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Boccardo, UIL: “ma dove e’ il lavoro che ci avevano promesso?”

“Quello che in altre Regioni si fa, in Molise sembra non praticabile. Questo è il segno della non assunzione di responsabilità o dell’incapacità di gestione degli amministratori.” Questa l’opinione ‘tranchant’ della Segretaria generale della UIL molisana a proposito delle vertenze irrisolte a partire dalla mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e dell’indifferenza della classe politica.

“Per le stabilizzazioni in sanità e nel pubblico impiego il tempo sta per scadere e ancora nulla si vede all’orizzonte, mentre in Lombardia si stabilizzano nelle pubbliche amministrazioni persino i lavoratori interinali, utilizzando il cosiddetto ‘decreto Madia’. Un provvedimento con previsioni a maglie larghe al fine di stabilizzare il maggior numero possibile di lavoratori, da noi, appena il Sindacato comincia a parlare di stabilizzare i tanti precari, di ogni ordine e grado nelle amministrazioni locali, subito si scontra con interpretazioni restrittive e limitative. E così si continua con la solita solfa: tante promesse all’avvicinarsi delle elezioni amministrative, per dimenticarsene una volta prese le poltrone e spartito il potere.”

Boccardo argomenta e , contemporaneamente, allarga alle tematiche più generali del mondo del lavoro rifacendosi alle analisi svolte dall’ISTAT: “Qualcosa magari in Italia si sta muovendo, mese dopo mese, nei tassi di disoccupazione, nei numeri dell’inattività, nella valutazione dei giovani in attesa di una prima occupazione. Peccato che i pochi elementi positivi si riferiscano sempre a lavoratori assunti a termine, agli stagionali nell’agricoltura (non nell’edilizia che è morta e sepolta, quasi nulla nei servizi e nel turismo), ai lavoratori autonomi (che poi, quanto sono autonomi questi titolari di partite IVA con un solo committente, ci sarebbe molto da dire…). Si sta creando una nuova, ulteriore classe di lavoratori precari, come se già non fossero abbastanza quelli inseriti in questi anni alle dipendenze dei Comuni, della Regione, dei Centri per l’impiego, nella Protezione civile o nella Formazione professionale. Si tratta di lavoratori coinvolti nelle attività economiche del settore privato: solitamente giovani e capaci professionisti, spesso vittime di dimissioni e riassunzioni in altre società della stessa casa madre (scatole cinesi) con condizioni sempre più sfavorevoli, che vengono sottopagati e tirano avanti con pochi diritti e senza alcuna seria prospettiva futura sia in termini di stabilità lavorativa che di tutela previdenziale e pensionistica. Tanto più oggi che, dopo il ‘Decreto Dignità’che avrebbe voluto disfare le norme su cui si è caratterizzato negli ultimi decenni il mercato del lavoro, è esploso il dramma della limitazione delle proroghe dei rapporti di lavoro e l’azzeramento dei contratti interinali.

Risalire la china, tornare ai tassi di occupazione dell’epoca pre-crisi, a parere della Boccardo, è praticamente impossibile in queste condizioni economiche “e comunque non lo si fa con questi piccoli, timidissimi passi. Non è lo ‘zero virgola zero zero qualcosa’ di occupati in più che risolverà i problemi della disperazione economica, del disagio sociale, della povertà della nostra popolazione.”

“Si assiste ad un grande “Marketing emozionale” in questa regione. Ma la verità è che, senza politiche di cambiamento profondo le emozioni durano poco ! Mancano investimenti pubblici veri e senza un aiuto concreto che stimoli gli investimenti privati, il lavoro vero, quello stabile, sicuro, ben pagato, tutelato e contrattualizzato, non viene fuori. Lo denuncia da sempre il Sindacato, lo sottolineavano qualche giorno fa gli industriali e gli imprenditori dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura. E, senza programmazione di investimenti, senza serie iniziative in direzione dello sviluppo e della crescita, non si creano posti di lavoro, non si combatte la povertà! Molto può, deve, fare la politica nazionale. Molto deve essere fatto dalla politica e dagli amministratori pubblici molisani. Che a me paiono assenti e distratti. Vedremo ad esempio, fra qualche mese, quante risorse economiche che l’Europa aveva destinato a noi- proprio per le politiche del lavoro e la coesione sociale – dovremo rimandare indietro in quanto non spese, non impegnate, non programmate.” La leader sindacale teme di essere “un facile profeta delle sventure che aspettano il Molise dietro l’angolo.”

“Serve un rigurgito di responsabilità istituzionale e politica da parte della classe dirigente intera, per quanto ci riguarda quella molisana, per rimettere IL LAVORO al centro dell’agenda politica.” Questo l’appello di Boccardo.

“Il Sindacato è stato lasciato solo a fronteggiare le situazioni più drammatiche, a gestire complicate vertenze, a mediare e cercare soluzioni per tamponare questa emorragia di posti di lavoro. Si pensi agli ultimi salvataggi fatti per i lavoratori del commercio o delle cooperative dell’indotto. Non possiamo continuare ad assistere alla disperazione dei lavoratori dello zuccherificio, della Gam, della formazione professionale, dei CPI mandati a casa senza che si pensi ad un progetto di ricollocazione e riqualificazione. Il tutto in un Molise che ha soldi nel cassetto. Occorre agire al più presto, perché i lavoratori non siano abbandonati a se stessi: i tanti precari del pubblico impiego illusi di una stabilizzazione che non si vuol fare partire, i discontinui del settore privato a sognare una qualche prospettiva temporale più ampia di qualche settimana (facendo, loro sì, gesti di responsabilità purché una qualche prospettiva di lavoro resti all’orizzonte; ricordate tutti la recente vicenda Gam?).”

“Siamo pur sempre una Repubblica fondata sul lavoro e il Molise, fino a prova contraria, è sempre parte della Repubblica Italiana (ricordiamoci questo paio di passaggi quando ascolteremo il discorso di fine anno del Presidente Mattarella). Negare il diritto al lavoro è attaccare la democrazia, minare la convivenza civile, screditare le Istituzioni, svilire le persone.”

Boccardo, UIL: “i dipendenti pubblici non sono da demonizzare”

“Il Governo continua a puntare il dito contro i pubblici dipendenti prevedendo controlli biometrici di rilevazione delle impronte digitali e l’utilizzo di nuovi sistemi di videosorveglianza in sostituzione di quelli a rilevazione automatica delle presenze ora in uso.” Ecco il commento a caldo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana al cosiddetto “Decreto concretezza” che ha ricevuto il primo sì da parte del Senato, dove pure, a parere del sindacato, vi sono alcuni contenuti apprezzabili. “ Si continuano a demonizzare i dipendenti pubblici, nonostante le statistiche parlino chiaro! I cosiddetti «furbetti del cartellino» sono solo una piccolissima parte della Pubblica Amministrazione, 89 contestazioni derivanti da falsa attestazione della presenza in servizio, su una platea lavorativa di circa 3 milioni! Dal canto nostro, siamo del parere chi sbaglia debba pagare, ma non è giusto che tutti paghino per pochi addetti che non compiono il loro dovere e non è giusto che si mascherino i veri problemi della P.A. focalizzandosi, come già avvenuto in passato, su questo falso problema.”

C’è un altro aspetto che lascia a dir poco interdetto il Sindacato: “L’inserimento nel Disegno di legge della possibilità di pagare i premi di risultato dei pubblici dipendenti con Btp statali. Se fosse confermato, la risposta non potrebbe che essere molto forte da parte dei lavoratori pubblici. Dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale e con i contratti della dirigenza ancora da sottoscrivere non è di certo questa la strada e la risposta che ci aspettiamo e che si aspettano i lavoratori che ogni giorno, nonostante le continue e generali criminalizzazioni e nonostante i blocchi contrattuali, offrono servizi alla cittadini.”

Boccardo contestualizza: “Lo stesso rispetto per i dipendenti pubblici e per il loro lavoro ce lo aspettiamo anche da parte degli Amministratori locali, Regione e Comuni molisani. Subito l’avvio della contrattazione di secondo livello, subito la ripresa dei confronti con il Sindacato, subito la corresponsione di aumenti veri della loro retribuzione. Senza dipendenti pubblici motivati e valorizzati, non c’è Amministrazione efficiente e il Molise, che già stenta e boccheggia, si ferma del tutto.”

Compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, studio UIL: “Solo il 5,7% del totale attivo sul fronte, Molise quasi immobile”

Dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, gli Enti locali hanno recuperato 97,6 milioni di euro, frutto di 103.217 segnalazioni all’Agenzia delle Entrate. Ma purtroppo, meno del 6% delle amministrazioni hanno attivato l’attività di contrasto all’evasione.

Questa la valutazione della UIL nazionale che aggiunge: “Le somme spettanti quest’anno ai Comuni per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2017 ammontano a 13,3 milioni di euro, in lieve diminuzione (0,3%) rispetto all’anno precedente. Se si analizza l’andamento delle somme recuperate, infatti,  si è passati dai 1,1 milioni di euro del primo anno (2010) ai 2,9 milioni di euro del 2011, transitando per i 10,9 milioni di euro del 2012 e ai 17,7 milioni di euro del 2013. L’apice si è toccato nel 2014, con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi rallentare a partire dal 2015 (17 milioni di euro)”.

Pochissimi i Comuni italiani che hanno dato la loro adesione al fine di raggiungere il premio per la compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale, introdotto con un Decreto Legge nel 2010, dove si stabiliva che  ai Comuni venisse riconosciuta la quota del 100% di quanto recuperato dei tributi nazionali (IRPEF, IVA, IRES, ecc.) per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale e contributiva nazionale.  Con il Decreto Legislativo sul federalismo fiscale (DLGS 23/2011), che regola il fisco municipale, poi, fu introdotto il principio strutturale del premio della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, al 50% del recuperato

“In Molise, sottolineiamo dalla Confederazione regionale, i numeri sono praticamente disastrosi. I dati che emergono dall’analisi sono alquanto deludenti, se si paragonano agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa accertati nel nostro Paese e, purtroppo, anche in Molise.

“I Comuni devono e possono, invece, fare molto in chiave anti evasione non solo perché così si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse al livello locale, ma anche perché una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva permette di ristabilire equità e giustizia sociale”.

“Speriamo che quel -90% che spicca nello studio condotto dalla UIL, rispetto a compartecipazione e incassato dal 2016 al 2017,  cambi già dal prossimo anno, attraverso una maggiore sensibilità da parte delle Amministrazioni che concretamente trarrebbero benefici dall’attività di prevenzione e controllo”.

“Anche se, ironizziamo da via Crispi, qualora ci troveremo dinanzi a un nuovo condono fiscale, tutto questo lavoro andrebbe sprecato”.

Finanziamento Centri per l’Impiego, UIL: “Lavorare e confrontarsi con il sindacato per migliorare l’offerta ai cittadini”

“Diamo atto al Governo di aver impegnato, nella Legge di Bilancio, una quantità di risorse finanziarie per rilanciare i Centri per l´Impiego e gli altri soggetti impegnati nella gestione delle politiche attive per il lavoro (Anpal e Anpal Servizi). Tuttavia, siamo preoccupati perché si stanno accumulando ritardi sostanziali per la realizzazione degli interventi annunciati, anche in vista dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza”.

Queste le dichiarazioni della Segretaria confederale UIL, Ivana Veronese, sul finanziamento per il potenziamento dei Centri per l’Impiego, inserito in Manovra. 

“Per Anpal (Agenzia Nazionale Politiche attive) poi, ha proseguito Veronese, che sarà chiamata a lavorare direttamente sui territori, è necessario predisporre un rafforzamento, attraverso nuove assunzioni e un aumento della dotazione finanziaria, per permettere all´Agenzia di poter lavorare per i cittadini nel pieno delle proprie funzioni, nonché occorre prevedere una riforma della «governance» che riveda complessivamente l’assetto dell’Agenzia e contemporaneamente quello di Anpal Servizi”. 

“A tal proposito, precisa la Segretaria, la Legge di Bilancio, in discussione in Parlamento, ha riservato un finanziamento per Anpal Servizi, per il 2019, di soli 10 milioni di euro che, però, non sono sufficienti a dare continuità al percorso di graduale stabilizzazione di tutti i dipendenti, che da anni stiamo rivendicando”. 

Per Tecla Boccardo della UIL Molise, invece “E’ necessario implementare un vero e proprio «sistema» delle politiche attive, tuttora caratterizzato da grandi disomogeneità e lacune organizzative, soprattutto a seguito delle funzioni alle regioni. È un progetto complesso da realizzare, un servizio essenziale soprattutto per le regioni del SUD come il Molise, dove è ancora troppo alta la disoccupazione.

Da noi i CPI sono stati dimezzati da scelte politiche che non hanno tenuto conto delle necessità del tessuto produttivo e sociale, poi vanno definite le piante organiche e avviate le procedure per la stabilizzazione dei precari per non disperdere un importante patrimonio di competenze formate negli anni, oltre al reclutamento di nuovo personale, formazione adeguata a nuove competenze e la realizzazione di specifiche convenzioni con le singole Regioni.” 

“Da anni ormai, assistiamo a un rimpallo continuo di responsabilità rispetto alla gestione amministrativa dei Centri per l’Impiego con i disagi che colpiscono indistintamente i cittadini.

A testimonianza di questo, basta provare a recarsi in uno dei CPI per rendersi conto di quanto sia drammatica la situazione con personale ridotto all’osso, mentre l’utenza, ahinoi, continua a crescere”. 

“In una regione in difficoltà come la nostra, in cui la tanta domanda e quella poca offerta di lavoro hanno urgenza di incontrarsi, dobbiamo disporre di uffici adeguatamente organizzati, con personale sufficiente per rispondere alle esigenze degli utenti.

Poi, prosegue Boccardo, se il Governo metterà in campo alcune delle iniziative annunciate, il ruolo dei Centri nelle dinamiche occupazionali, oltre che sulle politiche attive e passive, diverrà ancora più determinante”. 

“Per tutte queste ragioni, conclude la leader della UIL molisana, è necessario, un confronto vero con le parti sociali e con i corpi intermedi così da puntare a obiettivi condivisibili e all’elaborazione di un progetto che punti al potenziamento, all’efficientamento e alla valorizzazione dei Centri per l’Impiego e del loro personale.”

Piano industriale FIAT, UILTemp: “Bene la conferma di Termoli nelle strategie aziendali, ma ricordiamo i somministrati lasciati a casa”

“Le dichiarazioni rese dal nuovo AD Fiat Mike Manley, relativamente al piano industriale e al progetto di rilancio degli stabilimenti Fiat italiani, restituiscono la tranquillità che l’ambiente, nella sua interezza, attendeva e meritava.  Difatti, dopo il mancato rinnovo di decine e decine di somministrati lo scorso agosto e l’imminente scadenza degli ultimi precari in forze presso lo stabilimento di Rivolta del Re, unitamente alla cassa integrazione che stava interessando anche i dipendenti effettivi, la nostra più grande realtà industriale regionale cominciava a non far dormire sonni tranquilli”. 

“Fortunatamente, dopo che Manley ha illustrato ai sindacati quelle che sono le intenzioni del management rispetto ai vari siti produttivi, Termoli compresa, la nebbia pare essersi dissolta, lasciando spazio a un futuro più limpido per lavoratori e indotto”.

“Giustamente, i sindacati di categoria hanno manifestato soddisfazione rispetto a quello che è stato un evento vero e proprio, con l’annuncio di miliardi di investimenti in Italia e la tenuta dei livelli occupazionali un po’ ovunque, con la speranza di nuove assunzioni. Su una questione già posta dalle categorie di settore, però, la UILTemp vuole porre un ulteriore accento: non dimentichiamo quei lavoratori che il 4 agosto scorso hanno lavorato per un ultima volta in quella fabbrica, che molti vedevano come un sogno, ad un passo dall’essere raggiunto.”

“La chiamata da parte dell’agenzia di somministrazione, la formazione, l’affiancamento e il lavoro nei reparti con la speranza di avere un giorno quel contratto a tempo indeterminato in tasca, entrando a far parte in maniera definitiva di quel “ciclo produttivo. Purtroppo però, vuoi per esigenze produttive, vuoi per i dubbi che il decreto dignità  in quel periodo (come adesso) alimentava sul lavoro somministrato,  il contratto a quei 150 lavoratori non fu rinnovato dalle agenzie”.

“Dunque, è al recupero di quelle professionalità che l’Azienda deve puntare, non appena le circostanze lo permetteranno, tenendo in giusta considerazione l’opportunità di riavvalersi di quanti hanno già prestato la loro opera da “esterni”, spesso per anni, con dedizione, professionalità e con qualche legittima aspettativa. Non sarebbe giusto, che in questa vittoria “di tutti” gli ex-lavoratori somministrati, venissero dimenticati nell’ entusiasmo che oggi giustamente si avverte e che speriamo diventi a breve anche il loro”.

Tecla Boccardo (UILFPL): “Aggressioni continue a medici e personale sanitario. La UIL chiede una Legge ad hoc”

“Una recente indagine condotta dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri rende noto come nell’ultimo anno il 50% dei medici e operatori sanitari sono stati oggetto di aggressioni, e il 4% sia stato vittima di violenza fisica”.

Questa la riflessione della Segretaria generale della UILFPL Molise, Tecla Boccardo, rispetto a un fenomeno che in Italia interessa in modo omogeneo tutti i territori, con maggiore impatto nelle aree periferiche e meno interessate da controlli da parte delle forze pubbliche.

“L’indagine, prosegue Boccardo, ci conferma poi come il 70% delle aggressioni contro gli operatori sanitari, secondo i dati Inail, colpisca le donne. Dunque, dinanzi a questi numeri non si può più girar la testa altrove. E non sottovalutiamo anche quanto si verifica qui da in Molise, dove quotidianamente sentiamo di episodi di violenza verbale e spesso fisica ai danni di operatori dei Pronto soccorso o delle guardie mediche notturne. Questi ultimi, facili bersagli in quanto costipati in locali angusti, isolati e in perfetta solitudine.” 

“Per carità, chiedere il presidio stabile delle forze di polizia sarebbe troppo, ma con tutti i soldi che vanno via nella sanità pubblica, l’acquisto di qualche videocitofono o telecamera di sorveglianza non ci farebbe di certo inorridire.

E inoltre, a giudicare dalle responsabilità dirette che il datore di lavoro ha nei confronti di questi dipendenti durante l’esercizio delle loro mansioni, come stabilito dalla Corte di Cassazione, sarebbe davvero opportuno mettere in campo iniziative che mirino alla tutela di questo personale medico che opera in contesti particolarmente “vocati” a momenti di tensione o, ancor peggio, alla frequentazione di quanti hanno problemi di tossicodipendenze.” 

“Non è difficile immaginare, infatti, quanto sia probabile per una dottoressa in forze presso una guardia medica in un piccolo comune molisano, esser “visitata” da quale malintenzionato con l’obiettivo di rapinarla di beni personali, farmaci e quant’altro, special modo se trattasi di un comune in cui non vi sia un presidio delle forze dell’ordine.

E, per quanto duro sia dirlo, abbiamo sentito spesso anche di violenze fisiche subite da operatrici di turno in luoghi isolati, tanto che in alcuni presìdi, anche del Molise, tanto è il timore di episodi spiacevoli che le dottoresse portano con loro familiari o amici proprio per evitare di restare sole durante la notte. E questo non è più tollerabile in un una Regione che deve iniziare a mostrare anche una certa determinazione su questo tema.” 

“E’ ormai un fatto innegabile – commenta Pasquale Gianquitto della Uil Fpl Molise – che, con l’acuirsi dei tagli al personale, sta diventando sempre più frequente: le aggressioni, verbali e fisiche, ai dipendenti degli enti pubblici sono ormai una costante, un’emergenza quotidiana, special modo nel comparto sanitario.

E anche in Regione non sono mancati spiacevoli episodi di violenza avvenuti all’ospedale, che hanno sollevato la rabbia dei lavoratori e ovviamente dei sindacati.

E’ per queste ragioni che la Uil Fpl nazionale, su proposta del Segretario Generale Michelangelo Librandi, ha deciso di lanciare una proposta di legge da presentare in Parlamento per garantire la sicurezza dei dipendenti, supportata da una raccolta firme già in corso in tanti luoghi di lavoro e sedi sindacali, anche in Molise”. 

“Gli obiettivi della Legge sono chiari: la costituzione di un gruppo di lavoro in ogni Ente o Struttura che affronti la problematica nello specifico; tutela legale ed economica per i dipendenti da parte della Pubblica Amministrazione; individuazione di reparti e uffici a rischio con la creazione di nuove indennità dei loro dipendenti; ampliamento degli organici del personale durante turni pomeridiani e notturni.” 

“Il nostro auspicio, conclude Boccardo, è che quanto prima l’Asrem, in quanto datore di lavoro, insieme alla Regione Molise, attivi prima dei protocolli di intesa con le forze di polizia al fine di controllare in maniera metodica questi ambienti sanitari e le guardie mediche e poi, direttamente, si adoperi attraverso dei miglioramenti strutturali e tecnologici affinché tali luoghi di lavoro abbiamo un livello di sicurezza accettabile.”

 

Anche la UIL dice basta alla violenza sulle donne. Centro di Ascolto e Coordinamento Pari Opportunità in piazza domenica a Campobasso

Il 25 novembre prossimo, come ormai ogni anno, sarà celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un fenomeno ormai divenuto un cancro che sta devastando la società. Da nord a sud, nel nostro Paese, quasi ogni giorno, questa assurda malattia miete vittime innocenti. Soltanto nel 2018 non ancora concluso, si contano 83 vittime di femminicidio, secondo i dati elaborati e diffusi dal Centro di Ascolto Uil nazionale.

Mentre  la scienza fa passi da gigante, l’informatica ci collega istantaneamente da un capo del mondo all’altro, mentre le relazioni diventano sempre più virtuali, nulla cambia nel modo di interpretare le relazioni tra i generi, con rapporti ingabbiati in schemi mentali, spesso patologicamente fermi.

Le donne continuano a morire per mano dell’uomo che proclama di amarle e a nulla pare che serva parlarne continuamente. Anzi, paradossalmente sembra che il fenomeno dilaghi sempre più. Siamo ancora alla ricerca della ricetta magica che possa infine porre un freno a quella che ormai tutti definiamo “mattanza”!

Ma noi non smetteremo di parlarne e di manifestare, fintanto che una sola donna subirà violenza. E’ necessario voltare pagina ed educare tutti al rispetto dell’altro a prescindere dal genere cui appartiene. E le donne, dovranno imparare a rispettare se stesse, sempre di più.

La Uil da anni ormai si batte per l’eliminazione delle violenze contro le donne in ogni campo, in quello familiare, in quello lavorativo e in quello sociale sarà presente alla celebrazione a Campobasso domenica 25 novembre, con il Centro di Ascolto e il Coordinamento Pari Opportunità, in Piazza Municipio, unitamente a tutte le Associazioni ed Organizzazioni che hanno a cuore il futuro delle donne e che confluiscono nella Consulta comunale femminile. L’appuntamento è  dalle ore 11:00 alle ore 13,30 e dalle 17:00 alle 19,30. A seguire ci sarà una fiaccolata fino all’area antistante il vecchio Romagnoli, ove si svolgerà la cerimonia di intitolazione del Parco XXV Novembre.

Noi della Uil dedicheremo le celebrazioni di questo 25 novembre alla nostra collega di Brescia Manuela Bailo, assassinata lo scorso luglio dall’uomo che diceva di amarla, ma che non ha avuto pietà della sua giovane vita, né rispetto del suo amore senza confini.

«E’ tempo che si modifichi l’atteggiamento interiore ed esteriore del genere maschile verso le donne.  Ė tempo che noi uomini si prenda la parola, si agisca, si affermi coi fatti la cultura e la pratica della parità, del rispetto, della valorizzazione delle differenze, perché la libertà delle donne è una grande questione democratica che interroga la società e tutti noi.  Il silenzio o, peggio ancora l’indifferenza, non sono più tollerabili…». Questo affermano nell’appello pubblicato sul sito Uil Nazionale, i componenti maschili delle segreterie confederali di Cgil – Cisl – Uil, invitando ad abbandonare ogni retaggio maschilista e ogni forma di violenza di genere, sia fisica sia psicologica e ad appuntare sui propri vestiti un fiocchettino bianco, simbolo internazionale della lotta contro la violenza sulle donne.

Cambiare si può, se saremo uniti! Donne e uomini, le due metà della mela.

Sciopero dei Medici: UILFPL “Più fondi al sistema, più attenzione al personale” Boccardo “In Molise avanti senza progetto e con precariato”

“Rivendichiamo con forza più fondi per la sanità e l’impegno concreto a rinnovare il contratto, fermo da dieci anni. Per questo oggi, 23 novembre, Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari, sciopereranno per 24 ore”.

Lo dichiarano in una nota il Segretario Generale della UIL FPL Michelangelo Librandi ed il Coordinatore Nazionale UIL FPL Medici Roberto Bonfili. 

“Sinceramente speravamo in qualcosa di più concreto da parte del Governo su questo tema, rispetto invece alle dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia che, al termine dell’Incontro con la Conferenza Regioni, ha parlato solo di spiraglio positivo.  Oltre all’erogazione degli stessi aumenti contrattuali previsti per il restante pubblico impiego e alla necessità di risolvere definitivamente l’annosa questione del riconoscimento dell’indennità di esclusività di rapporto nella loro massa salariale, si deve porre fine al blocco del turnover ricordando che mancano circa 20.000 medici – ricordano Librandi e Bonfili”. 

“Il sistema sanitario è al collasso, l’età media del personale medico supera i 54 anni e si prevedono migliaia di uscite con i nuovi pensionamenti. A questo dobbiamo aggiungere l’alto numero di dirigenti medici precari, circa il 10%, con contratti atipici.

Per questo – concludono Librandi e Bonfili – si deve necessariamente superare il vincolo della riduzione dell’1,4% della spesa per il personale degli enti del SSN rispetto al limite del 2004.” 

“Il Molise sostiene convintamente questa protesta che viene da lontano, da anni di promesse mai mantenute, da accordi sempre paventati, ma mai onorati verso chi, quotidianamente, si prodiga al fine di salvaguardare il benessere e la salute dei cittadini!”

Queste le parole di Tecla Boccardo,  Segretaria della categoria della UIL che si occupa del personale sanitario.

“In Molise, dove viviamo un sistema sanitario depotenziato, l’assenza di medici è una criticità rilevante per un servizio di qualità ed è determinante in termini di assistenza, garanzia dei LEA e sicurezza.

Questa triste condizione, che vede organici sempre più ridotti, genera liste di attesa lunghissime e nel peggiore dei casi accade che alcuni reparti vengono direttamente chiusi anche per assenza di personale medico.

Al pronto soccorso si ricorre normalmente alle prestazioni aggiuntive e ai doppi turni, con le conseguenze in termini di servizio all’utenza e di qualità del lavoro del personale, facilmente immaginabili.”

“I bandi per l’assunzione di nuovo personale continuano a essere a tempo determinato piuttosto che a tempo indeterminato, con contratti trimestrali  e relative e infinite proroghe. E purtroppo ciò accade anche per l’assenza di un adeguato fabbisogno di personale e del conseguente piano di valutazione di sostenibilità.

In Molise, continua Boccardo, la cosiddetta quota 100 porterà ad uno svuotamento ulteriore dell’organico, già fortemente sotto dimensionato, e tutto questo potrebbe determinare il crollo del già fragile sistema sanitario regionale, indebolito dalle finte riorganizzazioni e dagli ulteriori tagli previsti per il 2019”. 

“Auspichiamo, concludono dalla UILFPL che le aperture mostrate nelle ultime ore dalla Ministra Grillo, rispetto alle coperture per i rinnovi contrattuali e per azioni che puntino ad un rafforzamento del sistema, aumentando i fabbisogni,  trovino riscontro nei fatti. La sanità non può attendere più i tempi della politica e delle diatribe di palazzo”

Boccardo “Chi governa si confronti con il Sindacato, a Roma e in Molise”

CGIL, CISL e UIL, con una nota congiunta, hanno scritto alla Ministra per la Coesione Territoriale e Mezzogiorno – Barbara Lezzi inviando il documento unitario contenete 12 proposte per una nuova strategia di sviluppo per il Mezzogiorno che potrebbero essere inserite nella manovra di bilancio.

“Nello specifico, per il Sindacato confederale, riporta la Segretaria UIL, Tecla Boccardo, il rilancio del Mezzogiorno richiede con urgenza una politica economica, non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far ripartire la produzione e i servizi e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni.

Un rilancio, quello del Mezzogiorno, che non deve essere demandato solo e soltanto ai fondi comunitari e al fondo sviluppo e coesione, risorse tra l’altro quasi integralmente assegnate e programmate e che spesso come abbiamo visto, in Molise neppure vengono spese o rendicontate.

Negli ultimi anni, inesorabilmente, nelle regioni del Sud vi è stato un sostanziale e graduale abbassamento dei trasferimenti sia per la spesa di parte corrente sia per la spesa in conto capitale.  Una situazione che non può essere sostenuta ancora a lungo dalle Regioni meno competitive come la nostra.

Tra le richieste di CGIL, CISL e UIL, prosegue la sindacalista, troviamo una selezione di interventi urgenti e non più procrastinabili. Occorre, in Molise soprattutto, un piano di investimenti su opere infrastrutturali, che ci metta finalmente in contatto con i principali assi viari e ferroviari, facilitando gli spostamenti da e verso la nostra Regione.

Al fine di stimolare investimenti privati in settori strategici e occupazione di qualità, invece, urgono incentivi selettivi e condizionati, altrimenti anche un’azione come l’Area di crisi, rischia di restare un’occasione di sviluppo soltanto sulla carta.

È altrettanto urgente, poi, supportare e rendere operative le Zone Economiche Speciali, portando avanti le azioni di programmazione rispetto ai territori coinvolti e alle agevolazioni da mettere in campo.

Naturalmente, una Regione come la nostra, in una fase di progettazione e di ripresa, non può dimenticare investimenti per la prevenzione, manutenzione e la messa in sicurezza del territorio e degli edifici, unitamente ad un piano per la infrastrutturazione energetica e digitale, ancora troppo indietro.

Il Molise, dunque, ha bisogno di accelerare rispetto a queste attività, senza mai dimenticare l’emergenza sociale in cui da anni viviamo e dalla quale non usciamo senza una forte riprogrammazione delle politiche attive nei confronti delle migliaia di donne e uomini che hanno perso il lavoro o che non riescono a trovarlo, anche perché manca un punto ben coordinato che incroci domanda e offerta.

Sulla base di queste proposte, conclude Boccardo, il Sindacato ha ancora una volta sollecitato il Governo nazionale, con l’auspicio che intenda misurarsi con le forze sociali al fine di rafforzare concretamente la coesione economica, territoriale e sociale. E allo stesso modo, dopo aver presentato anche qui la nostra piattaforma unitaria, confermiamo la volontà a confrontarci con chi amministra il Molise, provando a superare la sola gestione delle emergenze, iniziando a guardare un po’ più avanti.”

 

Attivi unitari CGIL CISL e UIL con la partecipazione del Segretario Organizzativo UIL Pierpaolo Bombardieri

Lo scorso 22 ottobre Cgil, Cisl e Uil hanno riunito a Roma gli Esecutivi nazionali per valutare il Def, la legge di Bilancio 2019 e presentare le loro proposte per la crescita e lo sviluppo del Paese. Duro il giudizio espresso sulla manovra del Governo che mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese.

Le proposte delle tre Confederazioni, contenute in una piattaforma rivendicativa approvata in quella circostanza, verranno arricchite e discusse con i lavoratori, le lavoratrici, le pensionate e i pensionati in tante assemblee nei luoghi di lavoro e negli attivi unitari in tutti i territori, con l’intento di offrire al Governo quel “disegno strategico” che manca al rilancio del Paese ed aprire un confronto con l’Esecutivo.

“In Molise, informano dalle Segreterie regionali, abbiamo pianificato gli Attivi sindacali unitari nei quali andremo a discutere la piattaforma, al fine di portarla a conoscenza di lavoratori, giovani, pensionati e disoccupati, con l’obiettivo di arricchirla con le esperienze locali”.

L’ importante appuntamento  è previsto per il prossimo 12 novembre, presso la Scuola Edile di Campobasso, alle ore 15:30, a cui prenderà parte il Segretario Organizzativo della UIL nazionale, Pierpaolo Bombardieri.

“Non potevamo, anche in Molise, proseguono dalle segreterie,  non accogliere positivamente questo metodo di lavoro e di partecipazione, anche perché siamo dinanzi a  una  manovra  in cui mancano le risorse per gli investimenti, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro, bensì rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. Cosa questa, particolarmente pericolosa per una Regione in difficoltà come la nostra.  

Rifletteremo sui tanti aspetti che la manovra presenta, dal capitolo previdenza che per Cgil, Cisl, Uil è positivo riguardo  l’apertura di una base di confronto su quota 100, ma in cui manca qualunque riferimento alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, ai lavoratori precoci e lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza.

Lo faremo anche sul versante fiscale, poiché si sceglie di introdurre un nuovo condono e non si riduce il cuneo fiscale per i lavoratori e per i pensionati, non si prevedono né una maggiore progressività delle imposte e interventi sui patrimoni dei più ricchi e non si programma un deciso contrasto all’evasione.

E non mancheranno discussioni e approfondimenti sulle infrastrutture che in Molise non hanno bisogno di presentazioni; sugli investimenti da attuare nelle Regioni Mezzogiorno;  sugli ammortizzatori sociali e le politiche attive da rinvigorire; sulla sanità da potenziare e garantire nei livelli minimi;  sulle misure rispetto alla stabilizzazione dei precari e lo sblocco del turn over nella Pubblica Amministrazione.” 

“Come CGIL, CISL e UIL, concludono i rappresentanti molisani, ribadiamo anche la necessità di ripartire dal dialogo tra Governo regionale e Sindacato, attraverso un metodo partecipato e ben articolato che permetta alla politica di avere un riferimento che conosce profondamente le problematiche di tutti i territori e delle molteplici realtà sociali e imprenditoriali, confrontandosi ogni giorno, ovunque, con lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati.”

In seguito il “volantone” che le tre Organizzazioni hanno elaborato, come sintesi rispetto alla piattaforma generale più articolata e che è stata già trasmessa.

Volantone Attivi-Unitari-Cgil-Cisl-Uil