale della UIL Molise nel suo intervento ha poi richiamato “La necessità di una nuova politica per il Mezzogiorno, un piano strategico di investimenti, che proponga un nuovo modello di sviluppo industriale, di sostenibilità ambientale, di valorizzazione dei servizi e dei territori. E, proprio perché le politiche per il Sud sono particolarmente complesse, necessitano di una strategia che lavori a 360 gradi su tutti i settori. Questa strategia di ampio respiro, purtroppo, ancora non la intravediamo.”
“Rispetto ad aspetti puramente economici, abbiamo urgenza di risorse che permettano un piano di investimenti strategico, ma che non dimentichino neppure le urgenze e le emergenze dei territori.
I Fondi Europei, ma non solo, al centro dell’attenzione della Boccardo: “Se diamo uno sguardo alle varie missioni troveremo soltanto partite di giro riguardo ai fondi europei FSC, FESR e FSR e parimenti a quelli misti dei Programmi POR. Insomma, la politica ha perso anche la possibilità di programmare attività e azioni con risorse “fresche” proprie.
E non solo Europa, prosegue Boccardo, ma anche le opportunità che da mesi chiediamo di mettere in campo: il rilancio del Sud passa per la ZES, l’Area di crisi e, nel nostro caso, anche per il contratto Istituzionale di Sviluppo.
“La cosa che ci amareggia, però, è che la politica locale non mette a sistema queste opportunità per generare crescita e lavoro, probabilmente perché manca una idea complessiva di sviluppo: manca una vera programmazione. È inutile richiedere risorse aggiuntive se non si utilizzano neppure quelle che sono già disponibili e il fatto di essere stati declassati da regione in transizione a regione dell’ex obiettivo 1 certifica il fallimento proprio di queste capacità. Bisogna scegliere da dove ripartire e sicuramente anche una Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente può essere un valido supporto allo sviluppo strategico, ma prima serve un piano straordinario per le assunzioni di nuove competenze e di stabilizzazioni di precari, nonchè la sburocratizzazione e velocizzazione delle procedure. La PA, ricordiamolo, garantisce i diritti di cittadinanza”.
“Tuttavia, se vogliamo guardare al futuro bisogna ridurre il peso fiscale su pensionati e su lavoratori, incentivare l’assunzione dei giovani, limitare l’emigrazione dei nostri giovani talenti all’estero e ridurre il tasso di disoccupazione giovanile che quasi certamente non sarà mitigata da quota 100, che non rappresenta un automatismo nel ricambio occupazionale”.
Per crescere bisogna investire e bisogna farlo presto, su infrastrutture materiali e immateriali, reti di collegamento, tecnologia nelle comunicazioni, ricerca e innovazione. E se si guarda alla crescita, magari riusciremo anche a invertire questa tendenza che vede il lavoro nero e quello sommerso talmente prolifico da aver disincentivato persino le richieste di reddito di cittadinanza.
Insomma, articola la segretaria, servono investimenti per rinnovare, modernizzare e rendere competitivo il Paese.”
“Il Sindacato conclude Boccardo, ha idee e proposte da mettere a disposizione dei decisori politici, attraverso un confronto vero, serio con CGIL, CISL e UIL. E come è emerso anche quest’oggi a Roma, i sindacati continueranno a offrire il loro contributo, purché inquadrato in un modello di relazioni ben fissato e rispettato!”.

CGIL, CISL e UIL su sanità privata: “Restituire dignità all’intero comparto”
“Si sono interrotte a Roma le trattative per il rinnovo del CCNL Sanita Privata Aris e Aiop dopo “la mancata disponibilità datoriale a garantire le risorse economiche adeguate”.
Questa la dura considerazione di CGIL, CISL e UIL del Molise, settore sanità.
“Nonostante il contratto nazionale del settore sia scaduto da oltre 12 anni, anche in Molise il personale della sanità privata soffre ormai da anni di una sostanziale disattenzione da parte delle rappresentanze datoriali, con notevole danno per tutti i lavoratori sia in termini giuridici che sotto il profilo economico.
“Dinanzi a questa reiterata disattenzione, dunque, si è deciso di mobilitarsi su tutti i territori, con presidi dinanzi alle regioni e alle strutture sanitarie private e accreditate che utilizzano i contratti in discussione, avviando lo stato di agitazione dei lavoratori che nella nostra Regione sono diverse centinaia.”
“Sono infermieri, OSS, professionisti tecnici e amministrativi che svolgono un fondamentale servizio sanitario di qualità.
Se la Sanità Privata molisana funziona, proseguono le tre sigle, è perché quotidianamente, i lavoratori, nonostante le retribuzioni ferme nel loro valore da anni di non rinnovo, garantiscono servizi di eccellenza.
Ma adesso non è più sostenibile una situazione che vede l’erogazione di prestazioni che rientrano nei Lea a discapito delle professioniste e dei professionisti che operano nelle strutture della sanità privata.
Le associazioni datoriali devono comprendere che non si può più continuare a non riconoscere ai loro dipendenti un rinnovo contrattuale, anche in linea con i recenti rinnovi contrattuali della Sanità Pubblica.”
Concludono le tre sindacaliste: “Per avere una buona sanità c’è bisogno di operatori pagati con un salario dignitoso e messi in condizione di dare il meglio, nel rispetto dei principi generali di tutela dei diritti dei lavoratori. Da oggi la nostra mobilitazione sarà ancora più forte e capillare, attraverso un crescendo di azioni informative e di protesta che saranno definite nell’attivo unitario nazionale, in programma a Roma il prossimo 15 aprile, a cui parteciperanno le Segreterie delle nostre Organizzazioni, a testimonianza di quanto anche il settore della sanità privata sia tra le priorità del sindacato confederale”.
FP CGIL CISL FP UILFPL
Susanna Pastorino Anna Valvona Tecla Boccardo
Decentramenti Anas, Battaglia: “La Regione tuteli l’Area Compartimentale del Molise”
“I tragici incidenti avvenuti recentemente sulle strade molisane, hanno riportato alla cronaca il delicato problema della sicurezza stradale, evidenziando ancora una volta come la viabilità di questa regione si trovi in una situazione di profonda criticità.” Così il Segretario della UILPA Anas Molise Carmine Battaglia, che ha ricordato come “Il mancato rispetto del codice della strada, l’uso alla guida dei telefonini e l’alta velocità sono le principali cause di molti incidenti stradali. La rete viaria regionale obsoleta, inadeguata, interessata da continui movimenti franosi e priva di collegamenti veloci a quattro corsie, non è conforme agli attuali standard di sicurezza e gli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria sono ridotti ai minimi termini”.
“Mentre in regione i nostri politici continuano a discutere sulle infrastrutture viarie senza una visione di insieme che definisca un’efficace pianificazione, utile a garantire lo sviluppo economico, a Roma i vertici Anas, dopo aver accorpato nel 2017 il Compartimento della Viabilità per il Molise nel Coordinamento Territoriale Adriatica (Macro-area Adriatica Abruzzo, Molise, Puglia), nell’ambito dell’apparato riorganizzativo aziendale, stanno riproponendo, con decisione, una nuova organizzazione che vedrà la cancellazione dell’Area Compartimentale Anas del Molise unificandola a Compartimenti di altre Regioni limitrofe (Abruzzo o Campania)”.
“I fatti, puntualizza il sindacalista, hanno dimostrato che tali scelte stanno gravemente limitando la rilevanza del già piccolo e spesso dimenticato territorio molisano a livello nazionale. Abbiamo visto che risorse economiche assegnate alla viabilità statale della nostra regione sono state dirottate verso altri territori, pensiamo ai 3 milioni di euro previsti nell’accordo quadro 2017 per i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale e al milione di euro previsto per la segnaletica verticale che, invece, sono state dirottate e utilizzate sulla viabilità statale abruzzese. Stessa “strada” è il caso di dirlo, faranno i 6 milioni di euro destinati alla manutenzione e messa in sicurezza dei viadotti.”
“La UILPA Anas Molise ha più volte denunciato la carenza di personale tecnico e di operatori specializzati e cantonieri, infatti, a differenza delle altre regioni, in Molise non sono state fatte assunzioni di alcun genere. L’azienda continua a non risolvere i contenziosi in atto, a non accettare le numerose richieste transattive e di trasferimento di numerosi operatori specializzati molisani per garantire un adeguamento degli standard di sicurezza ed una più organica pianificazione dell’intera viabilità regionale.”
“A tal proposito chiediamo alla politica molisana di cercare di difendere la presenza sul territorio dell’Area Compartimentale Molise, opponendoci con forza all’accorpamento con altre Regioni. Va considerato che l’Anas deve garantire la sicurezza degli utenti delle strade, coadiuvare i soccorsi in caso di emergenza neve (anche apportando un proficuo supporto ai Comuni che si trovano in forte difficoltà nel porre un freno al continuo spopolamento), deve migliore la viabilità e promuovere lo sviluppo infrastrutturale, messo a rischio dalla perdurante inerzia delle Istituzioni”.
“La presenza dell’Area Compartimentale Molise è fondamentale per la nostra regione. Una Istituzione che va difesa con forza, in collaborazione con tutti i soggetti istituzionalmente preposti, con le Organizzazioni Sindacali, con i lavoratori e tutti gli utenti. Solo INSIEME, ha concluso Battaglia, manifestando nelle sedi opportune e ognuno per la propria competenza, si può sperare in un risultato positivo per il nostro Molise”.
Boccardo: “Banca d’Italia ci declassa, il Bilancio regionale è da migliorare”
“Per le politiche di coesione, “rispetto al ciclo precedente del bilancio Ue, l’Italia registra il declassamento di 4 Regioni: 2 passano dallo stato di Regioni ‘in transizione’ a ‘meno sviluppate’, che sono quelle al gradino più basso, e sono il Molise e la Sardegna.”
Questa la dichiarazione resa da Paolo Sestito, responsabile del Servizio struttura economica della Banca d’Italia, nel corso di un’audizione alla Camera davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue nell’ambito dell’esame del pacchetto di Atti dell’Unione europea riguardanti il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Così la Segretaria generale della UIL Molise Tecla Boccardo, che ha proseguito, “Purtroppo andiamo ad occupare il gradino più basso d’Italia, rispetto la nostra dimensione economica, produttiva, della capacità di spesa.
E questa caduta in basso avviene proprio in un momento già delicato rispetto alle tante questioni che stiamo vivendo in queste ore, riguardo alle grandi vertenze, alla sanità, alle politiche attive e passive che al loro interno racchiudono, le problematiche di giovani, precari, disoccupati.”
“E stavolta, non lo dice il sindacato, ma gli Organismi di controllo: siamo fermi e lo siamo da troppo tempo, nonostante alcuni strumenti che potevano segnare la differenza, qualora ben utilizzati e messi a sistema.
Questa bocciatura, manco a farlo apposta, arriva mentre sono in corso le audizioni presso la 1 Commissione sul Documento di Economia e Finanza regionale, a cui abbiamo partecipato, con le nostre osservazioni”.
Innanzitutto, nasce spontanea una domanda: con l’aumento delle competenze delegate e a seguito della nuova “autonomia differenziata”, sarà in grado questa Regione di affrontare adeguatamente gli impegni futuri? E a tal proposito condividiamo le preoccupazioni manifestate dal Presidente della Giunta Regionale.
A nostro avviso, comunque, il Bilancio di previsione 2019-2021, presenta alcune luci, ma anche tante ombre e non rappresenta un documento di svolta per lo sviluppo e la coesione del territorio.”
“Manca un’anima, spiega Boccardo, in questo Documento fondamentale per la programmazione. Questo deve essere il momento delle scelte strategiche, coraggiose. Certo siamo consapevoli che i numerosi problemi di natura finanziaria della Regione non si risolvono dalla sera alla mattina.
Ma proprio per questo siamo dell’avviso che si debba cambiare verso alle politiche finora messe in campo, con un piano di sviluppo di valenza triennale che affronti i temi dello sviluppo, della crescita, dell’occupazione e del benessere e giustizia sociale.
Invece, nella manovra varata dalla Giunta non intravediamo quei provvedimenti volti alla diminuzione del carico fiscale regionale, che abbiamo più volte chiesto.
“Come UIL, già da qualche anno abbiamo presentato un documento per lo sviluppo del Molise con alcune proposte per un fisco regionale più equo che superasse le attuali diseguaglianze ed iniquità, soprattutto per i redditi medio bassi e che renda attrattivo il nostro territorio alle imprese.
Sulla questione degli investimenti e lo sviluppo, invece, essi sono demandati essenzialmente alla spesa dei fondi strutturali europei e misti, uniche risorse fresche a disposizione, anche perché quelle “a libera destinazione” rappresentano circa il 7% del totale del nostro bilancio regionale.
Dunque, nonostante urga accelerare la spesa dei fondi comunitari e quella prevista per gli interventi previsti dal fondo sviluppo e coesione, riscontriamo che la spesa dei Fondi Comunitari procede con un passo “molto lento”, tranne che su un paio di settori.
Quindi la parola d’ordine che lanciamo è accelerazione della spesa”.
“Rispetto alle singole voci della previsione, invece, alcune cifre balzano agli occhi: continua il crollo degli investimenti pubblici e per attrarre quelli privati, la forte diminuzione degli interventi a favore dell’istruzione e diritto allo studio, così come è preoccupante la diminuzione della spesa sociale.
Altrettanto preoccupante è il taglio degli stanziamenti per le politiche attive del lavoro e della formazione, nonché quello alla missione di spesa riferita all’asseto del territorio e dell’edilizia abitativa.
Così come, appare eccessivo un incremento del 40% dei titoli di viaggio sugli autobus regionali a carico degli utenti. Un aumento esagerato, inaccettabile.
Allo stesso modo, apprezziamo i maggiori stanziamenti riferiti al soccorso civile, quelli per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e le iniziative di promozione, e altri destinati a misure per lo sviluppo economico e competitività”.
“Al netto di queste poche azioni, a nostro avviso, conclude Boccardo, siamo dinanzi a una manovra di Bilancio che rischia di non cogliere i problemi del Molise e dei Molisani e che vorremmo più aderente ai bisogni dei cittadini, auspicando che nel corso delle discussioni veda modifiche sostanziali sui temi dello sviluppo, della crescita e della coesione anche se, come dicevamo, la Regione ormai gestisce autonomamente poco quanto nulla”.
Al via la campagna fiscale 2019: alcune precisazioni su chi deve presentare il modello 730
Sono obbligati a presentare il modello Redditi Persone fisiche coloro che hanno conseguito nel 2018:
- solo redditi da lavoro dipendente ma con più di ua C.U., e l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi di oltre 10,33 il totale delle ritenute subite;
- indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo direttamente dall’INPS o da altri Enti e se per sbaglio non sono state applicate le ritenute o se non ricorrano le condizioni di esonero;
- redditi, stipendi e retribuzioni da privati che non sono obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto;
- solo redditi che sono soggetti a tassazione separata, ad esclusione di quelli per i quali è previsto che non debbano essere dichiarati (indennità di fine rapporto, arretrati, etc.);
- solo redditi di lavoro dipendente o redditi assimilati per i quali non sono state trattenute correttamente le ritenute a titolo di addizionali comunale IRPEF e addizionale regionale all’IRPEF, pertanto dovrete procedere all’integrazione del versamento delle addizionali; In tal caso l’obbligo sussiste solo se l’importo dovuto per ciascuna addizionale supera euro 10,33;
- se avete conseguito solo plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM.
Contratti: Cgil Cisl Uil a Fials, “Indennità vacanza contrattuale diritto dal 1993. Mostri rispetto verso lavoratori, basta speculazioni”
“Bisognerebbe mostrare rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, specie della loro intelligenza. L’indennità di vacanza contrattuale (Ivc), che viene erogata alle lavoratrici e ai lavoratori come un incremento provvisorio della retribuzione che decorre dopo un determinato periodo dalla data di scadenza del contratto collettivo nazionale, è una conquista sindacale che risale all’accordo del 23 luglio del 1993, non certo alla ‘incisiva’, si fa per dire, azione della Fials”.
Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl del Molise che, in linea con le segreterie nazionali, replicano alle parole della Fials che si sarebbe intestata l’erogazione dell’Ivc ai lavoratori della Sanità pubblica.
“Abbiamo letto in rete, infatti, – aggiungono – che il sindacato autonomo Fials si sarebbe intesto il merito dell’Indennità di vacanza contrattuale che a decorrere da aprile verrà erogata ai lavoratori della Sanità pubblica. Per altro la Fials, che si è vantata di non aver sottoscritto la pre- intesa sul rinnovo del contratto della sanità per sottoscriverlo immediatamente dopo le elezioni delle Rsu, speculando così in campagna elettorale, ha poi sottoscritto l’intesa molto dopo, rivendicando la bontà del contratto della Sanità pubblica 2016-2018. Una speculazione vergognosa da parte della Fials, che al contrario dovrebbe mostrare coerenza verso le lavoratrici e i lavoratori. Quella che cerchiamo di praticare noi, sindacato confederale, nei confronti dei lavoratori e nell’impegno per un rinnovo contrattuale, quello relativo al prossimo triennio, che riconosca alle lavoratrici e ai lavoratori gli aumenti salariali che meritano”, concludono le segretarie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
FP CGIL CISL FP UILFPL
Susanna Pastorino Anna Valvona Tecla Boccardo
Boccardo, UIL: “stringere sul contratto istituzionale per lo sviluppo, la vera risposta alla crescita zero/sottozero”
“La ripartenza del Paese non può prescindere da uno sviluppo del Sud. Per anni il Sud è stato il grande assente dall’agenda dei vari governi che si sono avvicendati e il Molise è l’esempio emblematico di come siano state trascurate le sue specificità, di come sia stato compromesso il valore economico e produttivo del territorio.” Così Tecla Boccardo, leader della locale UIL. “Come Sindacato eravamo già preoccupati quando ci hanno detto che il Paese era in recessione tecnica, ora siamo quasi sotto zero. Bisogna rilanciare l’economia e le cose che vorremmo si facessero, a questo scopo. Le abbiamo rivendicate con la nostra piattaforma. Abbiamo chiesto, tra l’altro, che si attuasse, da parte del Governo nazionale, il cosiddetto “sblocca cantieri”, ma siamo più che altro allo “sblocca subappalti”, e così non va bene. Bisognerebbe fare provvedimenti per rilanciare la spesa pubblica e privata e invece – ha proseguito il leader della Uil – non si fa nulla in questa direzione. Non si vogliono fare le grandi opere infrastrutturali al Nord, non si vogliono fare i collegamenti al Sud: dove stiamo andando? Non si può più perdere tempo. E questo a livello nazionale, ma occorre anche con un maggior impegno della politica e delle forze imprenditoriali molisane.”
Dopo l’ennesimo appello e richiamo alla responsabilità, la Segretaria generale della UIL fissa anche gli impegni del sindacato: “Dobbiamo con forza dare continuità all’iniziativa di Cgil Cisl e Uil nel tentativo di sollecitare il governo a destinare al Mezzogiorno gli interventi necessari per evitare ulteriore disparità tra le diverse regioni d’Italia. Le autonomie regionali paventate, a nostro avviso, rischiano di creare ancora più disparità e non solo da un punto di vista infrastrutturale, ma anche sul piano sociale andando a intaccare alcuni diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione come l’istruzione, la sanità, la sicurezza dei cittadini. La strada imboccata dal sindacato confederale negli ultimi mesi, che ha abbandonato qualsiasi forma di ideologia politica per discutere del merito, è certamente quella giusta”.
Anche guardando all’iniziativa della ‘Via della Seta’, ovvero il tentativo del governo di stabilire dei rapporti commerciali con la Cina, Boccardo esprime preoccupazione per il fatto che “ancora una volta siano stati volutamente esclusi i porti del Sud – del cui coinvolgimento in qualche modo avrebbe fruito anche la nostra piccola realtà – puntando sui porti di Genova e Trieste. Lo stesso Sud che viene sempre etichettato come quella parte d’Italia che chiede mera assistenza, da cui tutti dicevano che sarebbero arrivate la maggior parte delle domande per il Reddito di cittadinanza. Eppure i numeri dicono altro: è la grande città industriale di Milano la capofila per il Reddito di Cittadinanza. Dobbiamo quindi sfatare il luogo comune e ribadire con forza che il nostro Sud non chiede assistenza, ma chiede sviluppo, pretende IL LAVORO”
“Noi dobbiamo insistere nel coinvolgere tutte le istituzioni intorno al tema dello sviluppo e degli investimenti pubblici per far crescere il Mezzogiorno, quindi anche il Molise e il suo territorio. Apprezziamo il confronto avviato, qui da noi, per vedere di sfruttare le bellezze del territorio per creare un turismo di qualità. Ma dobbiamo riuscire a coniugare questo tema, sicuramente importante, con quella piccola industria manifatturiera e artigianale in cui noi sappiamo eccellere. Il sindacato non smetterà certo ora, alla vigilia della realizzazione del Contratto Istituzionale per lo Sviluppo assicurato dal premier Conte nella recente visita a Campobasso, di essere in prima linea per affermare un principio che non può sfuggire a nessuno: l’Italia intera non può ripartire senza il contributo indispensabile delle regioni meridionali. E il Molise è, totalmente e orgogliosamente, meridione.”
Boccardo, UIL: “In sanità crescono le emergenze, ma non vediamo ancora soluzioni”
La UIL FPL accoglie positivamente la volontà di presentare un emendamento da parte del Governo, che va nella direzione richiesta e spesso sollecitata, nel quale si consentirà alle aziende e ad enti del servizio sanitario di poter assumere contestualmente alle cessazioni che si verificheranno in corso d’anno, nuovo personale.
“Qualora l’emendamento venisse approvato, articola Tecla Boccardo, tra le altre cose, verrebbe ampliata fino ai cinque anni precedenti la possibilità di utilizzare i resti da mancate assunzioni (in pratica dal 2014 al 2018) nel rispetto del turn over consentito e si potrebbe sostituire il personale cessato anche nei premi mesi del 2019, a seguito della “Quota 100”.
“Venendo alle questioni legate alla nostra Regione, ad oggi vediamo approvato il fabbisogno del personale in sanità, con un incremento davvero irrisorio e chiaramente insufficiente rispetto alle attuali esigenze del sistema. Un sistema, in piena emergenza, che ha urgente bisogno di rinforzi sia nelle strutture ospedaliere che in quelle territoriali dislocate sui territori e senza tralasciare le carenze legate anche alle strumentazioni”.
“E ci preme lanciare un nuovo allarme rispetto a quanto si sta verificando negli ultimi giorni all’interno dei pronto soccorso, special modo in quello di Termoli, letteralmente presi d’assalto dall’utenza, con gravi difficoltà per quanti vi operano e inevitabili disservizi per gli utenti. E se questo si verifica in questo periodo, proviamo ad immaginare cosa potrà accadere nei mesi estivi, qualora non si interverrà in maniera concreta e decisa sul fenomeno”, sottolinea la segretaria.
Rinforzando la medicina sui territori, sicuramente si porrebbe parziale rimedio a questo utilizzo incontrollato dei P.S., così come creando anche in Molise gli ambulatori infermieristici, che molte aziende sanitarie locali stanno valorizzando in diverse regioni italiane, essendo essi un nodo strategico del sistema delle cure primarie, che fornisce risposte assistenziali adeguate nei confronti di eventi acuti e patologie cronico-degenerative.
Ormai non è più rinviabile neppure la creazione di una rete coordinata emergenza/urgenza (sperando si risolva anche il problema legato alla strutturazione del servizio di 118) che in caso di patologie tempo-dipendenti riesca a servirsi della struttura più idonea, scongiurando trasferimenti e spostamenti “a posteriori” che mettono a rischio la vita del paziente”.
“Purtroppo, venendo alle questioni specificatamente legate al personale, anche rispetto a qualche procedura concorsuale e a quelle di stabilizzazione che cominciamo a vedere, siamo dinanzi a immissioni in ruolo su posti già esistenti e resi disponibili da scadenze di contratti, pensionamenti o, ancor peggio, da professionisti che lasciano il Molise.
Siamo in attesa da oltre un anno, invece, delle stabilizzazioni che diano seguito al Decreto Madia, opportunità che poteva e doveva essere colta, ma che ancora non vede neppure la ricognizione del personale e le relative esigenze del territorio.”
“Speriamo che i nostri Commissari, di nomina governativa, si facciano portavoce di queste istanze nei confronti del Governo centrale e che diano avvio a un vero e proprio percorso di potenziamento del nostro sistema sanitario, anche perché cominciamo a vedere gli effetti della chiusura degli ospedali, a cui non sono seguite azioni di bilanciamento e riequilibrio dell’offerta e che vede come conseguenza lo spopolamento delle aree interne e, troppo spesso, direttamente l’esodo verso altre regioni da parte di chi non trova lavoro e quanti non vedono garantiti i minimi servizi sanitari.”
“Ci attendiamo, conclude Boccardo, che rispetto alla elaborazione del nuovo piano triennale i Commissari, tengano in giusta considerazione quanto sollecitiamo, avviando un percorso condiviso con i Sindacati, affinché portino a Roma le nostre istanze, specificando i nostri disagi infrastrutturali, le difficoltà legate ai collegamenti interni e alla carenza di personale e si comincino a dare delle risposte ai cittadini, magari senza un ulteriore aggravio per le loro tasche.
Noi, non staremo a guardare.”
Consegna 30 alloggi dal Comune di Campobasso
Dopo molti anni dalla progettazione, il Comune di Campobasso si appresta a consegnare 30 unità abitative in via Facchinetti.
Il notevole ritardo è stato causato prima per l’insufficienza di fondi da parte del Comune di Campobasso, poi il blocco del Patto di Stabilità dello stesso Ente ed infine dalla dilazione dei tempi per il completamento dei lavori.
Gli appartamenti sono di diverse superfici: monolocali da mq. 28 ed altre unità abitative di mq. 50 e mq. 62, i cui affitti saranno determinati con canoni sociali.
I 30 alloggi dell’edificio in via Facchinetti, ai fini del contenimento dei consumi e sotto il profilo energetico, sono autonomi ed altamente tecnologici, provvisti di impianti fotovoltaici e solari termici.
Il Comune di Campobasso, assicura che nel corso del corrente mese di marzo assegnerà a 30 nuclei familiari gli alloggi di via Facchinetti.