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Lotta all’evasione fiscale: Proietti “Ad oggi poche e deboli misure” Boccardo: “Le economie regionali vanno presidiate”

Sono in fase di svolgimento le audizioni alla Commissione finanze della Camera dei Deputati rispetto la proposta di Legge n. 1074 in tema di “Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale”. 

“Per la UIL, ha commentato il Segretario confederale Domenico Proietti, che per conto dell’Organizzazione relaziona in Commissione,  la semplificazione del sistema fiscale è importantissima e centrale, tuttavia è doveroso chiarire che il fisco deve essere considerato “amico” di chi compie costantemente il proprio dovere, come i lavoratori dipendenti e i pensionati, i quali pagano le tasse ancor prima di ricevere lo stipendio o la pensione.

Il testo in esame si pone, fra gli altri, l’obbiettivo, che condividiamo, di contrastare l’evasione, un male che affligge il nostro sistema tributario e la nostra democrazia, rispetto al quale le cure praticate hanno prodotto qualche risultato, più, sotto l’aspetto mediatico che sotto il profilo sostanziale del recupero dell’evasione. Si pensi che l’evasione stimata nel rapporto allegato alla nota di aggiornamento al Def ammonta a almeno 108.9 miliardi all’anno, dei quali il sistema dei controlli e degli accertamenti ne ha recuperati poco più di 7 (7.685), meno del 7%.” 

Come abbiamo più volte evidenziato, prosegue Proietti, in questa ed in altre sedi istituzionali, l’evasione è favorita anche da procedure complesse, preposte per assicurare il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria, ma che non sono state in grado di perseguire tale finalità. Il sistema dei controlli fiscali, alla luce dei risultati conseguiti, è inefficace e determina un livello di deterrenza del tutto inadeguato, come più volte sottolineato anche dalla Corte dei Conti. Pertanto, ci saremmo aspettati interventi adeguati alla complessità e gravità del fenomeno, per dare un segnale significativo di svolta e per combattere efficacemente l’evasione fiscale”. 

“La segretaria regionale del Sindacato, Tecla Boccardo, ha poi sottolineato come 

“Il sistema economico e finanziario richiede un rafforzamento anche normativo per contrastare con efficacia e recuperare importanti risorse che potrebbero essere impiegate per l’incremento delle politiche occupazionali, economiche e sociali a favore della riduzione delle disuguaglianze. E il Molise, purtroppo, non è esente da questo fenomeno illecito avvertito con fastidio da chi onestamente e spesso con sacrificio paga le tasse.” 

“La UIL, da sempre,  ritiene doverosa una svolta politica per aggredire questo problema, rendendo più equo il nostro sistema fiscale e allo stesso tempo colmando un vulnus di democrazia. E proprio in questa fase in cui si sente parlare di reddito di cittadinanza, è opportuno ricordare che ovunque questi strumenti esistano, vi si accede innanzitutto facendo il proprio dovere con il fisco: i cittadini che non assolvono a questo dovere non devono poter essere riconnessi ad alcuni di questi diritti”. 

“Dunque, prosegue la sindacalista molisana, per mettere in campo una concreta e determinata azione di lotta e contrasto all’evasione, la UIL ha proposto di istituire una procura nazionale contro l’evasione, con un’agenzia dedicata esclusivamente all’accertamento;  estendere un meccanismo simile alla ritenuta alla fonte anche per i redditi da lavoro autonomo, implementando meccanismi che consentano il versamento diretto dell’iva con anticipi sulle altre imposte; rendere tracciabili tutti i pagamenti, attraverso l’utilizzo della moneta elettronica e portando;  incrociare tutte le banche dati della pubblica amministrazione centrale, senza dimenticare la funzione anche sociale che spesso hanno alcune attività private nei piccoli comuni  come quelli della nostra realtà molisani”.

Viabilità in Alto Molise, Battaglia: “Proclami ed esultanze fondate sul nulla!”

“Si continua ad affrontare la problematica della viabilità dell’Alto Molise, con ripetuti incontri e comunicati stampa che poco hanno a che vedere con l’effettiva esigenza dello sviluppo di quell’area della Regione Molise. Constatiamo la totale assenza di una visione di insieme che definisca un’efficace pianificazione infrastrutturale, utile a garantire lo sviluppo economico e porre fine allo spopolamento dell’intero alto Molise. Un’azione strategica che sappia fronteggiare anche i disagi derivati dal taglio indiscriminato dei servizi essenziali quali i presidi sanitari, il trasporto pubblico locale e l’impoverimento dei servizi al cittadino.”  Queste le dichiarazioni del Segretario UILPA ANAS Molise, Carmine Battaglia che ha rimarcato

“Riteniamo che questa pianificazione e rivisitazione della viabilità locale debba essere frutto di un confronto serio, partendo dall’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga la Regione, la Provincia di Isernia, i Sindaci della zona, le parti sociali e le realtà economiche e produttive dell’intera area”.

“In merito alle ultime notizie che si sono susseguite sulla gestione del Viadotto Sente – opera ingegneristica intitolata a Francesco Paolo Longo, operaio deceduto nel corso della realizzazione del viadotto – riteniamo opportuno evidenziare che lo stesso è a servizio, principalmente, dei comuni dell’Alto Vastese – Regione Abruzzo.  Tale considerazione è fondamentale per affermare che la manutenzione e la gestione devono essere rivisitate in un’ottica sinergica tra le due regioni e non solo a carico della Regione Molise”.

“Inoltre, prosegue il sindacalista, immaginiamo che l’infrastruttura in argomento non debba essere considerata come unica opera “a sè” infatti, la prosecuzione del Viadotto Sente nel versante abruzzese è rappresentata da un’altra opera d’arte importante, la galleria “La Civita” di oltre 2 Km, per poi interrompersi a causa di una frana e, nel versante molisano, manca ancora il completamento della variante esterna all’abitato di Agnone con i due viadotti “Femmina Morta 1 e Femmina Morta 2”.

“Riteniamo, inoltre, che non bisogna continuare a tergiversare, visto che la situazione per la sopravvivenza dell’intera area è messa a dura prova e, per ripristinare quel sentimento di speranza nel futuro delle comunità in questione, l’Alto Molise necessita della giusta considerazione con proposte credibili e realizzabili. In ordine al “problema viabilità” a nostro parere, c’è bisogno di ben altra organizzazione infrastrutturale! Per consentire alle popolazioni di raggiungere rapidamente e in tutta sicurezza sia il capoluogo regionale che quello provinciale, la soluzione ideale è rappresentata dall’ultimazione della “Fresilia” , con la messa in sicurezza del tratto esistente e il completamento dell’ultimo lotto ancora da realizzare per collegarsi con la S.S. 650. La relativa statalizzazione e l’auspicato passaggio ad Anas della gestione del tratto ricompreso con la ex S.S. 651, la ex S.S. 86 e la Fondo Valle del Verrino, fino all’innesto con la S.S. 650, danno un senso logico ad un processo di riorganizzazione della rete viaria, indirizzando in tale ottica le eventuali risorse da impegnare per il miglioramento della viabilità dell’Alto Molise e delle aree interne”.

“Il sentimento degli abitanti dell’Alto Molise, conclude Battaglia, è ormai messo a dura prova e, nonostante si tratti di popolazioni contraddistinte da riservatezza e spirito di sacrificio, portati all’esasperazione non esiterebbero ad intraprendere azioni forti nel tutelare i propri diritti e garantire la sopravvivenza di quelle aree. E su questo, anche la nostra Organizzazione  sarebbe pronta e convinta nel sostenere tali rivendicazioni”.

Cambiare la manovra economica per far ripartire il paese. Inizia la mobilitazione sindacale anche in Molise

“Lunedì a Roma per partecipare agli Esecutivi nazionali di Cgil, Cisl e Uil. Si tratta dei gruppi dirigenti più ristretti, ed autorevoli, dei sindacati confederali, rappresentativi di ogni Categoria e di tutti i territori. Abbiamo discusso dell’attuale stagione politica caratterizzata dalla manovra di bilancio ed abbiamo varato un documento di analisi e di proposte rivolte al Governo, al Parlamento ed a tutte le forze politiche. Su questo documento, Cgil Cisl e Uil hanno deciso di aprire una vasta iniziativa di ascolto dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, con attivi in ogni provincia e assemblee nei più importanti luoghi di lavoro. A breve avremo anche il calendario delle iniziative messe in calendario per la mobilitazione in Molise.” Così Tecla Boccardo, leader sindacale della UIL molisana.

Che, in merito alla legge di stabilità sintetizza: “Sono molti i punti che non ci convincono perché contraddicono l’intenzione, annunciata, di andare nella direzione dello sviluppo.  Chiediamo, infatti, di modificare quei capitoli della manovra  che riteniamo ingiusti e inefficaci. Noi vogliamo far crescere il Paese ed avanziamo proposte che consentono di ottenere questo risultato.”

“E, per noi molisani, questa fase di mobilitazione servirà anche per illustrare, ad iscritti e a tutti coloro che sono attenti alle posizioni del Sindacato confederale, valutazioni e proposte che da tempo, con un documento unitario, abbiamo avanzato alla Regione. Su queste ci era stato assicurata l’apertura di un confronto con il Presidente e la Giunta, mai effettivamente partito.”

L’obiettivo della Boccardo: “I molisani che vogliono vere opportunità di lavoro, programmazione dello sviluppo, salvaguardia della coesione sociale, potranno dire la loro, conoscere e arricchire le proposte sindacali, dare forza al cambiamento atteso. Questo è il MOLISE CHE NON SI ARRENDE. E il Sindacato confederale, unito, sta dalla loro parte.”

Decreto Dignità: mercoledì 10 ottobre evento UIL a Termoli

Si svolgerà mercoledì 10 ottobre, presso l’Istituto alberghiero Federico di Svevia a Termoli, a partire dalle ore 15:00, un iniziativa organizzata dalla UIL Molise in cui si approfondirà e si dibatterà delle principali novità e modifiche apportate al mercato del lavoro, con l’introduzione del Decreto Dignità, convertito in legge lo scorso agosto.

Alla presenza della Segretaria confederale nazionale Ivana Veronese e di Antonella Pirastu del Servizio Politiche Attive e Passive del lavoro della UIL nazionale, saranno esaminate le modifiche introdotte dal Decreto e che di fatto hanno profondamente modificato i rapporti di lavoro di breve durata,  come il contratto a tempo determinato e in somministrazione, rispetto a come era stato disegnato dal Jobs Act.

Un appuntamento di sicuro interesse, questo, che vedrà la partecipazione di tanti delegati di base di tutte le categorie della UIL, di lavoratori e di precari che avranno l’opportunità di conoscere nel dettaglio come questa norma sta modificando l’utilizzo del personale a termine nel settore pubblico e privato, con quali effetti e come, anche in Molise, si avranno ricadute occupazionali nel breve periodo

La UIL Molise aderisce alla marcia Perugia – Assisi

“I valori della pace, della nonviolenza, del rispetto e della tolleranza sono tra gli ideali che muovono il movimento sindacale contro ogni forma di guerra e tirannia. Mai come ora sono importanti politiche di sostegno, di inclusione, di concreta solidarietà. Per affermare questo la UIL Molise ha deciso di aderire e di partecipare alla Marcia.”

Domenica 7 ottobre si tiene, anche quest’anno, la Marcia Perugia-Assisi della pace e della fraternità, organizzata dalla Tavola per la Pace. Un’occasione di confronto (iniziative seminariali precedono l’iniziativa) fra soggetti diversi accumunati dai medesimi valori, ma anche di attiva partecipazione. Alla marcia parteciperanno, presumibilmente, migliaia di persone: gruppi, scuole, associazioni ed Enti locali si stanno organizzando in ogni parte d’Italia.

“Anche dirigenti, delegati, militanti della UIL partiranno dal Molise.” Sottolinea Tecla Boccardo, leader sindacale locale, che, così illustra le motivazioni:“La pace e la non violenza si fondano sul rispetto dei diritti umani inviolabili e sulla solidarietà, garantendo la libertà e la dignità delle persone e dei popoli anche attraverso concrete politiche di sostegno e di inclusione. Bisogna, dunque, creare le condizioni affinché in ogni luogo della terra si generino giustizia sociale e sviluppo, altrimenti la pace resta solo una semplice intenzione. Percorrere questa strada, ciascuno secondo le proprie responsabilità, è un impegno fondamentale per ogni persona e per ogni nazione che, peraltro, deve diventare un tutt’uno con le politiche per l’immigrazione e l’accoglienza. Sono le guerre, infatti, una delle cause principali dei fenomeni migratori che, perciò, devono essere governati avendo chiara  tale  condizione. Questi principi vanno affermati con la partecipazione e la coerente azione quotidiana.”

D’Aloia, FENEAL UIL: “una terapia d’urto per l’edilizia molisana che boccheggia”

“Serve una vera terapia d’urto in favore del settore delle costruzioni. In Italia come in Molise.” È l’allarme e la richiesta al tempo stesso di Roberto D’Aloia, Segretario generale degli edili della UIL. “Il settore delle costruzioni ancora non riesce a mettersi alle spalle le difficoltà di dieci anni di profonda crisi. Se, a Roma come a Campobasso, si fosse creduto veramente in questo comparto, l’economia avrebbe potuto crescere allo stesso livello degli altri principali Paesi europei riportando l’Italia ai livelli pre-crisi. Al contrario, resta pesante l’eredità lasciata, fatta di un complessivo calo di circa 600mila occupati in Italia, ben oltre le 5000 nel solo piccolo Molise. Mentre in altri settori produttivi si va consolidando una pur timida ripresa, nell’edilizia si delinea un quadro assolutamente allarmante. Spiace che questo non sia avvertito dal Governo e dal Parlamento nazionali e che anche da noi, dalla nostra politica, non si colgano segnali di adeguata attenzione.”

Secondo la Feneal del Molise “serve una politica industriale per il settore con risorse vere e immediate che punti alla messa in sicurezza del territorio e alla riqualificazione urbana. Se pensiamo che il 65% delle nostre reti stradali risalgono agli anni ’60 e ’70 e solo il 10 % è stato sviluppato negli ultimi 25 anni, si comprende come su questo fronte è fondamentale attivare da subito un piano straordinario di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture. Ora pare che qualcosa, anche per l’intervento dell’Assessore, anche in Molise si muova. Ma occorre essere ancor più decisi e determinati.” D’Aloia continua: “E accanto agli investimenti infrastrutturali ci vogliono regole certe, trasparenza e legalità negli appalti, ma è indispensabile velocizzare i tempi delle procedure per avviare le opere. “

“È necessario, poi, rilanciare il settore privato attraverso incentivi nell’ambito dell’efficentamento energetico, della rigenerazione urbana, dell’adeguamento sismico e della salvaguardia del nostro patrimonio artistico. Interventi indispensabili anche alla luce dei tragici eventi degli ultimi mesi che anche il Molise ha attraversato.”

D’Aloia incalza: “Il settore delle costruzioni da sempre è volano per la crescita di tutta l’economia. Quello che si fa per l’edilizia, in buona sostanza, è fatto per tutta la società, per ogni settore produttivo. Per questo vanno previste misure fiscali e contributive che sgravino lavoratori e imprese senza sacrificare il sistema dei bonus edilizi che hanno contribuito a tenere a galla il settore e che costituiscono l’unica vera prospettiva per il suo rilancio. Sperando bene per i contenuti della prossima Legge Finanziaria.”

Quello che gli edili della UIL vogliono è un settore fatto di qualità equalificazione, dove oltre all’eccellenza nelle tecniche dicostruzione sia strutturato il riconoscimento del valore e della qualità del lavoro. “Qualità significa anche sicurezza nei luoghi di lavoro. Occorre senza indugi contrastare la lunga striscia di tragedie personali e familiari. Odiose e intollerabili in quanto prevedibili. È evidente che questa battaglia va combattuta dai lavoratori insieme a imprese e istituzioni all’interno di un’idea complessiva di rilancio del settore.”

“Noi, Sindacati degli edili, siamo quelli che dialogano anche con gli imprenditori del settore. Ma al sistema delle imprese chiediamo maggiore coraggio e innovazione, abbandonando la logica degli espedienti per abbattere il costo del lavoro ricorrendo a forme di precarizzazione del rapporto di lavoro.”

Boccardo: “sfratti per morosità fenomeno sempre più allarmante, anche in Molise”

L’incessante e implacabile crisi economica di questi lunghi anni ha prodotto ricadute negative sia sul fronte occupazionale che sociale, con una riduzione del reddito per centinaia di migliaia di famiglie, che, come dimostrano i dati sugli sfratti, si è tradotta, in molti casi, anche nella difficoltà di pagare il canone di locazione. Infatti, i provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili a uso abitativo sono stati nel 2015 in Italia 64.676 (in aumento del 23,7% rispetto al 2008, ultimo anno pre-crisi economica) di cui 57.015 dovuti a morosità e altra causa (con un incremento del 38,4% rispetto al 2008).

“Certo, da noi le cose vanno un poco meglio che nei grandi centri o in altre regioni, ma anche in Molise si registrano dati di sofferenza abitativa preoccupanti: uno sfratto emesso ogni 904 famiglie, l’anno passato ben 784 richieste di esecuzione con 124 sfratti eseguiti e famiglie messe per la strada.” Tecla Boccardo, leader della UIL molisana snocciola questi dati e precisa: “Gran parte di questi sfratti deriva da una “morosità incolpevole” cioè da una situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo, in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare. D’altra parte, i cambiamenti della società e la crisi occupazionale vedono aumentare, anche da noi, sempre più le famiglie mononucleari e monoreddito (spesso un reddito da misera pensione o da modesto ammortizzatore sociale). In Molise, come altrove in Italia, l’affitto incide oltre il 40 % sul reddito da lavoro dipendente ed il 50 % su quello da pensione.”

“Dati allarmanti – sottolineano dalla UIL –  che ha curato una specifica indagine sul fenomeno – in considerazione del fatto che fino ad ora non sono stati attivati quegli auspicati interventi governativi che avrebbero potuto segnare un’inversione di tendenza. Uno strumento utile sarebbe ripristinare il Fondo sostegno affitti, azzerato per il 2016 dalla legge di stabilità, consentendo alle Regioni di attuare una politica di programmazione adeguata alle esigenze dei cittadini. È necessario mettere al centro di tutto l’”affitto”, tramite l’introduzione di politiche fiscali premianti, come, ad esempio, quella di prevedere la possibilità per l’inquilino di detrarre dalle tasse parte dell’affitto, facendo emergere, tra l’altro, le tantissime locazioni in nero. Appare chiara, quindi, la necessità di un effettivo piano di rilancio dell’edilizia popolare che possa creare, attraverso l’opportuno coordinamento di risorse pubbliche e private, le condizioni per il reperimento di abitazioni caratterizzate da costi realmente sostenibili per le famiglie.”

“Risanamento di quartieri mezzo abbandonati (basti pensare al centro storico di Campobasso e ad alcune aree tornate sulle cronache per episodi di disagio sociale) o di paesi che si stanno spopolando, investimenti in edilizia popolare, agevolazioni per chi possiede immobili e li affitta a prezzi ragionevoli, aiuto economico alle famiglie con redditi troppo limitati per permettersi il canone di locazione.”

Questi gli obiettivi della UIL molisana, pronta ad aprire con la regione e le amministrazioni locali una “vertenza casa”. “Occorre fermare la perversa sequenza: perdita del posto di lavoro, limitatezza degli ammortizzatori sociali, poche risorse economiche, mancato pagamento di alcune rate di affitto, finita locazione per morosità, richiesta di sfratto, sfratto eseguito, tutta la famiglia per strada.”

 

Il Molise torna nell’ex Obiettivo 1: Boccardo “Una questione su cui riflettere”

E’ stato reso ufficiale ieri il passaggio della Regione Molise da regione “in transizione” a “meno sviluppata”, nella classifica che stila l’Unione Europea in occasione della presentazione del proprio bilancio pluriennale. Dunque il Molise torna in questo segmento insieme alla Sardegna e vi ritrova  Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia.

 “Se da un lato questa posizione nella classifica delle regioni potrebbe generare un maggior finanziamento da parte dell’Unione Europea a nostro favore, al fine di ridurre le disparità e riavvicinarci alla media Ue, dall’altro possiamo affermare che il fallimento del Molise è stato praticamente certificato”. Questa la considerazione della Segretaria della UIL Molise, Tecla Boccardo.

“Il declassamento, difatti, avviene in quanto i parametri legati al PIL procapite e al potere d’acquisto sono scesi in maniera considerevole, indubbiamente a causa della chiusura delle poche grandi aziende che qui offrivano lavoro,  producevano ricchezza e generavano volumi economici.

Dunque, alla luce di questa “ritrovata collocazione”, nella programmazione 2021-2027 potremo beneficiare di risorse comunitarie davvero importanti. Non una semplice occasione di spesa,  ma una concreta opportunità di sviluppo”.

 “Ma qui, la seconda nota dolente, prosegue la sindacalista: per quanto cospicue e di utilizzo ampio, saremo capaci di spenderle?

I numeri sono chiari: siamo una regione che i Fondi europei non li spende o non li rendiconta, nonostante attraverso un loro utilizzo cadenzato e continuo, avremmo tratto benefici economici e soprattutto sociali.

Oggi, invece, siamo ancora in crisi, con le vertenze aperte, con salari tra i più bassi d’Italia, che fanno il paio con  pensioni bassissime.

Allora, cominciamo a correre su ciò che resta della  programmazione 2014-2020, aumentando la nostra capacità progettuale e la relativa spesa, incentivando gli investimenti.

Ma soprattutto, alla luce di questa notizia, facciamoci trovare pronti per il prossimo ciclo, sperando che questa piccola Regione, attraverso somme che saranno probabilmente di diverse centinaia di milioni di euro, possa tornare a vivere serenamente e camminando sulle proprie gambe”.

 “Siamo dinanzi a una nuova opportunità, conclude Boccardo,  e non sfruttarla la massimo, sulla base di un progetto solido e percorribile,  davvero significherebbe voler male a questa terra.”

UIL Molise: “più ammortizzatori sociali in attesa della ripartenza produttiva”

I dati sulla cassa integrazione riferiti ad agosto di quest´anno, si avvicinano sempre di più a quelli degli anni pre-crisi. Il monitoraggio sul mese di agosto, condotto dalla UIL nazionale, deve essere preso con la dovuta cautela di lettura, poiché è un periodo feriale ed è quasi fisiologica una contrazione delle richieste. Ma, al netto della quasi totale scomparsa delle ore di cassa integrazione in deroga dovuto all’abrogazione dell’istituto, e della forte contrazione di richieste della ordinaria, aumentano le ore autorizzate di straordinaria e “ciò manifesta la perdurante crisi di alcune aziende e territori.

I primi 8 mesi dell´anno, registrano complessivamente una richiesta di ore non lontana da quelle del 2008 ed in progressiva diminuzione dal 2010. E’ chiaro che questi dati continuano a scontare l’assenza di quante richieste pervengono al Fondo di Integrazione Salariale (FIS), di cui ancora l’Inps non fornisce la grandezza dei numeri. “Preoccupante, e quindi da non sottovalutare – secondo la UIL – la crescita anno dopo anno delle domande di Naspi che, nei primi 7 mesi dell’anno in corso, hanno superato il milione. Aumento che si registra in particolare a luglio che, rispetto al mese precedente, è caratterizzato da un raddoppio di richieste.” 

Una motivazione potrebbe derivare dall’entrata in vigore del Decreto Dignità che, nella prima stesura, non prevedendo un periodo transitorio può aver causato il mancato rinnovo di molti contratti a termine. “Una prima valutazione sugli effetti occupazionali del Decreto e della sua conversione in legge, li potremo verificare solo attraverso il match con i dati delle attivazioni/trasformazioni a tempo indeterminato, a partire da luglio.”

Partendo da problematiche aperte e non ancora risolte sul versante degli ammortizzatori sociali necessari a sostenere i lavoratori nelle crisi e nelle cessazioni aziendali, nonché sulla fondamentale partita di efficaci ed efficienti politiche attive volte soprattutto al reinserimento nel mercato del lavoro di coloro che ne fuoriescono, i Sindacati confederali hanno sollecitato un confronto con il Ministro di Maio.

“Con le tante crisi aziendali ancora in atto, anche nel nostro territorio, con la ripresa che stenta ad arrivare (pur con qualche occupato in più anche in Molise), con tanti lavoratori fuorusciti dai processi produttivi, non possiamo proprio rinunciare agli ammortizzatori sociali.” 

“E’ opportuno osservare, proseguono dal sindacato di via Crispi, che la nostra Regione, rispetto all’arco gennaio/agosto  del 2017, nel periodo gennaio/agosto 2018 mostra un calo delle ore autorizzate di cassa integrazione estremamente alto, segnando un -57%. All’interno dello stesso dato, però, riscontriamo una marcata differenza tra le due province. Difatti, mentre in quella di Campobasso la diminuzione delle ore di cassa ammonta al 72%, in quella di Isernia siamo ancora dinanzi ad un incremento delle ore, con un aumento del 23,7% di quest’anno, rispetto ai primi otto mesi del 2017”. 

La UIL molisana argomenta: “Per questo chiediamo al Governo di tenere ben saldo il sistema degli ammortizzatori sociali implementandolo in un’ottica di sviluppo. Nel frattempo, da noi: sbloccare la vicenda della Cassa integrazione per gli ex Ittierre superando i rimpalli fra Regione e Inps, ragionare sul prolungamento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori ex Gam in attesa che la filiera avicola riparta davvero, monitorare la situazione complessiva dell’utilizzo di queste prestazioni di salvaguardia del reddito e di accompagnamento della riconversione delle produzioni industriali.”

Veronese: “Aperta discussione con governo su Mezzogiorno” Boccardo: “Attendiamo la Lezzi in Molise”

La scorsa settimana una delegazione unitaria dei Sindacati confederali ha incontrato la Ministra per la Coesione Territoriale e per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi. Nel corso della riunione sono stati affrontati i principali temi che attengono allo sviluppo del Sud: credito di imposta occupazione e investimenti; politiche industriali; avvio delle Zone Economiche Speciali; infrastrutture materiali e immateriali; programmazione attuale e futura dei fondi comunitari.

Finalmente, sottolinea la Segretaria Confederale, Ivana Veronese, che ha preso parte all’incontro per conto della UIL, si apre con il Governo una discussione rispetto ai temi del Sud e degli interventi urgenti che le regioni del Meridione attendono da anni.” 

“Restiamo dell’idea, ha illustrato Veronese, che per  il Mezzogiorno non servono “politiche speciali”,  ma interventi mirati e che vedano al Sud una intensità di aiuto maggiore. Per il Mezzogiorno serve una nuova e rinnovata strategia di politiche industriali, insieme a un piano nazionale sulle politiche di coesione, e, quindi di intervento finanziario, per riequilibrare il differenziale sociale, economico, infrastrutturale ed occupazionale tra aree sviluppate e non”. 

“Ad oggi, il tessuto produttivo del Mezzogiorno è contrassegnato da micro e piccole imprese, infatti il 90% delle imprese ha queste caratteristiche, per cui gli incentivi a loro rivolti devono essere mirati a favorire la crescita dimensionale e patrimoniale

Da questo punto di vista il credito di imposta per gli investimenti Sud va nella giusta direzione e per questo riteniamo come UIL la necessità di un monitoraggio sull’andamento per il 2018 dello strumento, anche in vista della prossima Legge di Bilancio.” 

“Nel contempo di iniziative rapide come questa, ha proseguito la Segretaria nazionale, occorre una strategia di politica industriale più “robusta” e orientata nel medio e lungo periodo. Per questo è opportuno fare una ricognizione con i dati aggiornati al primo semestre 2018 su tali interventi che sono alla base di impresa e lavoro 4.0. Per la UIL lo Stato non può abdicare al suo ruolo di programmare e di indicare una strada per una politica di reindustrializzazione a partire da quella manifatturiera.

Come Organizzazione siamo pronti alla sfida che il Ministro Di Maio ha posto circa l’intervento per lo sviluppo del Sud della Cassa Depositi e Prestiti, ma su questo punto è necessario passare dalle parole ai fatti concreti.” 

A fare eco alla Veronese, la Segretaria molisana, Tecla Boccardo che ha affermato “La Ministra Lezzi sarà qui tra alcuni giorni e ci piacerebbe poterle offrire alcuni spunti di riflessione rispetto alla situazione di grande difficoltà in cui versa il Molise e della necessità urgente di ripartire da punto di vista economico, imprenditoriale, dunque sociale”. 

“Al Sud, lo diciamo ancora una volta, serve un robusto piano di investimenti pubblici che punti alle opere infrastrutturali materiali ed immateriali. E da questo punto di vista come UIL anche chiediamo un puntuale monitoraggio sullo stato di attuazione dei “piani per il Sud” che vedono  al loro interno per la maggioranza opere infrastrutturali materiali.

Per ciò che riguarda il Molise, poi, chiediamo che si faccia di più investendo risorse per un “piano straordinario di messa in sicurezza del territorio” e di investimenti in opere sulla viabilità e le infrastrutture di raccordo che, mai come adesso, hanno un grande impatto su tutto il sistema produttivo.

Altro forte tema che è stato sottoposto all’attenzione del Governo dalla UIL, e che ci tocca da vicino, riguarda la fiscalità di vantaggio che non si può esaurire solo e soltanto con la costituzione della ZES, (quando la vedremo!).

Senza dimenticare le ingenti risorse chiuse nei cassetti della regione Molise, da spendere presto e bene in pochi ma qualificati progetti, sperando di lasciare l’ultimo gradino della classifica che ci vede ultimi nella ripresa economica nazionale.” 

“La nota più dolente, però, e che vorremo far presente alla Ministra, ha proseguito la sindacalista, è quella sulla spesa dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei e del Fondo sviluppo e Coesione. A Luglio di quest’anno la spesa certificata italiana è ferma all’8,3%, e attendiamo il dato preciso del Molise, ma che non dovrebbe scostarsi di molto.

Un dato, questo, che è al limite del livello di guardia, e che chiama in causa il tema dell’efficienza e l’efficacia del funzionamento della pubblica amministrazione, ad iniziare dalla capacità di “assorbimento delle risorse” in tempi europei.” 

“Urge, e lo chiederemo a gran voce, ha concluso Boccardo, un piano di inclusione sociale con il potenziamento infrastrutturale dei servizi alla persona, magari attraverso dei “protocolli amministrativi” che rafforzino le politiche sulla sicurezza, la lotta alla disoccupazione, al lavoro precario e irregolare.

Le vacanze sono finite e la Ministra è in arrivo: non c’è più tempo da perdere”.