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Passaggio strade ad ANAS: Carmine Battaglia (UILPA ANAS): “Buon inizio, adesso lavorare sul dissesto e stabilizzare i precari storici”

“Accogliamo con moderata soddisfazione l’impegno che ANAS ha definito rispetto alla presa in carico di circa 145 km di strade, divenendo nuovamente titolare della manutenzione e della gestione dei tratti individuati. “

Così il Segretario della UILPA Anas, Molise, Carmine Battaglia, il quale ha precisato che “ Oggi ritroviamo nell’accordo alcune delle proposte che avanzammo come UIL  in occasione di un incontro organizzato alcuni mesi fa, a cui presero parte la Regione Molise e la Provincia di Campobasso, al fine di avviare le azioni necessarie ad accelerare un processo finalizzato alla riclassificazione ed al passaggio di gestione a favore dell’ ANAS delle ex Strade Statali e strade Provinciali.”

“La nostra proposta originaria, tuttavia,  prospettava un intervento più ampio, con l’obiettivo di ridisegnare  la viabilità regionale in maniera funzionale. “

“Leggendo il documento della Conferenza Unificata che ufficializza il trasferimento, ci troviamo dinanzi 145 chilometri di strade rispetto agli oltre 400 Km che nel 2001 furono ceduti dall’ANAS alle Province.  E se entriamo ancor di più  nel dettaglio, riscontriamo che dei 145 km soltanto 15 riguardano il territorio di Isernia;  forse pochi per un intera Provincia! E ancora, l’Alto Molise resta privo di interventi, nonostante quel territorio in estate sia trafficato da turisti e molisani che rientrano per le vacanze da fuori Regione e nel periodo invernale mostra una viabilità messa a dura prova da fenomeni nevosi particolarmente significativi, con i disagi e rischi relativi.  Comunque, in attesa che termini l’iter burocratico che prevede l’acquisizione del parere delle competenti commissioni parlamentari, fino alla firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è opportuno concentrarsi sugli interventi urgenti di manutenzione straordinaria e ordinaria a favore delle strade, rese in parte impraticabili e soggette ad importanti fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico.”

“Oltre alle risorse economiche da stanziare individuare, ha concluso Battaglia, occorre procedere al più presto all’assunzione di nuovo personale che si occupi delle attività di manutenzione e messa in sicurezza delle strade  richiamando, ancor prima,  in servizio quei lavoratori specializzati che hanno promosso cause di lavoro nei confronti dell’Anas per vedersi riconosciuta la stabilizzazione e l’inquadramento alle dipendenze della Società, ottenendo in primo grado, Appello e Cassazione quasi tutti sentenze con esito positivo”.

Ministro Del Rio, la aspettiamo, lei ci aspetti!

Lettera aperta della Segretaria generale della UIL Molise, Tecla Boccardo, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio in occasione della sua visita in Molise prevista per il prossimo 9 agosto.

Signor Ministro,

la Sua visita nella nostra terra, spesso dimenticata dai livelli Istituzionali “superiori”, rappresenta per i molisani una sorta di evento, che non solo ci deve consentire di conoscere quanto, in tale circostanza, viene affermato o promesso, ma anche di presentare osservazioni e avanzare proposte.

La nostra Regione, infatti, ha bisogno di attenzione costante e particolare da parte del Governo e delle Istituzioni in genere, causa problemi socioeconomici marcati, un’economia flebile, una certa difficoltà a portare a termine anche i processi amministrativi e burocratici volti alla ripresa. Sicuramente saprà come, qualche mese fa, l’allora Premier venne qui per presentare il Patto per Sud e tutte le varie specificità che tale piano di sviluppo poteva comprendere. Tra esse, particolare attenzione era dedicata anche ai trasporti ed alla viabilità.

Una delle azioni cardine per lo sviluppo economico e occupazionale di un territorio riguarda proprio gli investimenti pubblici nelle infrastrutture immateriali e materiali, favorendo,in qualche modo, il settore dell’edilizia, una delle leve importanti dell’economia che ha pagato in Molise il prezzo più alto della crisi. Senza trasporti efficienti e rapidi e senza infrastrutture le aziende non verranno qui ad investire, i turisti non arriveranno, ed il nostro territorio, pur godendo di una posizione geografica strategica, al centro dell’Italia, resterà tagliato fuori dal rilancio e da un graduale e concreto sviluppo del mezzogiorno.

Il “Piano degli investimenti”, che come Sindacato rivendichiamo, deve contemplare sì grandi infrastrutture strategiche, ma anche opere piccole e medie di manutenzione e potenziamento della cosiddetta viabilità secondaria, in modo da facilitare la connessione con le grandi arterie e con la logistica portuale o dei nuclei industriali.

Ministro, mercoledì potrà personalmente verificare come il Molise soffra di collegamenti verso l’esterno difficoltosi e di una viabilità interna allo stremo, causa manutenzione ridotta al minimo e un dissesto idrogeologico davvero preoccupante. Le Province, enti principalmente  deputati alla manutenzione, vivono una situazione di limbo amministrativo che non permette di programmare interventi, mentre per i Comuni, allo stato attuale, individuare risorse per la viabilità interna è quasi impossibile.

E se muoversi all’interno del piccolo  Molise è complicato, viaggiare verso le altre Regioni è ancor peggio, a causa di una rete ferroviaria ormai obsoleta e non più idonea. A tal proposito chiediamo con forza che si intervenga in maniera rapida e risolutiva almeno nei collegamenti verso i centri principali, quali Roma e Napoli. Negli ultimi mesi, nonostante il rinnovo del contratto con Trenitalia (con un nuovo treno Swing nato sfortunato) continuiamo ad assistere a un susseguirsi di disagi per i pendolari, con ritardi incredibili, treni senza bagni e aria condizionata. Sul binario 20 bis, dove arrivano i molisani alla Stazione Termini, stendiamo un velo. Non ce la facciamo più a sopportare  episodi quotidiani  che ci vedono vittime incolpevoli di disagi sul trasporto verso Roma e Napoli.

I tempi di percorrenza, ad esempio, della tratta Campobasso-Roma sono inaccettabili: tre ore per soli 250 km, tempi che, con alcuni semplici interventi, possono ridursi a meno di due ore.

A tal proposito avanziamo la nostra proposta di alcuni interventi integrativi, che potrebbero risultare strategici nella realizzazione di benefici concreti alla mobilita interregionale dei cittadini molisani:

  • Velocizzazione della linea per ridurre gli attuali tempi di percorrenza;
  • Dotazione di treni idonei a viaggiare sulla linea AV Roma-Napoli, con interconnessione a Rocca D’Evandro già esistente, che unitamente alla prevista elettrificazione della tratta Roccaravindola-Isernia determinerebbe la riduzione dei tempi di percorrenza;
  • Elettrificazione in tempi brevi e certi, dell’intera tratta.

Ministro, l’auspicio del nostro Sindacato, ma anche di tutti i molisani, è che la sua visita non si riduca ad un giro in treno e non sia la semplice occasione per rilanciare alcune iniziative già note ma che stentano a partire. Auspichiamo, allora, che a nome del Governo e per quanto è nelle disponibilità del suo Ministero, vengano presi nuovi impegni, concreti e immediatamente cantierabili, di importanza strategica per tutti noi.

È necessario, per un Molise che vuole riprendersi, per la sua economia da rilanciare e per le sue genti, che si migliorino i nostri trasporti locali con un incremento delle risorse per la viabilità interna e che, al contempo, si provveda ad interventi sulla rete e per i servizi ferroviari.

Negli appuntamenti già fissati a Isernia e Termoli, se oltre alle autorità nazionali e locali vorrà sentire anche la voce dei lavoratori (molti dei quali pendolari), degli anziani (per i quali muoversi è ancora più faticoso), e di chi li organizza e rappresenta, questo verremo a dirle.

Signor Ministro, la aspettiamo, lei ci aspetti.

Uilposte Molise, Aniello Pascarelli alla guida della categoria

Il 04 Agosto 2017, alla presenza del Segretario generale della UILPoste Claudio Solfaroli Camillocci, si è svolta presso il Circolo Tennis di Campobasso il convegno dal titolo “POSTE QUALE FUTURO” e successivamente una riunione del Consiglio regionale della UIL Poste che ha avuto all’ordine del giorno il rinnovo degli incarichi statutari.

Giuseppe Contento, dopo un lungo percorso svolto con passione e dedizione e affrontando sempre a testa alta le dure lotte per i diritti dei lavoratori, cede il passo al giovane Aniello Pascarelli, proveniente dalle fila della categoria e che, nonostante la giovane età, possiede già una particolare esperienza nel mondo della rappresentanza anche a livello nazionale.

Infatti, al pari di Poste Italiane S.p.A., azienda di stato dinamica e pronta quotidianamente a confrontarsi con i mutamenti del mercato finanziario e del servizio di recapito, attraverso avvicendamenti di giovani di spessore e di competenza, anche la Uilposte molisana nella veste di sindacato riformista ritiene opportuno dare spazio alla nuova generazione prima ad Isernia con l’ingresso la Dott.ssa Dina Galasso e in ultimo a Campobasso con il Dott. Aniello Pascarelli.

Insieme al nuovo Segretario si è proceduto anche al rinnovo del gruppo giovanile cosi composto:

Aniello Pascarelli coordinatore, Francesco Cascione, Venditti Luigi, Annamaria Lascialanda, Gisella Contento e Silvia Vitali oltre al gruppo dirigente de Consiglio Regionale.

Il Segretario Generale a conclusione della riunione ha affermato: “ Sono convinto che questo nuovo gruppo dirigente regionale, già distintosi per una serie di attività che hanno interessato tutte le Regioni d’Italia, sicuramente proseguirà al meglio nelle attività di tutela dei nostri iscritti e dei lavoratori del comparto”.

Aniello Pascarelli, laureato in giurisprudenza, giovane dirigente capace e all’altezza dell’incarico, si è già distinto per aver collaborato attivamente a diverse attività come membro della Delegazione trattante il rinnovo del CCNL di comparto nella Commissione normativa e ha partecipato attivamente all’importante campagna di sensibilizzazione posta in essere dal gruppo giovani UILPoste contro la precarietà e che stà toccando le città più importanti che contano il maggior  numero di precari nel servizio di recapito.

Il segretario Generale Solfaroli Camillocci considera tale iniziativa molto importante in quanto ricade in un momento particolarmente delicato per la UILPoste che sta lavorando al rinnovo del Contratto collettivo di categoria e che ci vede tutti particolarmente impegnati nel difendere i lavoratori del Gruppo in una fase economica non facile.

Soddisfazione è stata poi espressa dal neo segretario Pascarelli che afferma: “Continueremo a lavorare sulla qualità dei servizi e sul mantenimento dei presìdi nei comuni meno popolosi e logisticamente disaggiati; tematiche che la UILPoste molisana sta portando avanti attraverso un confronto serrato con la Governance, spesso orientata alla chiusura degli uffici periferici”.

La categoria regionale continuerà anche attraverso questo nuovo gruppo dirigente a difendere la dignità dei lavoratori postali ma anche i diritti degli abitanti dei comuni più piccoli bisognosi di servizi e assistenza.

Boccardo, UIL: “ZES, i molisani non siano da meno dei polacchi e dei campani”

“Ora che il decreto per il Mezzogiorno è diventato legge, la vicenda non si chiude, anzi deve iniziare, anche da noi, una stagione di intensa attività perché in Molise tutte le opportunità possano essere colte. A partire dalla ZES.” Questo l’appello e il forte richiamo di Tecla Boccardo, leader della UIL locale.

“Rispetto alla complessità dei problemi sociali, occupazionali ed economici talune risposte appaiono ancora parziali ed insufficienti. Noi non pensiamo che sostenere lo sviluppo dell’autoimprenditorialità o aiutare le imprese possa, di per sé, determinare la ripresa economica. Occorre puntare di più sulla infrastrutturazione, sull’investimento pubblico diretto, sull’innovazione. Per far fronte al dramma della disoccupazione giovanile, ad esempio, servono investimenti pubblici più solidi indirizzati anche alla creazione di opportunità di lavoro. Li chiediamo da tempo, così come avevamo sollecitato, anche in questa occasione,la proroga anche per il 2018 del bonus occupazione sud che, stando ai primi dati, sta dando delle buone risposte al tema occupazionale nel mezzogiorno. Ma, soprattutto, perché il Sud si riprenda è necessario accelerare la spesa delle risorse disponibili per lo sviluppo, ad iniziare dai fondi europei che, nonostante un buon livello di impegni progettuali, sconta un notevole ritardo in termini di spesa reale.”

La Boccardo vede il bicchiere mezzo pieno: “Sta di fatto che alcune condizioni favorevoli ora si pongono: gli incentivi per l’autoimprenditorialità giovanile (resto al Sud) vanno nella direzione auspicata, così come è una buona norma quella per lo sviluppo e la valorizzazione dei beni abbandonati,  rispondono alle esigenze di dare risposte alle emergenze sociali i 40 milioni di euro per la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, è importante l’estensione temporale degli ammortizzatori nelle aree di crisi industriale complessa.”

“Quanto al piatto forte del decreto, rappresentato dalla costituzione delle Zone Economiche Speciali, richiesta fortemente dalle parti sociali e non solo, la ridotta portata degli incentivi fiscali rischia di depotenziarne gli effetti. Ci sono state, nel corso del dibattito parlamentare, alcune aperture rispetto al problema dell’esclusione di ampie porzioni del Sud dall’opportunità di sfruttare questo nuovo strumento: la possibilità per alcune regioni, dove non ci sono aree portuali con le caratteristiche prescritte, di creare Zes interregionali in forma associativa è positiva. Bisognerà vedere ora come questo percorso si concretizzerà in occasione della predisposizione del decreto che fisserà le modalità specifiche di istituzione. In quel contesto chiederemo ancora di intervenire  sul nodo della governance: non si possono escludere i sindaci dei territori coinvolti ed è fondamentale il coinvolgimento delle parti economiche e sociali”.

Segue un commento amaro da parte della Segretaria generale della UIL Molise:“Spiace però verificare che, mentre la Campania è già bella che pronta per partire e la Calabria ha già progetti in fase avanzata, da noi si balbetta. Abbiamo assistito al solito balletto: l’area di Termoli è ricompresa di sicuro, no forse no, cioè sì purché il progetto sia a cavallo fra il Molise e l’Abruzzo, forse anche le aree interne, poi vediamo.”

“Serve ben altra capacità progettuale, occorre uno sguardo lungo ed un’idea forte per lo sviluppo della nostra regione, non ci si può solo affidare all’azione, pur meritoria, di qualche nostro parlamentare per far passare un emendamento o tentare di aprire qualche pertugio nelle maglie della legge nazionale. È il momento di pensare in grande, progettare, far sentire a Roma che anche il Molise è pronto per sollecitare il riconoscimento di una o più ZES sul proprio territorio. Lì saranno agevolate, anche fiscalmente, le aziende che vi si istallano o si rafforzano e assicurano economia e occupazione, investimenti e iniziative imprenditoriali. Se sono stati capaci di realizzarne molte i polacchi, se i campani sono pronti a partire, i molisani non saranno da meno.” 

Boccardo, Uil: “Bene la proroga per la Gam, ma facciamo una nuova Intesa”

Un ulteriore periodo di ammortizzatori sociali per i lavoratori della GAM: le notizie che giungono dalla Commissione bilancio del Senato della Repubblica sono buone per diverse ragioni.

Anzitutto per la condizione personale e familiare, economica e psicologica di ognuno di questi lavoratori che già vedevano lo spettro della mancanza di reddito.

In secondo luogo perché dal Governo e dal Parlamento, grazie anche alla tenacia del senatore Ruta, c’è una risposta eccezionale ad una situazione davvero non consueta: prima che la produzione possa riprendere serve ancora molto tempo e tutti gli strumenti, soprattutto quelli determinati dal riconoscimento dell’area di crisi complessa, vanno utilizzati per tamponare la situazione e per riprogettare in modo convincente il futuro attorno ad un’idea forte.

Inoltre, ancora una volta, si conferma che l’azione concertata e condivisa, con la mobilitazione del sindacato, con l’azione dei parlamentari e con il sostegno degli amministratori regionali, può far trovare soluzioni. È successo due giorni fa per la questione della zone a fiscalità agevolata (ZES), è accaduto in queste ore per la Gam, deve avvenire anche per assicurare un futuro ai dipendenti dello zuccherificio, per stabilizzare i tanti precari della pubblica amministrazione, per riprogrammare e sostenere la ripresa economica, occupazionale e la tenuta sociale del nostro territorio.

Se tutto questo è vero e la valutazione è condivisa, avanzo una proposta concreta. 

Il 7 agosto di tre anni fa venne firmata con il massimo della ufficialità un’intesa fra le amministrazioni regionale e comunali, fra le parti sociali di ogni tipo e natura, fra tutti i soggetti vivi della nostra società, dal titolo impegnativo:”Iil Molise che non si arrende”. Da quel documento discese l’impegno di ognuno, per quanto di propria competenza, che ha portato al riconoscimento dell’area di crisi complessa.

Rivediamoci, tutti assieme, il prossimo 7 agosto, non per un momento celebrativo ma per ribadire l’impegno comune a far si che il nostro territorio possa risollevarsi (utilizzando tutte le opportunità che oggi ci sono tra aree di crisi e fondi europei, tra ZES e patto per il Molise, tra decreto per il Sud e specifiche dotazioni finanziarie per la sanità e la viabilità).

Dobbiamo imparare ad incontrarci più spesso, a confrontare idee e progetti, ad assumersi responsabilità, a darci reciproco affidamento.

Le strategie possono essere diverse, ma un raccordo è indispensabile. Per non vanificare il raggiungimento possibile di obiettivi che di certo sono comuni: il benessere dei molisani, la creazione di opportunità di lavoro, la stessa esistenza autonoma della nostra realtà regionale. 

UILTemp: “Bene l’estensione della DIS COLL, ma bisogna migliorare e allargare la misura”

“Con la pubblicazione della circolare Inps del 19 luglio 2017 arrivano finalmente le istruzioni ufficiali per poter inviare domanda di Dis Coll per eventi a decorrere dal 1° luglio 2017.”

Lo precisano dalla  UILTemp Molise: “Il Jobs Act autonomi ha reso strutturale il sussidio di disoccupazione per i collaboratori, compresi quella della Pubblica Amministrazione, a partire dal 1° luglio 2017 estendendolo anche ad assegnisti e dottori di ricerca titolari di borsa di studio. Potranno presentare domanda ed accedere alla Dis Coll 2017 queste nuove figure, purché  che risultino iscritte in via esclusiva alla Gestione separata Inps e che non risultino titolari di partita Iva,  oppure, nei casi in cui essa non produca alcun reddito (c.d. silente), va comunque preventivamente cessata, pena il rigetto della domanda.”

A copertura dei maggiori oneri, la circolare INPS precisa che è previsto un aumento dello 0,51%, aggiuntiva al 32,72% già dovuto alla Gestione separata, sull’aliquota contributiva. Con questa nota vengono anche  definite le modifiche introdotte con la legge 22 maggio 2017 n° 81 che riscrivono parzialmente l’art, 15 del D.lgs. 22/2015 , con il quale la misura era stata introdotta in via sperimentale. I requisiti generici per l’accesso alla misura sono lo stato di disoccupazione e dichiarazione di immediata disponibilità (che può essere reso anche per il tramite della stessa domanda di Dis-Coll), l’ accredito contributivo di almeno tre mensilità nel periodo di osservazione che va dall’anno “civile” precedente l’evento di disoccupazione alla data dell’evento stesso. Come per il passato, la domanda va presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione dell’attività lavorativa e per questa prima fase transitoria la il periodo dei 68 giorni decorre dalla data di pubblicazione della circolare Inps. L’indennità DIS-COLL è corrisposta mensilmente per un numero di mesi pari alla metà dei mesi di contribuzione accreditati nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno civile precedente l’evento di cessazione dal lavoro al predetto evento e comunque per un massimo di sei mesi. Per informazioni e presentazione delle domande gli uffici del Patronato ITAL UIL sono a disposizione degli utenti.

“L’estensione della Dis-Coll ad assegnisti e dottorandi con borsa di studio,  rappresenta un successo per il mondo del precariato, anche  universitario e che restituisce “dignità” alle categorie che hanno tenuto letteralmente  in piedi la didattica e la ricerca negli ultimi anni nel panorama accademico nazionale. 

Rimangono però alcune criticità che la UIL aveva segnalato al Ministero del Lavoro ma che, malgrado le novità introdotte, non sono state considerate, impoverendo per alcuni aspetti la prestazione. Ad esempio, allo stato attuale, per la Dis-Coll non vige il principio dell’automaticità delle prestazioni, pertanto in presenza di contributi dovuti e non versati al lavoratore, non viene riconosciuta la prestazione, così come per la mancata previsione dell’accredito della contribuzione figurativa per i periodi di godimento dell’indennità.”

 “Sicuramente questo riconoscimento, atteso da tempo, per quanto migliorabile, rappresenta un piccolo passo avanti a favore dei precari e di quelle categorie che fin ora erano rimaste fuori da ogni iniziativa di sostegno al reddito ma i problemi del precariato universitario e della Pubblica Amministrazione restano. L’auspicio è che il Ministero del Lavoro e l’INPS riescano a migliorare ulteriormente la misura, estendendola ai dottorandi senza borsa, ai borsisti di ricerca con borse post lauream, o ai beneficiari di borse di studio o assegni  erogati da fondazioni ed enti privati.”

 “Chissà se un domani anche i possessori di partite IVA in difficoltà potranno vedersi riconosciuto un simile beneficio!”

Boccardo, UIL: “Meno tasse su lavoro e pensioni. Lotta decisa all’evasione fiscale”

Nel Documento di Economia e Finanza 2017 (DEF) e nel Programma Nazionale di Riforma (PNR) si prevedono misure per ridurre le tasse con interventi sul cuneo fiscale, anche se manca una concreta esposizione delle strategie e delle modalità che si intendono adottare. Ecco in proposito le opinioni della UIL, esposte dalla Segretaria generale del Molise.

“Recentemente si è ipotizzato un taglio del cuneo fiscale e contributivo per ridurre il costo del lavoro ed aumentare parallelamente il reddito disponibile dei lavoratori. La UIL crede che questa sia una necessità per ridare potere d’acquisto ai lavoratori e sostenere così la domanda interna, anche se contemporaneamente occorre continuare sulla strada intrapresa con la Legge di Bilancio 2017 sostenendo i redditi da pensione, con una decisa riduzione della pressione fiscale sui trattamenti pensionistici che in Italia è tra le più alte d’Europa.” Boccardo argomenta: “Dobbiamo tenere ben presente che al momento la pressione fiscale nel nostro Paese è troppo elevata e che bisogna pensare a politiche che riducano il peso fiscale soprattutto a pensionati e lavoratori dipendenti che prima fanno il loro dovere con il fisco e poi percepiscono il proprio reddito. In questo contesto è fondamentale per la UIL una vera lotta all’evasione fiscale che faccia in modo che l’Irpef non gravi sui soli lavoratori dipendenti e pensionati i quali oggi si fanno carico di oltre il 90% dell’imposta: si tratta di una vera e propria questione di equità e democrazia.”

I dati contenuti nel DEF mostrano come nel 2016 vi è stato un recupero di gettito di 19 miliardi, il 28% in più rispetto al 2015. “Risultati importanti – a parere di Boccardo – ma ancora insufficienti, anche perché in parte dipendenti da interventi spot come la “rottamazione” delle cartelle di Equitalia. Occorre, invece, una più articolata ed efficace strategia, supportata da una più convinta volontà politica, per riportare nel sistema gli oltre 100 miliardi di euro annualmente sottratti all’erario. Risorse importanti la cui assenza, oltre a rappresentare un vulnus per il nostro Paese, rallenta ed ostacola la crescita della buona impresa e rende più gravoso il carico fiscale su chi invece le tasse le ha sempre pagate.”

“Per questo, come Sindacato, chiediamo con forza una svolta nella lotta all’evasione che deve essere fondata sulla certezza della sanzione in caso di inadempimento degli obblighi fiscali, senza la quale l’incentivo all’infedeltà fiscale continua ad essere elevato. A questo fine, bisogna creare un’Agenzia dedicata all’accertamento ed ai controlli, così come occorre estendere il contrasto di interessi per i servizi alle famiglie: se una spesa la posso detrarre sarò più impegnato nel farmela fatturare correttamente.”

Si sta discutendo anche della razionalizzazione delle spese fiscali (detrazioni, deduzioni ed agevolazioni), individuata come misura necessaria per disegnare un sistema fiscale più efficace. “Per la UIL è un’operazione importante per una corretta redistribuzione del peso fiscale. È comunque fondamentale rimodulare le aliquote a vantaggio delle classi più deboli, agendo in modo mirato e valutando l’efficacia e l’attualità delle agevolazioni ad oggi in essere.” Nel DEF c’è, poi, l’assunzione d’impegno del Governo a portare a conclusione la riforma del catasto entro il primo semestre del 2017. “Questa si che è una notizia positiva: si tratta di un passaggio fondamentale perché questa riforma è bloccata da troppi anni.”

 Boccardo ricorda come la semplificazione fiscale debba essere uno dei principali obiettivi del nostro Paese: le disposizioni in materia di adempimenti fiscali devono avere carattere di stabilità, vanno semplificate le scadenze e i modelli per i versamenti delle imposte, occorre un riordino delle norme con testi unici suddivisi per aree tematiche o per tipologie di soggetti. La Segretaria generale della UIL Molise sottolinea con un certo orgoglio: “L’unica grande semplificazione del nostro sistema fiscale è avvenuta grazie all’apporto dei Caf. Come rilevato dagli ultimi rapporti Ocse, i centri di assistenza fiscale sono stati la più grande innovazione nella pubblica amministrazione degli ultimi 25 anni. Ma questo ci viene anche segnalato quotidianamente dalle decine e decine di molisani che frequentano in questi giorni le sedi sindacali per la compilazione della propria dichiarazione dei redditi.”

Prima Consulta dei delegati sindacali di base

La Uil del Molise si avvicina ad un nuovo importante appuntamento: la  1^ Consulta dei delegati di base.

Un momento di confronto tra i rappresentanti dei lavoratori impegnati quotidianamente sui posti di lavoro, appartenenti alle varie categorie e durante il quale si ragionerà sulle diverse esperienze, sui problemi comuni, sull’azione futura del sindacato.

Il tutto alla presenza del nostro Segretario organizzativo, Pierpaolo Bombardieri che, anche in questa occasione, ha accolto il nostro invito e sicuramente apporterà un grande contributo alla giornata. Insomma, un evento vero e proprio questo di martedì prossimo, che certamente sarà utile a tutti noi per ragionare insieme e porre l’accento sui temi e le attività del presente e del futuro

Progetto: “l’amore non ha lividi”

Negli ultimi decenni la violenza di genere ha ricevuto un’attenzione crescente, dovuta all’aumento costante dei casi di violenza e all’interesse per la tematica mostrata da studiosi e mass media, che l’hanno posta in relazione con la tutela dei diritti umani e della salute delle donne.
Troppo spesso gli episodi di violenza non vengono denunciati perché la vittima teme per la propria incolumità fisica e, spesso, per quella dei figli.
C’è poi il senso di vergogna nell’esporre il proprio vissuto di sofferenze ad altri, senza contare la difficoltà del convivere sotto lo stesso tetto con quello che si rivela, molto spesso, il proprio aguzzino.
L’ostacolo concreto più evidente è il non saper dove andare, la mancanza di un luogo e di persone che accolgano la vittima e gli eventuali figli. Questo è ancora oggi il freno principale: non avere un’alternativa.
Il progetto “L’amore non ha lividi”, promosso dall’associazione Adoc e centri di ascolto Uil mobbing stalking, parte da tali problematiche per fornire alle vittime gli strumenti di cui hanno bisogno e vuole porsi come obiettivo quello di portare avanti l’attività di prevenzione, informazione, sensibilizzazione e assistenza alle donne vittime di violenza.
Nello specifico il progetto vuole andare a implementare l’attività di informazione e sensibilizzazione realizzando eventi e prendendo parte alle iniziative già avviate da soggetti con i quali Adoc collabora da anni e con cui ha costruito una “rete antiviolenza”.
Tale rete è composta da centri antiviolenza e strutture pubbliche e con il progetto ci si pone l’obiettivo di ampliarla ulteriormente.
L’attività di assistenza, invece, sarà realizzata dai centri di ascolto UIL mobbing e stalking che collaborano con Adoc e ai quali saranno indirizzati i consumatori che si rivolgeranno ai nostri sportelli.
Proprio nell’ambito di tale progetto – finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai sensi dell’art. 12 c. 3 lett. f, legge n. 383/2000 – domani 22.06.2017 dalle ore 15.30 presso la Camera di Commercio del Molise sede di Campobasso (P.zza della Vittoria) si terrà un evento durante il quale saranno esposte le finalità del progetto stesso e, nell’occasione, gli esperti invitati faranno il punto attuale sulla violenza di genere.
L’incontro vedrà la partecipazione di Tecla Boccardo – Segretario Regionale Uil Molise, Carmela Amura – Responsabile Regionale Centro di Ascolto per Mobbing-Stalking della Uil Molise, Nicola Criscuoli – Presidente Adoc Molise, Gianni Alfano – Segretario regionale COISP, Emma de Capoa – Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Campobasso, Pasqualino De Mattia – Presidente Associazione Me Too , Paola Di Sabato – Psicologa e psicoterapeuta, Flavia Monceri – Docente di Filosofia politica e Studi di genere – Unimol, Celestina Terzano – Avvocato convenzionato Centro di Ascolto Uil Molise, Maria Grazia La Selva – Presidente Associazione Liberaluna Onlus, Amelia Boriati, e vedrà le conclusioni di Alessandra Menelao – Responsabile Nazionale Centri di Ascolto per Mobbing- Stalking della UIL.

Lavoro e previdenza, la Uil Molise a confronto con lavoratori e pensionati

Si è svolto a san Martino in Pensilis il convegno promosso dalla Uil Molise, in cui si è approfondito il tempo delle pensioni alla luce delle continue riforme e modifiche che interessano il settore.

Ampia la partecipazione di pensionati e lavoratori che hanno avuto l’occasione di conoscere le ultime novità che riguardano il mondo della previdenza ma anche dei parametri di accesso al tanto atteso “diritto”.

La Uil in Molise, ha affermato la segretaria generale del Molise, Tecla Boccardo, prosegue nel suo calendario di appuntamenti in regione, rimarcando nuovamente la forte volontà di investire e mettersi al servizio dei territori più piccoli e periferici, contrariamente allo Stato che, senza nessuna remora, abbandona i piccoli centri.

Oggi parliamo di pensione, in un incontro molto partecipato, con i nostri pensionati, i veri ammortizzatori sociali, coloro che nonostante i sacrifici di una vita, devono continuare a farne altri per contribuire alla dignità di figli e nipoti.

E constatiamo ogni giorno che passa che siamo finiti dentro una vera e propria spirale in cui i nostri anziani si ritrovano a fare i conti con pensioni sempre più esigue  e tra le più basse in Italia e parallelamente sempre meno giovani riescono a collocarsi e trovare un impiego stabile.

E’ necessario creare lavoro vero, non discontinuo e precario, e che tra l’altro diminuisce anch’esso poiché molti precari stanno perdendo anche quello. Quindi parlare oggi  di pensioni ai più giovani davvero  necessita di un supplemento di coraggio.

Che si spezzi allora questa spirale,  che vede poco lavoro e pensioni povere. Allora approfittiamo delle opportunità di cui possiamo beneficiare, essendo collocati in un’area di crisi, complessa e non complessa.

Noi, ha concluso Boccardo, non ci fermeremo mai nella nostra opera di informazione, sensibilizzazione e proposta che, come oggi, dai piccoli territori parte per far sentire la propria voce.

Presente all’incontro la Direttrice del Patronato ITAL UIL, Maria Candida Imburgia la quale ha sottolineato che ”grazie all’attivismo delle segreterie regionali riusciamo ad affrontare direttamente temi molto importanti direttamente sui territori, alla presenza di quanti sono davvero protagonisti di questi processi.

Un’opportunità importante e di gran valore quando ci si incontra per riflettere di questi temi  in regioni che versano in particolari condizioni di svantaggio.

Il ruolo del Patronato sta cambiando e si sta adeguando alle esigenze dei cittadini, dando giusto peso anche a nuovi percorsi formativi a cui si sottopongono i nostri operatori in cui vengono affrontati temi di rilievo, con il fine di offrire risposte certe e servizi di qualità.

Qualità e sicuramente competenza che oggi sono stati confermati dal Responsabile molisano dell’Ital, Pino Aurisano e da Maria Theresa Di Pietro, operatrice di quest’area.

Con il mondo dei pensionati, quello con cui oggi ci interfacciamo in Molise, la connessione è poi particolarmente stretta considerata la complessità e spesso la confusione rispetto al mondo delle pensioni e alle riforme che modificano continuamente requisiti, modalità di accesso, termini.Siamo in attesa dei decreti attuativi sull’APE, tanto attesi da migliaia di italiani che precisamente vogliono capire le modalità di adesione in termini tecnici ed economici. Il nostro patronato è già pronto a dare le risposte necessarie, attraverso una rete capillare di sportelli, in Italia e all’estero, gestiti da operatori formati e che spesso sono chiamati ad assolvere anche una funzione sociale.

Ha concluso i lavori il segretario generale della Uil Pensionati, Romano Bellissima che ha immediatamente incalzato: “Lo diciamo da dieci anni, se non si cambia questa politica economica non usciremo mai da questa crisi. Aver tagliato pensioni e salari, non rinnovando i contratti di lavoro, ha significato “deprimere” la domanda interna che viene soddisfatta dal lavoro del solo 70% del tessuto produttivo. Se tagliamo le risorse ai cittadini ovviamente la domanda crolla, con conseguente diminuzione dei posti di lavoro e con il relativo abbassamento della ricchezza del Paese. Per uscire dalla crisi, come fatto in altri Paesi europei, è necessario invertire la tendenza, finanziando i consumi, rinnovare i contratti, aumentare le pensioni più basse. Questo darebbe  linfa alla ripresa.

Continua a essere sbagliata  la politica economica dei Governi che si stanno succedendo ormai da anni e quella politica bisogna cambiarla. Se non interveniamo a monte, il nostro sistema economico e produttivo non si aprirà mai ai più giovani, che oltre a non avere mai una pensione, avranno difficoltà ad avere una vita dignitosa.

Continuare a pensare che tagliare e ridurre la spersa sia la soluzione è disastroso.       

Per noi bisogna cominciare a essere più selettivi negli aiuti, premiando  le imprese più virtuose che davvero creano posti di lavoro e non che approfittano in maniera scientifica  di sgravi fiscali, aumentando flessibilità e disoccupazione. E’ necessario creare un nuovo  sistema economico solido in cui il lavoratore entra nel tessuto produttivo definitivamente”.

“Il lavoro flessibile, ha concluso provocatoriamente Bellissima, dobbiamo darlo agli anziani mentre quello stabile va dato ai giovani. E’ cosi che si alimenta un sistema forte e sostenibile, e si evita all’uomo di 65 anni di salire sopra un’impalcatura.”