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Boccardo e Primiani: “Di Maio a Foggia, ma diamoci una mossa anche in Molise contro il caporalato. tutti assieme.”

Dopo che il fenomeno del caporalato in agricoltura è deflagrato in tutta la sua drammaticità e dopo un’intensa estate di controlli da parte delle forze dell’ordine su tutto il territorio nazionale (anche, meritoriamente, in Molise), la questione drammatica dello sfruttamento dei braccianti agricoli sarà al centro del vertice convocato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, presso la prefettura di Foggia, lunedì prossimo, 3 settembre. I segretari generali di Fai, Flai e Uila, Onofrio Rota, Ivana Galli e Stefano Mantegazza parteciperanno all’incontro, mentre davanti al palazzo della prefettura si svolgerà un presidio organizzato dai Sindacati agricoli confederali. “Ci saremo anche noi ‘col cuore’, dopo aver partecipato, questo mese di agosto, ad altre manifestazioni sindacali di protesta e di proposta.” Assicura Tecla Boccardo, leader della UIL Molise.

“E’ un’iniziativa molto importante che rappresenta un tentativo di dare, a partire dal territorio, una risposta alla tragedia del lavoro nero e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, un annoso problema del paese riportato all’attenzione dell’opinione pubblica dalla strage di 16 braccianti morti un mese fa in due incidenti mentre tornavano dal lavoro, trasportati dai loro caporali su mezzi insicuri e fuori legge” affermano i tre dirigenti sindacali nazionali. “Esporremo a Di Maio il nostro punto di vista e le nostre proposte unitarie per combattere questa drammatica realtà. Vogliamo sottolineare con forza che i sindacati ci sono e sono impegnati a costruire una risposta condivisa ed efficace per combattere il lavoro nero in agricoltura, a partire dalla completa attuazione della legge 199 del 2016, in particolare le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità che consideriamo come unica alternativa possibile a un mercato del lavoro gestito dai caporali.”

Rimarca la Segretaria generale regionale confederale, unitamente a Raffaele Primiani, che è rappresenta gli agro-alimentari: “Mentre si discute ai massimi livelli, la UIL e la UILA Molise sono convinte che qualcosa si debba fare da subito anche nella nostra realtà regionale. Proponiamo la realizzazione di una Cabina di regia regionale tra enti di controllo e di vigilanza, sindacati e associazioni datoriali. Un luogo di confronto attorno alle buone prassi e di aiuto alle imprese regolari, nonché la valorizzazione degli enti bilaterali territoriali come luogo favorevole per far incontrare domanda e offerta di lavoro in agricoltura. Anche in Molise, riteniamo necessario un tavolo regionale sul contrasto al caporalato in agricoltura, considerato quanto il nostro territorio sia coinvolto in queste tristi dinamiche.”

Questo – secondo la proposta sindacale –  deve essere un gruppo di lavoro ‘istituzionale’ che coinvolga gli Assessorati al Lavoro, all’Agricoltura e alle Politiche sociali, gli istituti di vigilanza e controllo nel mondo del lavoro, le forze dell’ordine,i sindacati, le organizzazioni datoriali e la realtà della cooperazione.

“Gli strumenti per poter monitorare e contrastare il fenomeno del caporalato vanno realizzati subito anche in Molise, nell’interesse complessivo di tutto questo comparto economico”

Boccardo e Primiani elencano: “Pensiamo agli enti bilaterali e alle cabine di regia territoriali previste dal Decreto 199/2016, pensiamo ad una rete informatizzata che possa dare una risposta concreta all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Pensiamo, per l’appunto, ad un luogo di confronto aperto e di approntamento di strategie condivise. Sono questi gli strumenti di cui abbiamo bisogno e ai quali dobbiamo dare forza e forma attraverso la realizzazione di un percorso condiviso tra le istituzioni, gli organi di vigilanza e le parti sociali. Grandi novità, magari, per il Molise, ma strumenti presenti e attivi in molte realtà regionali.”

Meglio qualche attivazione concreta oggi che qualche lacrima di circostanza alla prossima tragedia. Par di capire, nelle intenzioni della UIL locale. Che, come sempre, ribadisce: “Occorre l’unione di intenti e la consapevolezza che solo unendo le diverse esperienze si può dare una risposta concreta alla piaga del caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero.”

Carmine Battaglia, UILPA ANAS: “Maggiori competenze ad ANAS, ma con assunzioni anche in Molise”

“Gli ultimi eventi che hanno visto la chiusura temporanea di un tratto della Statale 647 “Bifernina” e la circolazione limitata che viviamo oggi, dimostrano ancora una volta che nel Molise lo sviluppo infrastrutturale è sempre più al centro di uno sterile  dibattito che oggetto di una concreta azione politica e amministrativa”.

Così il Segretario generale della UILPA Anas regionale, Carmine Battaglia.

“Da anni si parla della realizzazione di porti, aeroporti e autostrade, ma ad oggi esiste una situazione infrastrutturale al collasso, con un sistema viario messo a dura prova da una situazione di dissesto idrogeologico spaventoso che sta provocando una vera e propria cancellazione della viabilità regionale.

In più si aggiungono i tagli di risorse economiche, con le Province e la stessa Anas costrette a diminuire le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e che, di conseguenza, comporta da una parte la perdita di posti di lavoro e, dall’altra, accresce i rischi per la sicurezza degli utenti della strada, suscitando in ognuno di noi un senso di abbandono, favorendo inesorabilmente la chiusura dei siti produttivi e lo spopolamento dei nostri piccoli comuni e delle aree svantaggiate.”

 “La situazione della rete viaria regionale è fortemente a rischio, le principali arterie molisane, Bifernina e Trignina,  oramai sono obsolete e non più in grado di sopportare gli attuali volumi di traffico.

E non solo il Viadotto sull’invaso del Liscione o quelli presenti sulla Trignina, ma numerose opere d’arte maggiori (viadotti e gallerie) necessitano di interventi straordinari di manutenzione”.

 “Mai come in questi giorni, l’Anas ha acquisito una centralità per l’intero sistema infrastrutturale del nostro paese, cosa che tuttavia riteniamo giusta visto che si tratta di un azienda che da novant’anni si occupa principalmente di realizzare e manutenere la rete viaria di interesse nazionale.

Dunque, bisogna garantire il presidio del territorio non solo con uomini e mezzi, ma anche attraverso la presenza di un Coordinamento a carattere Regionale in grado di prendere decisioni immediate e coordinare le attività necessarie, cosa di difficile attuazione con l’attuale organizzazione aziendale, che grazie allo sforzo dei suoi dipendenti, comunque tiene fede ai tanti impegni. Sforzi che, in ultimo, sono saliti in virtù della richiesta del Ministero delle Infrastrutture nel chiedere una ricognizione di ponti e viadotti per quantificare eventuali danni”.

“Alla luce di queste motivazioni, e delle sempre maggiori richieste,prosegue Battaglia, occorrono azioni sinergiche, investimenti di una certa rilevanza che permettono di pianificare e realizzare interventi decisi a risolvere definitivamente le maggiori problematiche, partendo dalla costruzione di un tavolo tecnico permanente composto dalla Regione, Anas, Province e parti sociali per avanzare, insieme, delle proposte e delle soluzioni  utili a ridisegnare la viabilità in Molise, in maniera funzionale e sicura”.

“Bisogna spendere e non sprecare! Perseguendo una seria politica di investimenti sia in termini di valorizzazione delle risorse umane a disposizione sia favorendo un piano di assunzioni che consenta l’ingresso di tanti giovani, riclassificando e passando a favore dell’ANAS alcuni dei tratti viari attualmente di competenza provinciale, al fine di garantire un adeguamento degli standard di sicurezza ed una più organica pianificazione dell’intera viabilità regionale”.

“Dunque, per il sindacalista, è urgente correre ai ripari rispetto alla carenza di personale tecnico e di operatori specializzati e cantonieri, considerato che non sono avvenute assunzioni, nonostante l’immediata acquisizione degli ulteriori 150 km di strade da gestire, dopo l’apposito accordo tra Regione e Anas, rispetto a una serie di strade in procinto di passare di competenza a quest’ultima”.

 “Il nostro rammarico, conclude Battaglia, sta nel fatto che in Molise, a differenza delle altre regioni in cui sono stati pubblicati avvisi, non sono previsti assunzioni di alcun genere con il paradosso di avere più strade da gestire e mettere in sicurezza”.

Boccardo e D’Aloia: “Si esce dall’emergenza sisma solo con tanta edilizia”

“Solo poche settimane fa, la SVIMEZ ci ha ricordato che nel 2017 il Molise ha fatto registrare un andamento negativo del PIL. Una tendenza non positiva dove in particolare l’industria, in senso stretto, fa registrare una performance particolarmente negativa (-7,4%) e dove langue l’agricoltura (+0,4%). L’economia del Molise è stata sostenuta in modo significativo, nel 2015-2017, solo dal settore delle costruzioni, che ha fatto registrare un +26,4%. Anche se temiamo un progressivo rallentamento nel corso di questi mesi.” Questo evidenzia la Segretaria generale della UIL Molise. 

“Magari noi facciamo fatica a percepire questo andamento positivo, alle prese come siamo con lavoratori edili che non trovano occupazione, ma sta di fatto che nelle statistiche, che leggono la realtà in modo più completo e analitico, la crescita degli investimenti al Sud è stata particolarmente elevata nel settore delle costruzioni (+14,9%), benché nell’anno risultino diminuiti sia il valore della produzione di opere pubbliche (-2,6%) sia il valore dei bandi per la realizzazione delle stesse  (-6,3%).” 

“Ci deve essere, pertanto, l’edilizia al centro delle nostre azioni per la ripresa economica, occupazionale, produttiva e sociale del Molise. Tanto più oggi – continua Boccardo –che siamo alle prese con il terremoto ed i disagi che ha prodotto, con la stagione autunnale/invernale alle porte e le conseguenti difficoltà che porterà con sé, come quelle ataviche negli spostamenti su una rete viaria disastrata, e per quelle popolazioni che vivono in case e centri storici che necessitano di una ristrutturazione e un adeguamento.” 

Edilizia, edilizia e ancora edilizia: questo l’obiettivo del sindacato di via Crispi, che attende le decisioni sullo stato di emergenza a livello locale e quanto il governo nazionale deciderà in settimana. “Risorse adeguate non solo agli immediati bisogni, ma anche commisurate ad una programmazione necessaria per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio. Risorse che poi dovremo impiegare al meglio, senza disperderle in mille rivoli, ma concentrandole su obiettivi chiari e priorità definite,  condivisi dalle comunità locali, strategici per l’intera economia molisana.” 

Con un obiettivo in più, che evidenza con forza Roberto D’Aloia, che degli edili della UIL Molise è il leader: “Vorremmo proprio che le imprese locali ed i lavoratori molisani fossero in prima linea. Per volgere in opportunità questa, del terremoto, che è stata una disgrazia. Per mettere in campo la nostra capacità di lavoro unita all’amore che abbiamo per la nostra terra.” 

“Le scelte politiche di questi anni– evidenzia il Segretario generale della Feneal Uil molisana – hanno costantemente trascurato le potenzialità economiche e sociali del comparto dell’edilizia e gli evidenti benefici che possono derivare da investimenti in opere pubbliche e in edilizia, anche per via dell’indotto generato in moltissimi settori collegati. Il settore delle costruzioni, ad oggi, non riesce ancora a lasciarsi alle spalle le difficoltà pur intravedendo segnali di ripresa.” 

La ricetta della Feneal Uil del Molise: “Occorre in Molise ripartire da un programma pluriennale di interventi coordinati e di risorse significative, per mettere in sicurezza il territorio e il costruito, assegnando priorità agli interventi sul sistema della logistica e dei trasporti, puntando ad una integrazione modale, con attenzione alle tecniche e alle modalità di costruzione. È giunto il momento, anche in Molise – soprattutto in Molise – di prendere in esame con responsabilità il tema della manutenzione dell’esistente, per affrontare il naturale esaurimento del ciclo di vita di un sistema infrastrutturale, soprattutto stradale, costruito in gran parte negli anni ‘60.” 

Chiosa Boccardo: “Il sisma, per i danni e per disagi prodotti è stato un campanello di allarme. Cogliamo questa occasione e le opportunità che derivano dalla dichiarazione di stato di emergenza, per promuovere il rilancio del settore delle costruzioni quale leva e strumento per aiutare concretamente il Molise a ripartire a ritmi adeguati e per creare centinaia di nuovi posti di lavoro.”

“Come Sindacato vogliamo il ripristino, la prevenzione e l’immediata cantierizzazione delle tante opere indispensabili per ridare normalità e serenità a tutte quelle comunità ancora soggette a forte disagio. Ci aspettiamo incentivi e sostegni concreti ai privati che hanno bisogno di sistemare, recuperare, adeguare gli alloggi. In tale ottica deve essere garantito un adeguato livello di risorse economiche a disposizione, rimodulando  le iniziative già in programma e ottimizzando l’utilizzo dei finanziamenti europei, dando priorità a progetti di messa in sicurezza, di miglioramento sismico e prevenzione sull’intero territorio regionale.”

Boccardo UIL: “l’emergenza (sanitaria) in un Molise in emergenza”

“Per fortuna il terremoto ha comportato ‘solo’ sgomberi di caseggiati, disagi alla viabilità, preoccupazione nella popolazione, ma non ha comportato feriti o vittime. Sarebbe stato un disastro ulteriore l’accesso ai servizi dell’emergenza sanitaria, visto come sono messi, dalle nostre parti, i Pronto soccorso o la rete dell’emergenza tempo dipendente. Specie in questo periodo estivo.” Questa la preoccupazione, aggiuntiva, segnalata da Tecla Boccardo, leader sindacale locale che da sempre dedica grande attenzione alla sanità, che ormai da anni, “è il vero malato cronico del Molise.”

Il sindacato – segnala la Segretaria generale della UIL molisana – da anni denuncia una situazione sanitaria complessiva ormai al collasso a partire dai Pronto Soccorso.

“Ormai è assodato che il ‘Piano di rientro sanitario regionale’,  blocco del turn over ha generato nel corso degli anni una importante carenza di organico nei reparti, costringendo il personale sanitario a lavorare con ordini di servizio emessi a raffica, in condizioni proibitive con turni snervanti e in assoluta criticità, con un aumento esponenziale delle aggressioni da parte di cittadini, che condanniamo con forza, esasperati da un servizio non in grado di contenere la domanda. Come sono note: la carenza di investimenti; la mancanza di una efficiente rete territoriale che smaltisca i casi meno urgenti; il taglio dei posti letto senza una vera alternativa dove mettere i pazienti lungodegenti e cosi via.”

Pur apprezzando e condividendo le analisi del Ministro Grillo volte a migliorare la sanità, il Sindacato di via Crispi suggerisce di superare la fase delle frasi scontate e dei proclami e di procedere con atti concreti a risolvere questo problema.

“La UIL FPL è a disposizione del Ministro della Salute e del Governo per suggerire le giuste soluzioni, a partire: dalla necessità di superare sin da subito i limiti di spesa per nuove assunzioni al fine di avere una boccata di ossigeno nel Pubblico Impiego, con l’ingresso di giovani capaci e competenti e quindi un ricambio generazionale; da una totale stabilizzazione del personale precario; da un effettivo piano di investimenti; dalla valorizzazione del personale sanitario; dall’emanazione di leggi che aumentino le pene in caso di aggressioni nei confronti dei dipendenti pubblici. In merito a questo ultimo punto invitiamo a prevedere sin da subito il ripristino di posti di polizia all’interno dello strutture ospedaliere.”

Ma la situazione dei Pronto soccorso va attenzionata e affrontata, da subito, anche localmente. “Vogliamo una verifica di come i piani ferie sono stati pianificati e attuati in tutte le strutture sanitarie considerato che in alcuni casi hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza penalizzando a volte il sacrosanto diritto alle ferie. Pretendiamo che i Pronto soccorso davvero siano raggiungibili velocemente da parte residenti nei paesi dell’entroterra. Sollecitiamo efficienza e tempestività di intervento e la pianificazione di una vera ed efficiente rete dell’emergenza tempo dipendente. Chiediamo coinvolgimento del personale, qualificazione, dotazione di strumentazione adeguata, sicurezza in cui fare operare il personale. Ancora una volta: investimenti, pianificazione, progettazione di un sistema integrato di tutela sanitaria, tanto più indispensabile quando si tratta di intervenire nelle urgenze/emergenze.”Queste le concrete richieste del Sindacato.

Con stilettata finale della Boccardo:“Un’attenzione su queste ed altre tematiche del contesto sanitario locale ci sembrano un impegno ben più serio che i dibattiti e le prese di posizione su chi verrà nominato, dal Governo nazionale, commissario alla sanità molisana (chiacchiere senza molto costrutto che l’emergenza terremoto ha avuto il merito di mandare in soffitta). Qualcuno piuttosto ci dicesse come si vuole riorganizzare, riqualificare e rafforzare il sistema regionale di tutela della salute in Molise!.”

Corse autobus verso Z.I. di Termoli: Regione Molise autorizza anticipo delle partenze

GNA POMIGLIANO D'ARCO 19-10-2012 La Corte d'appello di Roma ha dato ragione alla Fiom sulla assunzione di 145 lavoratori iscritti al sindacato dei metalmeccanici Cgil nello stabilimento della Fiat di Pomigliano D'Arco. (NEWFOTOSUD ALESSANDRO GAROFALO)

Questa mattina la UIL Molise, unitamente alle categorie UILTEC, UILM e UILTemp si è attivata nei confronti dell’Assessore ai trasporti della Regione Molise, Vincenzo Niro, segnalando che a causa della temporanea chiusura della strada statale 647, gli autobus che quotidianamente accompagnano i lavoratori diretti al Nucleo Industriale di Termoli, giungevano sul posto con circa mezz’ora di ritardo sui luoghi di lavoro, con le inevitabili conseguenze di carattere organizzativo ed economico a loro carico, in quanto  anche un’eventuale flessibilità oraria non conciliava con gli orari degli autobus.

La richiesta all’Assessore consisteva nel chiedere all’Azienda che si occupa di quella tratta, la SATI, di anticipare la partenza di alcune specifiche corse, così da agevolare l’arrivo dei lavoratori in tempo per iniziare il proprio turno.

Ci preme comunicare, a tal proposito, che l’Assessore Niro si è rapidamente attivato nei confronti dell’Azienda, autorizzando, a partire da domani 23 agosto, e per tutto il periodo in cui la SS 647 resterà chiusa, l’anticipo di tutte le corse dirette verso la Z.I., di Termoli di 20 minuti.

Considerato il risultato raggiunto in poche ore, esprimiamo riconoscenza all’Assessore Vincenzo Niro per la celerità mostrata nella circostanza e alla società Sati per aver fin da subito avallato la richiesta, rispetto a un problema che cominciava ad essere gravoso per i tanti lavoratori coinvolti.

Boccardo, UIL: “nuove assunzioni in tutte le Pubbliche Amministrazioni. Subito!”

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Sono ricominciati, poco prima della pausa estiva, gli incontri fra i Sindacati e la neo Ministra della Pubblica Amministrazione, Bongiorno, sulle tematiche contrattuali e sulle prospettive della Pubblica Amministrazione.

“Apprezziamo innanzitutto – sottolineano dalla UIL Molise in piena sintonia con la strategia nazionale –  il fatto che non si voglia ripartire dalle generalizzazioni che tanto discredito hanno gettato sulle nostre Pubbliche Amministrazioni e soprattutto sui suoi lavoratori, come sostiene la Ministra <spesso attaccati ingiustamente>. Noi non vogliamo difendere chi sbaglia: abbiamo detto sempre che ci costituiremo parte civile contro chi offende prima di tutto chi lavora. Con l’accordo del 30 novembre 2016 e con i contratti 2016-2018 abbiamo capovolto l’impostazione precedente, prevedendo sanzioni per chi non svolge correttamente il suo lavoro, ma soprattutto abbiamo confermato che i lavoratori pubblici sono fondamentali per la Pubblica Amministrazione. I dipendenti pubblici, della scuola e della ricerca, degli enti locali e della sanità, delle amministrazioni centrali e degli enti, vanno valorizzati e motivati, facendoli partecipare ai processi di cambiamento con relazioni sindacali nuove, ridandogli la dignità di lavoratori attraverso il ripristino della contrattazione.”

La UIL, congiuntamente con le sue categorie del Pubblico Impiego, ha posto la necessità di ridiscutere sin d’ora il rinnovo dei contratti del P.I. in scadenza il 31.12.2018; la formazione del personale impiegato; la stabilizzazione dei precari. “In Molise abbiamo il record della percentuale dei precari impiegati nelle pubbliche amministrazioni. Mesi fa si cominciò a discutere della stabilizzazione di quelli che operano nella sanità. Poi tutto si è arenato, non si capisce bene per quale ragione. Ma questa, della sistemazione di tutti i precari,  sarà parte delle iniziative sindacali che siamo pronti a lanciare alla ripresa autunnale!”

I Sindacati hanno anche sollecitato il DPCM per il trasferimento delle risorse alle Regioni a favore del personale trasferito dalle Province, già previsto d’altronde nella legge di bilancio del 2018.“Da noi a tal proposito – lamenta la Segretaria generale della UIL Molise – siamo ancora all’anno zero, tra salario accessorio non definito e vera invivibilità dei locali e delle strutture operative.”

Secondo la UIL, segnala Tecla Boccardo, è necessario, poi, un grande piano di assunzioni nel Pubblico Impiego: “Sempre di meno, sempre più anziani e sempre più oppressi da carichi di lavoro enormi,  questo è l’identikit dei lavoratori pubblici nel nostro Paese e nella nostra regione. Continuare a sottovalutare tale situazione rischia di compromettere seriamente la stessa sopravvivenza della Pubblica Amministrazione”.

“Le politiche degli ultimi anni hanno scientemente ignorato il problema del ricambio generazionale, determinando carenze di organico vertiginose”, sottolinea la Segretaria generale rilevando “che il nostro Paese occupa l’ultimo posto della classifica europea per quanto riguarda il rapporto tra dipendenti pubblici e cittadini mentre è al penultimo posto con riferimento a quello tra lavoratori pubblici e totale degli occupati. Da un recente studio dell’Adapt  emerge che, se volessimo adeguare i nostri organici ai parametri di Francia e Regno Unito, dovremmo disporre di ulteriori 2,5 milioni di dipendenti in aggiunta agli  oltre 3 milioni attualmente in servizio, con effetti assolutamente positivi non solo in termini di funzionalità ed efficienza del Servizio Pubblico ma anche in chiave di risposta al problema della disoccupazione giovanile.”

Conclude Boccardo: “Bisogna, allora, porre fine all’assurdo convincimento che la Pubblica amministrazione sia un fardello costoso e contrastare l’idea che il ‘privato’ sia meglio del ‘pubblico’. E’ necessario agire tempestivamente per limitare i danni finora prodotti adottando una politica di rilancio della macchina pubblica, attraverso una seria politica di investimenti sia in termini di valorizzazione delle risorse umane a disposizione sia favorendo un piano di assunzioni che consenta l’ingresso di tanti giovani e che renda anche possibile l’indispensabile trasmissione delle competenze, un patrimonio che altrimenti  rischia di andare irrimediabilmente perduto”.

Osservazione centrale della UIL: “Soltanto attraverso la piena valorizzazione dei lavoratori e una adeguata politica di investimenti e di assunzioni si potrà conseguire un serio rilancio della macchina pubblica per consentirle di offrire ai cittadini servizi sempre più efficienti.”

 

Terremoto e disagi, UIL Molise: “da oggi prevenzione, controlli e investimenti. Agire prima, parlare poi.”

Abbiamo volutamente atteso che la situazione in basso Molise si stabilizzasse, anche se relativamente, per offrire qualche spunto di riflessione.

Così dalla UIL Molise: “Per avere una idea chiara della situazione, difatti, era necessario aspettare le comunicazioni ufficiali da parte delle istituzioni e degli enti preposti rispetto a viabilità, sicurezza degli edifici e delle infrastrutture pubbliche.

Oggi, il quadro è piuttosto delineato e non è assolutamente roseo”. 

“Alla vigilia della ripresa di buona parte delle attività produttive e del rientro al lavoro di centinaia di lavoratori, constatiamo che una delle due arterie più importanti del nostro traffico regionale è chiusa fino a nuovo ordine (forse oggi sarà riaperta?), con la conseguenza che il tempo che si impiega per raggiungere Termoli da Campobasso e viceversa, è di quasi un’ora e mezza, salvo traffico pesante o imprevisti vari.

Così come per alcuni viadotti della Provincia di Isernia che, nonostante siano aperti, restano osservati speciali.

Dunque, ogni qualvolta si verifica un simile evento, mostriamo tutte le nostre debolezze infrastrutturali.

E allo stesso modo, sentiamo annunciare rivoluzioni, oltre che dalla classe politica, anche da Aziende e Enti responsabili delle strade molisane.” 

“Il fatto che poi questo terremoto si sia verificato praticamente in contemporanea con il disastro di Genova, ha amplificato ancora di più i legittimi timori dei molisani rispetto alla sicurezza delle strade, degli edifici pubblici, delle scuole, degli ospedali.

Riusciremo almeno questa volta a fare il punto della situazione?

Riusciremo ad avere un quadro chiaro e puntuale sullo stato delle nostre strade, dopo decenni di lassismo e noncuranza?

Riusciremo ad avere un precisa idea sullo stato di tutti gli edifici sensibili?”

Questi gli interrogativi del sindacato.

“Immaginiamo se domani avessero riaperto le scuole o fossimo in attività scolastica. Sarebbe stato davvero complicato passare al setaccio decine di fabbricati per poi autorizzare il loro utilizzo, con conseguenze facilmente immaginabili.

Abbiamo qualche giorno in più, ma anche su questo tema, il problema resta.

Come Organizzazione da tempo sollecitiamo un piano regionale per la sicurezza che preveda una ricognizione generale di strade e pubblici edifici, specialmente da quando la nostra sismicità è particolarmente attiva.” 

“Non è il caso di creare allarmismi, ma neppure sarebbe onesto girarsi dall’altra parte.

La nostra Protezione Civile, che in questa circostanza si è mostrata complessivamente pronta ed efficiente, deve essere rafforzata così’ da diventare un piccolo gioiello in termini di organizzazione e strutturazione, così’come le strutture che si occupano di lavori pubblici, a ogni livello, devono essere in condizione di fare prevenzione, verifiche attente, scrupolose, rapide.” 

“Il pericolo non è il terremoto in sé, ma gli edifici in cui viviamo; per questo bisogna sensibilizzare e incentivare la popolazione a fare sopralluoghi per la verifica della staticità delle case. A seguito del sisma di San Giuliano, ad esempio, in  molti hanno eseguito lavori di riparazione funzionale, che hanno sicuramente migliorato la sicurezza degli immobili.

Dunque, procedere alle verifiche del patrimonio privato o pubblico è sempre utile e necessario per la pubblica e privata incolumità.” 

“Su questi pochi, ma fondamentali aspetti, confermiamo la nostra disponibilità a collaborare con chiunque sia impegnato su questo fronte, che siano essi amministratori, tecnici, imprenditori e forze dell’ordine, che ringraziamo per l’egregio lavoro svolto anche in questa occasione.”

 “Ciò che sollecitiamo però, concludono da via Crispi, è che una volta per tutte si programmino rapidamente interventi definitivi, anche utilizzando le risorse comunitarie destinate alla viabilità e alle infrastrutture, e che finalmente si sia solerti nell’attuazione di queste pratiche.

Anche perché, quando parliamo di lavoro, intendiamo soprattutto questo tipo di attività che vanno dalle valutazioni, agli interventi di messa in sicurezza che, oltre a rassicurare i nostri patrimoni abitativi e dunque i molisani, rimetterebbero in moto anche l’edilizia, sulla cui importanza nella nostra economia abbiamo abbondantemente discusso.”

Manifestazione contro il caporalato a Foggia, Boccardo “occorrono interventi urgenti contro il fenomeno”

Anche una delegazione molisana oggi ha partecipato alla manifestazione contro il caporalato organizzata a Foggia dalle categorie di settore di UIL e CGIL e CISL.

Tantissime le presenze in piazza che hanno dimostrato come “Il mondo del lavoro, la società civile non indietreggiano dinanzi all’illegalità del caporalato. Siamo al fianco dei braccianti e dei lavoratori che chiedono a gran voce dignità, libertà di vivere il futuro e non siamo disposti ad arretrare di un millimetro”.

Così Tecla Boccardo, Segretaria generale della UIL Molise  che ha aggiunto come “Il Molise, ormai, comincia a essere territorio a forte rischio rispetto all’espansione di queste tristi pratiche e per questo non dobbiamo abbassare la guardia”. 

“Sono state fatte delle proposte a livello nazionale e auspichiamo che il Governo ascolti quanto suggerito dal Sindacato: occorre intensificare i controlli sul territorio, sequestrando i mezzi irregolari e trattenendo i caporali; per incentivare e premiare le aziende sane bisogna ridurre il costo dei contributi previdenziali a carico delle imprese, iscritte alla rete del lavoro agricolo, che assumano manodopera attraverso di essa.

E infine è improrogabile semplificare e rendere pienamente operativa la cabina di regia della rete del lavoro agricolo, estendendola su tutti i territori, affinché sindacati e imprese possano congiuntamente e insieme alle istituzioni locali e con le prefetture, gestire la domanda e l’offerta di lavoro e stipulare delle convenzioni con le società di trasporto per garantire la presenza dei braccianti in azienda”. 

Proposte, queste, che possono e devono essere messe in campo subito, conclude Boccardo, perché non possiamo più accettare che nel nostro Paese e nella nostra regione in futuro operino indisturbati caporali e sedicenti aziende, che sfruttano lavoratori italiani ed extracomunitari, costretti a lavorare in condizioni di semi schiavitù, senza diritti né tutele.”

Dramma del lavoro, il Tg2 accende i riflettori sul Molise

Avevamo detto che avremmo portato il Molise alla ribalta nazionale. Abbiamo mantenuto la nostra promessa.

Guarda il servizio del Tg2 cliccando sul seguente link:

http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9b8581db-a69e-4bf2-8f01-1c211368ccd2-tg2.html#p=

 

 

Boccardo: “per la ripresa il Molise deve puntare con piu’ determinazione sull’industria!”

“Va bene investire sul turismo, certamente opportuno valorizzare le eccellenze agroalimentari, giusto puntare sulla qualificazione della pubblica amministrazione. Ma pensare che la ripresa economica possa nascere senza l’industria è un’idea priva di senso.”

 Chiara e perentoria, come sempre, la Segretaria generale della UIL Molise. “Anche in Molise, occorre la spinta della spesa pubblica – oggi in calo-  e dell’industria per agganciare la ripresa. E’ necessario mettere in campo quelle misure atte ad attrarre qui imprenditori che sviluppino il manifatturiero e aiutare le aziende che già ci sono. E per fare tutto questo è necessario affrontare quelle problematiche che comportano i processi di industrializzazione.

 Sono proprio questi processi che richiedono un nuovo approccio: un rapporto diverso con il territorio superando le resistenze degli enti locali e talvolta delle popolazioni che vedono nell’espansione di una azienda o nel suo installarsi più problemi che opportunità. È necessario favorire i percorsi che consentano alle imprese di riconvertirsi verso quelle tecnologie che garantiscono un maggior equilibrio ambientale. È indispensabile pretendere dalle industrie una elevata attenzione per la sicurezza dei lavoratori occupati.”

 “Ma perché le industrie da noi vengano e non scappino, creino occupazione e reddito, è necessario che ci sia una <burocrazia zero>,  per la concessione in tempi accelerati di autorizzazioni e permessi, ed un <fisco amico> che detassi gli investimenti e aiuti coloro che danno occupazione. È opportuno sia favorito l’accesso al credito da parte degli imprenditori seri. Occorre che le piccole e medie aziende vengano aiutate a raggiungere una dimensione adeguata a reggere le sfide della concorrenza interna e internazionale, ad esportare, a farsi conoscere anche fuori dal proprio contesto. È indispensabile che siano sviluppati i collegamenti con le grandi infrastrutture dei trasporti, altro che le nostre dissestate (termine appropriato) strade e la cagionevole ferrovia.”

 In Molise in particolare le previsioni del PIL, dell’occupazione totale, dei consumi delle famiglie, della spesa della P.a. e gli investimenti totali, sono in calo e il rischio di un’ulteriore frenata nel 2019 è dietro l’angolo.

Senza un tessuto industriale solido e senza infrastrutture, tutte le nostre Regioni, del nord come del sud – secondo le valutazioni della UIL – sono destinate al declino,..“Poi l’indotto segue, poi il terziario fa viaggiare merci ed assicura servizi e commercio, poi la pubblica amministrazione si prende cura dei cittadini, ma è l’industria che, prima di ogni altro settore produttivo, fa crescere il Pil. Anzitutto sviluppare il Pil e creare ricchezza, poi distribuirla in modo equilibrato e socialmente attento.”

“E chi dice che il Pil non importa -sottolinea Boccardo- ha una visione irrealistica. Dove non c’è il Pil che cresce ci sono i barconi di coloro che scappano da quei Paesi. Noi non vogliamo – continua la Segretaria –tornare ad essere, come purtroppo rischiamo, un Paese di emigrazione. In Italia sono più le persone che vanno via di quelle che stanno arrivando e ad andare via sono sopratutto i nostri ragazzi e ragazze, le migliori intelligenze. Per tenerli qui dobbiamo garantire che in Italia c’è ancora un futuro, c’è ancora la possibilità di farsi una famiglia, di accumulare un po’ di soldi, un po’ di ricchezza, di farsi la casa, di mandare i figli a scuola.”

 “Di questo – chiosa Boccardo- ha bisogno l’Italia e il Molise non si fa questo senza l’industria.”