Intesa sui contratti del Pubblico impiego
In questo bel servizio della TV della Uilpa si ripercorrono le tappe che hanno portato all’intesa sui contratti del Pubblico impiego.
Contratto del pubblico impiego, la Uil soddisfatta: finalmente siamo sulla strada giustra
Primo Piano Molise sempre attento alle posizioni del Sindacato
Accordo sul rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. Le valutazioni dei dirigenti nazionali delle Categorie interessate
Un accordo che riconosce il valore del lavoro pubblico e valorizza le professionalità – è il commento di Antonio Foccillo, Michelangelo Librandi, Nicola Turco, Pino Turi e Sonia Ostrica rispettivamente segretario confederale UIL, segretari generali di UIL FPL, UIL PA, UIL Scuola e UIL RUA dopo la firma dell’accordo di oggi a Palazzo Vidoni.
Un’intesa che, i segretari UIL, considerano propedeutica ai rinnovi contrattuali e che restituisce alla contrattazione autonomia sia a livello nazionale che aziendale e che consentirà l’inizio di una fase di recupero salariale dopo sette anni di blocco.
La UIL valuta positivamente il testo sottoscritto oggi perché sostanzia quello che abbiamo più volte richiesto – mette in chiaro Antonio Foccillo, segretario confederale – in particolare una nuova definizione delle relazioni sindacali; la ripresa della contrattazione di secondo livello liberata dai vincoli attualmente esistenti; la defiscalizzazione del salario accessorio; l’introduzione del welfare aziendale e a sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. Significativo è l’impegno per la riduzione del lavoro flessibile ed il superamento del precariato.
Siamo sulla strada giusta – dichiara Nicola Turco, segretario generale UILPA – aggiungendo che si avvia un percorso positivo per il recupero salariale, ma soprattutto, si restituisce ai lavoratori, la partecipazione ai processi di riforma della PA.
L’ accordo di oggi può rappresentare un modo per ricucire lo strappo con il mondo della scuola – mette in evidenza il segretario generale della UIL Scuola, Pino Turi – una possibilità che passa proprio per il negoziato contrattuale. La scuola – precisa Turi – si trova ad affrontare misure legislative che si configurano come vere e proprie invasioni di campo sul terreno della contrattazione. Con l’intesa di oggi possiamo, ora, avere lo strumento per correggere misure sbagliate e etero dirette che minano l’autonomia scolastica e incidono negativamente sul lavoro e sui diritti dei lavoratori. Ci sono le condizioni per fare un vero contratto.
Si punta sulla valorizzazione del personale e la crescita dei servizi ai cittadini – rilancia il segretario della UIL FPL, Michelangelo Librandi -. C’è un segnale di discontinuità con il recente passato nella gerarchia delle fonti – puntualizza – la contrattazione riacquista il ruolo naturale per le materie riguardanti l’organizzazione del lavoro, la lotta agli sprechi e la conseguente attribuzione ai lavoratori di parte delle risorse recuperate. Si ribadisce inoltre il confronto su testo unico del pubblico impiego e l’impegno del Governo a stanziare per i comparti Regioni, Autonomie Locali e Sanità risorse pari a quelle definite nell’accordo.
Sonia Ostrica, segretario generale UIL RUA giudica ottimo l’impegno assunto dal Governo per garantire i rinnovi del personale precario in scadenza, in attesa del superamento definitivo del precariato.
Positivo il giudizio anche in merito al valore che assume la contrattazione, superando le rigide norme imposte sulla valutazione e l’impegno a rivedere malattia, congedi e per permessi.
Firmato ieri sera l’accordo per i contratti del Pubblico Impiego
È un accordo storico, quello raggiunto ieri sera fra il Governo e Cgil, Cisl e Uil, un successo della determinazione unitaria del Sindacato: dopo circa 8 anni, finalmente si possono fare i contratti nei singoli comparti per i lavoratori della pubblica amministrazione.
“È stato faticoso, ma il Governo ha cambiato rotta. Solo un anno fa questa intesa era impensabile. Eravamo partiti da 300 milioni, siamo arrivati a 5 miliardi. La Brunetta viene modificata.” Questo il commento a caldo di Barbagallo.
“Ci sono ora le condizioni per una vera riforma che dia dignità ai lavoratori del pubblico impiego e per fornire servizi più qualificati ai cittadini perché abbiamo ristabilito una contrattazione che consente a 3 milioni e 250 mila dipendenti di essere considerati lavoratori a pieno diritto.
Viene così restituita dignità al lavoro pubblico e alla contrattazione.”
Questo accordo è un importante risultato anche per l’intero Molise: qui la pubblica amministrazione (statali, dipendenti dei comuni, operatori della sanità, lavoratori della scuola, …) è il più grande datore di lavoro, ma più risorse economiche per ognuno di loro vuol dire un po’ di danaro in più circolante e, speriamo, un aiuto alla ripresa dei consumi, elemento fondamentale per la ripresa economica, occupazionale e sociale.
Ma l’obiettivo del sindacato è anche quello di migliorare la macchina pubblica, per renderla più efficiente per i cittadini, attraverso un intervento sulla organizzazione, sulla produttività e sulla valorizzazione di chi ci lavora. E anche di questo c’è particolarmente bisogno nella nostra regione.
Zuccherificio: ricollocazione con un sostegno al reddito, i sindacati non mollano
Un aggiornamento sulla vicenda Zuccherificio, con i sindacati di settore in prima linea e protagonisti nella lotta e nella proposta, e Raffaele Primiani sempre attivo
IL CONTRATTO DEI METALMECCANICI E’ UN’OTTIMA NOTIZIA PER TUTTI I MOLISANI
Da noi i lavoratori metalmeccanici non sono solo i dipendenti della FIAT-FCA di Termoli (che hanno un loro specifico contratto): sono almeno una ventina le aziende che applicano il Contratto di lavoro che poco fa è stato sottoscritto dai Sindacati di settore di CGIL, CISL e UIL con Federmeccanica-Assistal e alcune centinaia gli operai e impiegati occupati nel settore. Anzitutto per questo la notizia dell’intesa trovata dopo mesi di confronto e tante giornate di sciopero e mobilitazione sindacale è un’ottima notizia. I contenuti dell’intesa sono positivi: recupero integrale dell’inflazione, aumenti salariali per tutti i lavoratori, sviluppo del welfare contrattuale che, sotto forma di previdenza complementare e sanità integrativa, offrirà ai metalmeccanici (e alle loro famiglie) benefici tangibili. Questo è un risultato per ciascun lavoratore metalmeccanico ma anche un incremento del denaro in circolazione e di un po’ di benessere nel nostro territorio. A questo contratto altri ne seguiranno, nel settore chimico e nell’edilizia, nel commercio e in agricoltura, fino ai contratti pubblici; si tratta di milioni di lavoratori in attesa da mesi o da anni ed è una percezione comune che quello dei metalmeccanici era un po’ lo snodo fondamentale per la ripresa della stagione dei rinnovi contrattuali.Dobbiamo poi considerare che alcune di queste aziende metalmeccaniche sono dislocate proprio nell’area di crisi complessa. Vorremmo proprio che esse, acquisita la certezza e la serenità che normalmente deriva dalla sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro di durata pluriennale, siano fra quelle che hanno interesse a sviluppare ulteriormente la loro produzione, allargare impianti, lanciare sul mercato interno e sull’esportazione i loro prodotti, utilizzare appieno le opportunità di sostegno per lo sviluppo economico. Che vuol dire anche opportunità occupazionali e coesione sociale.
Tecla Boccardo
Camere di Commercio: continua la mobilitazione sindacale
Dopo la manifestazione dello scorso 7 novembre sotto il Ministero del Lavoro, i Sindacati ed i lavoratori delle Camere di Commercio di tutta Italia oggi hanno dato vita ad una nuova e partecipata manifestazione sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, per continuare a dire no ad uno schema di decreto, molto vicino ad essere approvato definitivamente, di riforma del sistema camerale italiano.
Si è trattato di un pomeriggio molto caldo e ben organizzato, con centinaia di lavoratori a far sentire la propria voce e a protestare con l’unico scopo di ottenere cambiamenti per il testo di una riforma che andrebbe a colpire in maniera davvero troppo pesante l’intero sistema camerale. Durante la manifestazione, che ha visto moltissimi esponenti del mondo delle Camere di Commercio italiane prendere la parola, una delegazione sindacale e dei lavoratori è stata ricevuta dal Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, una delegazione che non ha mancato di manifestare “tutte le preoccupazioni per il futuro dei servizi del sistema camerale e dei suoi lavoratori”.
Oltre a questo, sono state ancora una volta inoltrate le richieste di “risorse adeguate per il mantenimento del sistema camerale e tutte le necessarie garanzie per la salvaguardia occupazionale, sia del personale delle Camere di commercio sia per quello delle unioni, delle aziende speciali e delle società partecipate”.
Di positivo, secondo la nota diramata dalle segreterie nazionali, c’è il fatto che il Ministro “per la prima volta ha manifestato una disponibilità a rispondere alle esigenze poste dalle organizzazioni sindacali, in particolare modo sul versante delle tutele necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali, nel pubblico come nel privato”.
Ovviamente, come è stato per tutto questo tempo, i Sindacati manterranno la massima attenzione sulla vicenda dando continuità, in tal senso, allo stato di agitazione di tutto il personale delle Camere di Commercio con l’obiettivo di constatare la veridicità della posizione assunta dal Ministro Calenda e, dunque, le reali intenzioni del Governo.