Boccardo: “L’Italia deve ripartire dal Sud”
Il primo maggio è alle porte!
Una giornata di mobilitazione e di lotta per il mondo del lavoro, che con CGIL e CISL si celebrerà in tutta Italia e con un evento centrale a Potenza, volutamente in una città del SUD, in una regione che somiglia molto al Molise.
Ed è da Potenza che vogliamo rilanciare lo sviluppo del Sud, in una manifestazione dedicata alla Costituzione e ai diritti costituzionali che si devono garantire: dal lavoro, alla sanità, all’istruzione, alla mobilità, ai servizi sociali e assistenziali territoriali, per un reale rilancio che abbatta le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali.
Mi piace in questo momento guardare all’art. 1 della nostra Costituzione che inserisce il diritto al lavoro tra i suoi principi fondamentali, ma il mio punto di partenza, quello che ha sempre guidato la mia azione politico-sindacale e personale è quanto recitato dal terzo articolo della nostra Carta: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale!
L’Italia deve ripartire, dobbiamo farla ripartire tutti insieme. E se non ripartono il Molise e le regioni del Sud, non riparte l’Italia!
Noi ci siamo, buon primo maggio a tutti!
Boccardo: “In Molise dallo spopolamento alla chiusura delle aziende. Dobbiamo agire presto”
Leggiamo dagli ultimi dati rilasciati da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023 che il saldo è negativo. E sono numeri preoccupanti per la nostra piccola regione, che guarda al futuro con estremo timore sulla tenuta del sistema economico e sociale. Così la segretaria regionale della UIL Boccardo.
Che prosegue – Noi continuiamo a dirlo, “in tutte le salse”: senza lavoro, senza lavoro stabile e ben retribuito, con l’inflazione che erode il potere d’acquisto fino alla perdita di un’intera mensilità in un anno per un effetto domino, purtroppo è prevedibile che le famiglie emigrino e le imprese chiudano.
Secondo i dati della Camera di Commercio, in Molise, tra gennaio e marzo 2023 il saldo tra nuove aperture e chiusure di attività è negativo, con 278 imprese in meno.
Nonostante gli incentivi al Sud per giovani e imprese, il dato sembra essere il più marcato tra le regioni del Mezzogiorno con flessioni che si registrano nel settore agricolo, commercio, servizi e ristorazione, edile e nel manifatturiero: tutti settori fondamentali nel tessuto produttivo molisano, che, insieme a turismo e artigianato, potrebbero fare la differenza.
Si tratta perlopiù di aziende individuali che andrebbero affiancate e sostenute da politiche di sviluppo mirate, all’interno di una programmazione che abbia una visione d’insieme. È chiaro che nel post covid i bonus non bastano più, mentre servono idee e progetti realizzabili, insieme a riforme strutturali che da troppo tempo mancano e che puntino al rilancio di questi settori produttivi, che sono i veri pilastri dell’economia molisana, conclude.
Accolto ricorso Gemelli contro Regione e ASREM su radioterapia, Boccardo: “Ormai soltanto le sentenze riportano stabilità”
“Ancora una volta il TAR ci dà ragione: è evidente che le nostre posizioni erano giuste!
Il Tribunale Amministrativo, infatti, ha accolto l’istanza di sospensiva sul ricorso proposto dalla Gemelli Molise S.p.A., contro la Regione Molise nella persona del Commissario ad Acta per l’Attuazione del Piano di Rientro dai Disavanzi del Settore Sanitario e contro l’ Azienda Sanitaria Regionale del Molise, nella persona del Direttore Generale pro tempore, sospendendo l’efficacia dei provvedimenti impugnati che non permettevano più al Gemelli Molise di offrire specifiche prestazioni sanitarie, nonostante risulti attualmente l’unico soggetto erogatore delle stesse. Forse prima di chiudere e bloccare le prestazioni sanitarie offerte, si dovrebbero creare alternative, per non abbandonare e disorientare i malati, investendo e potenziando la sanità pubblica”. Così la Segretaria generale della UIL Molise Tecla Boccardo.
“Non avevamo dubbi sull’inadeguatezza di quelle scelte e i giudici lo hanno confermato con la sentenza di oggi che ripristina le regole e soprattutto garantisce serenità e servizi ai malati e servizi sanitari.
Finalmente giustizia è fatta, dopo le tante discussioni e la drammatica sofferenza dei malati oncologici che fruiscono dei servizi di radioterapia del Gemelli Molise, vediamo annullare dai giudici, ancora una volta, un’imposizione quasi violenta che vedeva i malati oncologici costretti a seguire percorsi farraginosi, incerti e complicati dal Cardarelli al Gemelli, per ottenere le autorizzati necessarie alle cure salvavita.
E ovviamente, serenità anche per lavoratrici e lavoratori del Gemelli che dopo la sentenza del TAR e del Consiglio di Stato vedono riconosciuto il loro lavoro di eccellenza, insieme al diritto alla cura dei cittadini Molisani.
La Struttura commissariale, dopo questo ennesimo fallimento e richiamo, si impegni di più e meglio a risolvere le problematiche e a superare il disastroso commissariamento.
Bisogna metter mano al sistema sanitario, ma in maniera strutturale e non con calcolatrice e forbici. Pensiamo a spendere le risorse destinate a potenziare i servizi pubblici e non aspettare sempre che siano i tribunali a dare risposte ai cittadini”, conclude Boccardo.
Il Consiglio di Stato dice NO ai tagli al budget. Boccardo: “Il commissariamento ha fallito e ha distrutto la sanità pubblica”
“Ancora una volta a ripristinare e garantire servizi pubblici, assistenza sanitaria e posti di lavoro sono le aule giudiziarie.
Così la Segretaria generale della UIL, Tecla Boccardo.
Questa volta lo fa il Consiglio di Stato che, con la sentenza sulla questione Neuromed e Gemelli, ripristina le regole.
Possiamo affermare, nuovamente, che la tutela della salute è un diritto universale che va garantito a tutti i cittadini e non può essere limitato dalla fredda logica dei numeri e dei budget e la nostra battaglia in difesa dei malati e del servizio pubblico di qualità, quindi del diritto alla tutela della salute, trova conferme nell’orientamento che ha portato al dispositivo della sentenza.
Riteniamo che questa sia la via maestra e crediamo che debba essere fatto lo stesso anche per i nostri ospedali pubblici, ridotti al lumicino a causa dei continui tagli lineari al budget, attraverso importanti investimenti che rafforzino la sanità pubblica molisana.
Il Consiglio di Stato ha sentenziato che le prestazioni ad alta complessità, le terapie salvavita cosiddette di fascia “A”, quali neurochirurgia, radioterapia, e cardiochirurgia, non possono essere sottoposte a budget, come invece aveva imposto la struttura commissariale.
Premessa questa possibilità sulla sanità convenzionata, va garantito il diritto alle cure a tutti i cittadini molisani attraverso una sanità pubblica di qualità, che va garantita attraverso le strutture ospedaliere, l’alta specializzazione, la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare.
Purtroppo, però, i continui tagli lineari hanno chiuso reparti e ridotto gli ospedali pubblici molisani a semplici presidi. Il fallimentare commissariamento, non solo non ha risanato il debito, tantomeno ha ristrutturato il sistema sanitario regionale: ha solo ridotto l’offerta sanitaria ai molisani rendendola quasi inesistente e per questo va chiesta con forza e con ogni mezzo l’eliminazione del commissariamento.
Forse anche qui serve il ricorso alla magistratura per garantire ai cittadini il diritto universale alla tutela della salute? Questa la provocazione della sindacalista, che prosegue:
Crediamo che oltre all’eliminazione del commissariamento serva una vera riorganizzazione strutturale del sistema sanitario regionale per una sanità di qualità al servizio del cittadino, in cui il sistema pubblico non sia subalterno a nulla e a nessuno, in cui vadano eliminati gli sprechi e raggiunta una vera integrazione funzionale tra pubblico e privato accreditato, quest’ultimo di supporto al sistema pubblico regionale. Purtroppo, lo diciamo da tempo, manca il governo del sistema che oggi è in tilt.
Negli anni abbiamo presentato proposte alla politica regionale (mai ascoltate), affinché, il sistema pubblico riassumesse il ruolo di governance del sistema sanitario complessivo, pubblico e privato, attraverso la presa in carico del malato, con un’unica porta d’accesso alle prestazioni, gestita dal pubblico e seguita in ogni percorso di assistenza e cura.
Possiamo ancora farcela, utilizzando le risorse esistenti, oltre a quelle del PNRR, stanziate per l’abbattimento delle liste d’attesa, per la medicina territoriale, l’assistenza e la cura domiciliare, la telemedicina e la tele assistenza.
Dopo questa importante sentenza, si potrebbe partire con un nuovo corso in cui la Regione gestisce e governa e, perché no, chiederebbe al sistema privato di fornire anche un servizio di Pronto soccorso ed emergenza.
Che si avvii finalmente un importante piano di riorganizzazione strutturale del sistema sanitario regionale, partendo da un imponente piano delle assunzioni di medici, infermieri, tecnici ed OSS per rendere più efficiente, più efficace e di qualità la sanità pubblica molisana, conclude Boccardo.
Elezioni RSU 3G Campobasso: la UILCOM si conferma prima Organizzazione Sindacale
RISULTATO ELEZIONI RSU 3G S.p.A. CAMPOBASSO
Elezioni RSU azienda 3g Campobasso
I giorni 28 e 29 marzo scorso si sono svolte nello stabilimento 3g di Campobasso le elezioni RSU indette dalle organizzazioni sindacali confederali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL COMUNICAZIONI.
In linea con quanto avvenuto nelle ultime 4 elezioni RSU ancora una volta è stata la lista della UILCOM UIL a raccogliere la maggioranza dei consensi. Molto soddisfatti i due eletti Gianni Andreola ed Antonella Gallo che vedono riconosciuto il loro impegno a difesa dei diritti di tutti i lavoratori. Un lungo impegno che ormai da ben 12 anni tutti i lavoratori hanno riconosciuto alla UILCOM e i suoi rappresentanti; essere il sindacato maggiormente votato dai lavoratori oltre ad essere motivo di soddisfazione, rappresenta anche lo stimolo per un ulteriore impegno da parte degli eletti chiamati a trattative sempre più impegnative con la controparte datoriale. Hanno votato su 283 aventi diritto 201 dipendenti, è da evidenziare che molti lavoratori hanno optato per il lavoro da casa, potrebbe essere anche questo ad aver indotto molti di loro a non raggiungere la Sede per esprimere il loro voto.
Di seguito i voti di lista con le preferenze per i singoli candidati :
Lista n.1 UILCOM UIL Voti di lista 112
Andreola Gianni Voti n. 72
Gallo Antonella Voti n. 37
Piccoli Italina Voti n. 3
Lista n.2 UGL Telecomunicazioni Voti di lista n. 9
Passarella Daniele Voti n. 5
Menotti Rossella Voti n. 3
De Lisio Arcangela Voti n. 0
Lista n.3 SLC – CGIL Voti di lista n. 21
Maurizio Roberta Voti n. 7
Tosto Antonella Voti n. 14
Lista n. 4 FISTEL CISL Voti di lista n. 57
Battista Gabriella Voti n. 44
De Santis Luana Voti n. 12
La UILCOM ringrazia tutti i lavoratori per il consenso tributato ai propri delegati
Lorenzo Pinto
Segr. regionale UILCOM- Molise
Autonomia differenziata, UIL: “Molise regione ad alto rischio recessione”
La UIL dopo diversi percorsi interni, non intende restare in silenzio e apre il confronto pubblico sull’autonomia differenziata e le diseguaglianze dimenticate, partendo già domani, 23 marzo, con un convegno pubblico, presso l’Istituto Pilla di Campobasso, a cui prenderanno parte ospiti qualificati per discuterne.
La riforma, a nostro avviso, riduce i diritti dei Molisani, non li favorisce, anzi, acuisce le diseguaglianze territoriali!
Per la UIL i salari, la sanità, l’istruzione, i diritti e le tutele non sono regionalizzabili: sono del cittadino e non di un territorio e vanno assicurati “prescindendo dai confini territoriali dei governi locali” (art.120 cost 9).
Per attuare l’autonomia differenziata dobbiamo avere prima di tutto lo stesso punto di partenza tra nord e sud che significa stesse opportunità, stessi servizi, stesse infrastrutture, ecc…
Sanità ed istruzione, soprattutto, sono diritti costituzionali, funzioni statali, che devono essere in capo allo Stato centrale: non ci possono essere differenze tra cittadini in base al luogo in cui si nasce.
Su questi diritti il Paese rischia grossi squilibri, particolarmente in Molise e al Sud. Alcuni di quelli più immediati sono la migrazione di insegnati, il peggioramento della qualità della scuola e della sanità, l’aumento della mobilità passiva sanitaria e dei medici verso il Nord, la riduzione della competitività dei territori che potrebbe significare la morte, se non si applica adeguatamente il principio di perequazione e solidarietà previsto nella costituzione.
In sanità, nello specifico, le regioni del Sud hanno pagato oltre 7 miliardi di euro alle regioni del Nord a causa della migrazione sanitaria.
Vorremmo sapere: come si finanziano i LEP delle regioni che scelgono l’autonomia differenziata, ma anche i LEP delle regioni che non fanno richiesta, o di quelle – come il Molise – che pur facendo richiesta non hanno un’entrata fiscale diretta e sufficiente a sostenerli economicamente?
Non ci basta il generico riferimento che lo Stato dovrà trovare le risorse per il finanziamento dei LEP per garantire a tutti i territori gli stessi diritti ed opportunità, considerati gli attuali profondi divari tra Nord e Sud. Le riforme per funzionare devono essere innanzitutto finanziate. Purtroppo temiamo che le diseguaglianze si amplificheranno.
Senza dimenticare le altre problematiche che ricadranno anche sul trasporto pubblico, sulle infrastrutture e quindi sullo sviluppo del territorio.
Per queste ed altre ragioni faremo sentire la nostra voce dal livello nazionale a quello regionale contro le diseguaglianze. Vogliamo difendere il nostro futuro.
Boccardo, UIL: “Basta rimpalli e discussioni inutili. Adesso si pensi solo ai malati molisani”
“Finalmente una soluzione per la radioterapia, una battaglia che la Uil Molise ha portato avanti con determinazione in difesa dei più fragili, dei lavoratori e delle eccellenze della sanità molisana.
Questa la dichiarazione di Tecla Boccardo, segretaria della UIL regionale.
Ora non si creino altri ingorghi burocratici, si proceda a liquidare al più presto quanto dovuto al Gemelli e a tutte le strutture del sistema accreditato che in questi mesi non hanno ricevuto le dovute spettanze.
Molti lavoratori e tanti malati sono stati messi a dura prova da un inutile braccio di ferro, stipendi ritardati e pazienti rimandati a casa o costretti a pagare per ricevere le prestazioni sanitarie. Ora che il documento redatto con il Gemelli prevede il pagamento 95% del budget 2022, antecedente all’entrata in vigore del DCA n.35 del 27/10/2022 per somme mai contestate, si ridia serenità e giustizia al tutto il settore affinché si riaprano le porte degli ospedali e si riattivino presto le attività sospese.
La malattia si sa non aspetta e i malati hanno il diritto di essere curati in regione” conclude Boccardo.